Quemar las naves
di Francisco Franco Alba
Non proprio inattaccabile dal punto di vista narrativo, Quemar las naves è un inno alla libertà e una critica, per nulla velata, alla triade gerarchica che opprime e soffoca la società messicana: politica, religione e poteri economici.
Tavoli da ping pong, triangoli amorosi e navi da bruciare
Sebastián e Helena sono due fratelli adolescenti che vivono con la madre morente in una città coloniale di provincia, chiusi in una grande casa che cade ormai a pezzi. Li sostengono solamente la loro relazione simbiotica e la reciproca dipendenza. La morte della madre e l’arrivo di Juan, un adolescente di umili origini proveniente dalla costa, scatena un confronto doloroso tra i due fratelli, che si vedono obbligati a mettersi in gioco e definire il loro atteggiamento nei confronti dell’amore, del sesso, dell’amicizia, del tradimento e della vita in generale… [sinossi]
L’esordio alla regia cinematografica del messicano Francisco Franco Alba, cineasta con una corposa carriera teatrale e televisiva (anche cinque soap opera) alle spalle, è un curioso, vitale e moderatamente trasgressivo melodramma adolescenziale, squilibrato ma intrigante, capace di divertire e di commuovere, trascinante nel compulsivo finale. Pescando dalla tradizione cinematografica messicana e guardando ai melò di Almodovar, Franco Alba costruisce un film a misura di adolescente (e qui, forse, rintracciamo uno dei primi limiti), volontariamente edulcorato nella sua esplorazione della sessualità e della omosessualità.
Quemar las naves, non proprio inattaccabile dal punto di vista narrativo, è un inno alla libertà e una critica, per nulla velata, alla triade gerarchica che opprime e soffoca la società messicana: politica, religione e poteri economici. Seppur in maniera a volte troppo didascalica (la macchina da presa che si sposta lentamente dal furtivo amplesso dei “ragazzi di buona famiglia” Aurora e Ismael al dipinto religioso, pur ottenendo l’effetto desiderato, è una metafora fin troppo scoperta e scontata), l’opera del regista messicano ha il pregio di parlare direttamente e in maniera schietta al giovane pubblico e di farsi portatrice di una visione della vita gioiosa e positiva. Quemar la naves gronda pulsioni erotiche e voglia di libertà, riuscendo a mascherare, almeno parzialmente, i propri limiti.
La sovrabbondanza e la generosità narrativa di Francisco Franco Alba sono, in fin dei conti, una cifra stilistica che più di una volta si rivela un’arma a doppio taglio: la chiara intenzione, ad esempio, di alternare commedia e dramma finisce per produrre un forte squilibrio, nonostante alcune gag comiche siano assai divertenti (il personaggio della casta e graziosa Aurora e la sua mania per il tennis tavolo scatenano comprensibili risate) e in alcune sequenze la tensione drammatica sia palpabile. Uno squilibrio che si evidenzia anche tra la prima e la seconda parte del film: se la presa di coscienza del giovane protagonista Sebastián (Ángel Onésimo Nevares, attore non professionista) è affrontata e risolta con gradualità, sembra gestito più frettolosamente il rapporto tra i due fratelli e la madre morente.
Quemar la naves alterna sequenze delicate e trattenute (Sebastián che scopre la morte della madre trovandosi di fronte al suo letto inaspettatamente vuoto) a facili frecciatine alle istituzioni religiose (la storia tra la suora insegnante e l’aitante bidello), passando nel brevissimo volgere di uno stacco di montaggio da un andamento narrativo compassato a un ritmo frenetico non sempre efficace.
Da segnalare, oltre alla bravura dei giovani attori (l’unica professionista è la protagonista femminile Irene Azuela, che ha fatto incetta di premi in Messico), l’ottima colonna sonora, impreziosita dalla suggestiva canzone Mi principio di Julieta Venegas, in apertura e chiusura del lungometraggio.
Info
Quemar las naves sul sito del TFF.
Il trailer originale di Quemar las naves.
- Genere: melodramma, teen movie
- Titolo originale: Quemar las naves
- Paese/Anno: Messico | 2007
- Regia: Francisco Franco Alba
- Sceneggiatura: Francisco Franco Alba, María Renée Prudencio
- Fotografia: Erika Licea
- Montaggio: Sebastián Garza
- Interpreti: Aida López, Alberto Estrella, Arnoldo Rodarte, Ángel Onésimo Nevares, Bernardo Benítez, Claudette Maillé, Diana Bracho, Irene Azuela, Jessica Segura, Jose Carlos Fermat, Juan Ángel Esparza, Juan Carlos Barreto, Juan Costa, Julia Robles, Pablo Bracho, Ramon Valdés, Ricardo Blume, Roberto Luna, Rosa María Rivera, Ursula Pruneda
- Colonna sonora: Alejandro Giacomán
- Produzione: Instituto Mexicano de Cinematografía (IMCINE), Las Naves Producciones
- Durata: 100'

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