Madagascar 2 – Via dall’isola
di Eric Darnell, Tom McGrath
Madagascar 2 fallisce, a nostro modo di vedere, da qualsiasi punto di vista lo si voglia prendere: per i bambini è divertimento ben povero, costretti come sono a inseguire una serie di digressioni spudoratamente appiccicate per attirare il pubblico adulto; d’altro canto. per gli adulti la partita si gioca a carte troppo scoperte per non risultare, dopo poco, stanco e ripetitivo. Un prodotto creato a uso e consumo di uno spettatore medio privo di memoria e addomesticato a visioni mai vagamente stratificate.
Il leone s’è addormentato, ridere più non fa
Alex è naufragato già da un anno in Madagascar. I pinguini, che avevano dirottato la nave dove stavano a bordo gli amici di Central Park, hanno riparato l’aereo precipitato in cima al baobab dei lemuri. Assieme ai pinguini e ai quattro protagonisti, partono anche il re dei lemuri Julien, il suo consigliere Maurice, le scimmie Phil e Mason e il piccolo Mortino. Dopo qualche ora di volo però l’aereo cade… [sinossi]
Tra i vari mastodonti cinematografici statunitensi che si danno battaglia, negli ultimi anni, per accaparrarsi il primato sul cinema d’animazione, la Dreamworks è probabilmente l’unica, da un punto di vista strettamente commerciale, a riuscire a mettere il sale sulla coda alla Pixar; titoli come Shrek, Z la formica e Kung Fu Panda sono state vere e proprie dimostrazioni di forza della major, ai botteghini. Il panorama muta decisamente faccia se la questione viene affrontata però mettendo a fuoco esclusivamente l’aspetto artistico: di fronte alla Pixar, in grado di garantire una media qualitativa altissima (ultima dimostrazione il leggiadro e poetico Wall-E) la produzione della Dreamworks passa decisamente in secondo piano. Tralasciando in questa sede il lavoro produttivo sull’animazione tradizionale (che comunque non ha certo portato chissà quale risultato, se è vero che la punta di diamante resta a tutt’oggi l’anodino Spirit), e soprattutto sorpassedendo sulle collaborazioni con la mitica Aardman Animation approntate per Galline in fuga e Wallace & Gromit – La maledizione del coniglio mannaro, operazioni nelle quali la Dreamworks non ha inciso più di tanto, ci soffermeremo invece sul lungo elenco di opere girate in Computer Grafica: a parte il primo Shrek e il già citato Kung Fu Panda il resto dei titoli è un vero e proprio pianto greco. C’è da salvare qualcosa nel secondo capitolo delle avventure dell’orco – per l’esattezza, il gatto con gli stivali -, prima di piombare nel più classico dei buchi neri, dal quale non riusciamo a ritrovar la luce neanche dopo la visione di Madagascar 2.
Già il primo episodio incentrato sulle disavventure africane dei quattro animali abituati agli ozii e ai vizi dello zoo di New York ci era apparso stanco, privo di idee, scritto con una certa faciloneria, e non è dunque stata una sorpresa ritrovare i medesimi difetti anche in questa nuova kermesse eroica che per l’occasione vede il leone, la zebra, l’ippopotama e il giraffo approdare nella savana. Il problema, a conti fatti, risiede nella struttura stessa di Madagascar: l’idea di partenza non può permettersi di reggere sulla lunga distanza, e i creatori non dimostrano, almeno per ora, di avere la creatività necessaria per riuscire a condurre per mano lo spettatore in una girandola di trovate in grado di spostare l’attenzione dai clamorosi buchi narrativi. Riconosciamo a Eric Darnell e Tom McGrath di aver trovato, nel gruppo di pinguini, la parte più interessante dell’intera pellicola (il discorso vale per entrambi gli episodi), ma non basta di certo: e quando Madagascar 2 si apre con l’oramai insopportabile tormentone I Like to Move It il sospetto di essere anche stati presi per i fondelli si fa largo nella mente. Se da un punto di vista sinottico il film procede con una linearità e una prevedibilità senza scarti – e ci chiediamo che necessità ci fosse di costruire un numero così elevato di sottotrame, alcune delle quali appaiono veramente pretestuose -, visivamente siamo di fronte all’ennesima dimostrazione di quanto sia difficile maneggiare la computer grafica: i movimenti degli umani sono a dir poco goffi, l’utilizzo dei fondali appare piuttosto sciatto, e via discorrendo. Per non parlare poi dei vari riempitivi creati per riuscire a dare maggior corpo a una vicenda destinata altrimenti a esaurirsi in pochissime battute: su tutti regna il personaggio di un’insopportabile vecchia, sulla cui coriacea scorza da newyorchese il team di sceneggiatori ha pensato bene di costruire un numero spropositato di gag, destinate irrimediabilmente a cadere nel vuoto.
Madagascar 2 fallisce, a nostro modo di vedere, da qualsiasi punto di vista lo si voglia prendere: per i bambini è divertimento ben povero, costretti come sono a inseguire una serie di digressioni spudoratamente appiccicate per attirare il pubblico adulto; d’altro canto. per gli adulti la partita si gioca a carte troppo scoperte per non risultare, dopo poco, stanco e ripetitivo. Un prodotto creato a uso e consumo di uno spettatore medio privo di memoria e addomesticato a visioni mai vagamente stratificate. Perché, come nel caso di Shrek, temiamo fortemente di doverci aspettare un capitolo tre, e poi un quattro, e poi…
Info
Il trailer di Madagascar 2.
- Genere: animazione, avventura, commedia
- Titolo originale: Madagascar: Escape 2 Africa
- Paese/Anno: USA | 2008
- Regia: Eric Darnell, Tom McGrath
- Sceneggiatura: Eric Darnell, Etan Cohen, Tom McGrath
- Montaggio: H. Lee Peterson, Mark A. Hester
- Interpreti: Alec Baldwin, Andy Richter, Ben Stiller, Bernie Mac, Cedric the Entertainer, Chris Miller, Chris Rock, Christopher Knights, Conrad Vernon, David P. Smith, David Schwimmer, Declan Swift, Elisa Gabrielli, Eric Darnell, Fred Tatasciore, Jada Pinkett Smith, Quinn Dempsey Stiller, Sacha Baron Cohen, Sherri Shepherd, Thomas Stanley, Tom McGrath, Will i Am, Willow Smith
- Colonna sonora: Hans Zimmer, Heitor Pereira
- Produzione: DreamWorks Animation, Pacific Data Images (PDI)
- Distribuzione: Universal Pictures
- Durata: 89'
- Data di uscita: 19/12/2008

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