Enter the Void
di Gaspar Noé
Costruito con un corollario stilistico impressionante, anche se molto fine a se stesso, Enter the Void è una soggettiva estrema che qua e là cambia l’occhio da cui guardare e che violenta incessantemente e inutilmente l’occhio dello spettatore.
A tutta velocità verso il nulla
Il ventenne Oscar e la sorella minore Linda arrivano a Tokyo. Oscar vende droga per vivere, mentre la diciottenne Linda lavora come spogliarellista in un nightclub. Una notte Oscar si reca in un locale per concludere un affare, ma gli agenti di polizia lo stanno aspettando per arrestarlo e nella colluttazione che ne segue parte accidentalmente un colpo. Mentre Oscar giace a terra morente viene colto da strane visioni e memorie del passato, tra queste spiccano la morte dei genitori avvenuta in un incidente d’auto quando aveva solo cinque anni e la promessa fatta alla sorella di non abbandonarla mai… [sinossi]
Non era facile riuscire a superare, in fatto di perversione visiva, quanto già acquisito con Irréversible. Ma a confronto con Enter the Void quel film sembra una commedia generazionale di quelle che escono per Natale…
Gaspar Noé prova l’opera della vita, un carrozzone da due ore e quarantacinque minuti primi che non si fa mancare nulla, ma proprio nulla – da Edipo alla fellatio, passando per aborti, acidi lisergici, incesti, stupri – col solo scopo di risvegliare chissà cosa nello spettatore. La scusa per raccontare tutto ciò, Noé la trova in un libro, The Tibetan Book of the Dead ovvero la bibbia della reincarnazione. Scusa funzionale, sia chiaro, visto che nel libro si descrivono le esperienze che l’anima vive dopo la morte del suo corpo, in quel lasso temporale tra la morte e la reincarnazione. Questa la scusa, segue svolgimento della stessa. Ovvero, follia. Pura.
Costruita innanzitutto con un corollario stilistico impressionante, anche se molto fine a se stesso, la pellicola di Noé è una soggettiva estrema che qua e là cambia l’occhio da cui guardare. Al momento della morte del ragazzo, Oscar, dai cui occhi abbiamo visto una buona fetta di film, cominciano agli effetti i propositi “teorici” di Noé. Ovvero, violentare lo spettatore e costringerlo a subire. Flash accecanti si susseguono sullo schermo, continui “viaggi” mentali che saranno il vero e proprio leitmotiv del film, intromissioni nelle sinapsi del protagonista aggredite e devastate dalle droghe per poi mutare in soggettive dell’anima del protagonista che vaga per Tokyo.
Vaga per Tokyo guardando tutto dall’alto, di piano sequenza in piano sequenza, citando American Beauty, il Coppola de La conversazione e il De Palma di Omicidio in diretta. Si insinua dappertutto, persino dentro il tizio che si scopando la sorella, suggerendo dunque incesti decisamente inutili. Poi cominciano i flashback della vita della famiglia del protagonista, anch’essi vissuti tutti (crudamente) in diretta. Non si fa mancare nulla, continuando ad insistere su accostamenti ridicoli (lui che si fa la mamma di un amico, gli bacia il seno e come per magia ritorna bambino mentre succhia il latte dal seno materno…), per poi andare sulle montagne russe (tanto per far venire un altro po’ il mal di mare…).
Nel frattempo il corpo è pronto per essere cremato: l’anima torna un attimo a “casa” giusto in tempo per vedere la propria “ex-casa” andare in fiamme e continuare il proprio viaggio all’interno dell’urna cineraria.
La confusione prende il sopravvento, e quello che per un’ora sarebbe stato un materiale potenzialmente anche interessante, diventa totalmente insopportabile nella sua durata sproporzionata. Troppe, inutili, reiterate, fastidiose le storie eccessive che vanno avanti anche parallelamente, soprattutto quelle familiari. L’ennesima incursione folle Noé la riserva verso la fine. La sua anima/soggettiva entra persino all’interno di un feto. Qui si rompe il giocattolo, avviene quella frattura che separa nettamente lo spettatore dalla materia filmata. Rimane solo un cinema lancinante, che non respira, se non per boccate innaturali, e un florilegio di tecnica e di soldi sprecati che raramente ci era capitato di vedere.
Info
Il trailer di Enter the Void su Youtube.
- Genere: drammatico, sperimentale
- Titolo originale: Soudain la vide
- Paese/Anno: Francia | 2009
- Regia: Gaspar Noé
- Sceneggiatura: Gaspar Noé, Lucile Hadzihalilovic
- Fotografia: Benoît Debie
- Montaggio: Gaspar Noé, Jérôme Pesnel, Marc Boucrot
- Interpreti: Akira Kuzuki, Cyril Roy, Ed Spear, Emi Takeuchi, Emily Alyn Lind, Janice Béliveau-Sicotte, Jesse Kuhn, Kaori Nakamura, Kenji Isomura, Masato Tanno, Naoko Hirosawa, Nathaniel Brown, Nobu Imai, Olly Alexander, Paz de la Huerta, Rumiko Kimishima, Sakiko Fukuhara, Sara Stockbridge, Sayuki Nakamura, Stuart Miller
- Colonna sonora: Thomas Bangalter
- Produzione: BUF, Wild Bunch
- Distribuzione: Bim Distribuzione
- Durata: 150'
- Data di uscita: 09/12/2011
