La bugiarda

La bugiarda

di

Prima ancora di essere una piccante commedia di costume, godibile nonostante il fiato un po’ troppo corto e sorretta da un cast scelto con cura e ispirazione, La bugiarda è un piccolo manuale della messa in scena. Purtroppo privo di contenuti extra, il dvd è un altro tassello della collana Italiani da culto – I grandi Maestri del nostro cinema.

Sexual intercourse began
In nineteen sixty-three
(which was rather late for me) –
Between the end of the Chatterley ban
and the Beatles’ first LP.
Annus Mirabilis – Philip Larkin

Nella vasta e meritevole operazione di recupero e riscoperta del cinema italiano degli anni belli, la 01 Distribution ha dato spazio a titoli evidentemente di culto (L’armata Brancaleone, Rocco e i suoi fratelli, Dramma della gelosia) e ad altri magari meno noti (Scipione detto anche l’africano di Magni, Anima persa di Risi), ma indubbiamente preziosi per meglio inquadrare il livello tecnico e artistico di quel sistema produttivo che oggi tanto rimpiangiamo. In questo senso, il divertente e birichino La bugiarda di Luigi Comencini si presenta come il classico esempio di cinema medio, ma non mediocre, d’intrattenimento, leggero ma con spunti interessanti, impreziosito da una confezione tecnica accurata ed elegante. Prima ancora di essere una piccante commedia di costume, godibile nonostante il fiato un po’ troppo corto e sorretta da un cast scelto con cura e ispirazione, La bugiarda è un piccolo manuale della messa in scena: si veda, come esempio lampante e quasi commovente, la sequenza d’apertura con la macchina da presa che pedina tra primi piani e piani americani la giovane e bellissima Catherine Spaak, il cui volto è filtrato dalle vetrate dell’aeroporto con giochi di luce che ne esaltano i tratti eleganti. Una sequenza breve, giusto una quarantina di secondi: ma è proprio nella cura per i dettagli che possiamo rintracciare una delle macroscopiche differenze tra il cinema degli anni Sessanta e Settanta e buona parte di quello successivo, visivamente sempre più rinunciatario.

Alla base di questa opera minore di Luigi Comencini c’è la consueta qualità, in questo caso supportata dal buon lavoro del direttore della fotografia Armando Nannuzzi. Quella competenza artigianale che permette a un film come La bugiarda di essere esteticamente più che godibile anche dopo quattro decenni. Altro pregio della pellicola è rappresentato dal cast: oltre alla splendente Spaak, protagonista assoluta del lungometraggio e irrinunciabile plus valore di molte inquadrature, bisogna ricordare la performance volutamente sopra le righe di un gigioneggiante Enrico Maria Salerno, attore di notevole spessore (Nell’anno del Signore, L’armata Brancaleone, Io la conoscevo bene, Le stagioni del nostro amore) che ha avuto la sfortuna di lavorare in una stagione cinematografica che abbondava di interpreti di assoluto valore.

Detto della convincente confezione tecnico-artistica, è nello script che possiamo individuare più di un limite. Commedia spigliata e divertente, La bugiarda comincia a girare su sé stessa già dopo i primi trenta minuti, avendo esaurito la verve di questa sorta di gioco delle tre carte in chiave amorosa. Nonostante qualche gag riuscita, dal tono abbastanza grottesco (ad esempio, la scena a quattro nella sala cinematografica, con tutti i fraintendimenti e le allusioni possibili), l’intreccio avanza abbastanza faticosamente verso un più ispirato epilogo. Non del tutto convincente la deriva teatrale del film, che si riavvicina pericolosamente, nella seconda parte, al testo originario e omonimo di Diego Fabbri. Dal tono leggero della sceneggiatura di Marcello Fondato (poi regista di film come Ninì Tirabusciò: la donna che inventò la mossa e Altrimenti ci arrabbiamo) riesce comunque a emergere con una certa forza la critica al perbenismo cattolico e alla società ancora profondamente maschilista, evidentemente poco permeabile ai cambiamenti, in primis alla rivoluzione sessuale. Una rivoluzione, in questo caso, cadenzata dal motivetto amabilmente fischiato da Daisy Lumini.

Info
La scheda de La bugiarda sul sito della 01.
  • La-bugiarda-1965-Luigi-Comencini-01.jpg
  • La-bugiarda-1965-Luigi-Comencini-02.jpg
  • La-bugiarda-1965-Luigi-Comencini-03.jpg
  • La-bugiarda-1965-Luigi-Comencini-04.jpg
  • La-bugiarda-1965-Luigi-Comencini-05.jpg
  • La-bugiarda-1965-Luigi-Comencini-06.jpg
  • La-bugiarda-1965-Luigi-Comencini-07.jpg
  • La-bugiarda-1965-Luigi-Comencini-08.jpg
  • La-bugiarda-1965-Luigi-Comencini-09.jpg

Articoli correlati

  • Venezia 2016

    Tutti a casa RecensioneTutti a casa

    di La preapertura della Mostra è dedicata a un classico della commedia all'italiana, Tutti a casa di Luigi Comencini, con Alberto Sordi e Serge Reggiani.
  • Rassegne

    Cine50 – Dieci anni di cinema italiano

    Dall'otto aprile al 22 maggio al Palazzo delle Esposizioni di Roma va in scena la rassegna Cine50 - Dieci anni di cinema italiano. Si comincia con Luci del varietà, per passare a immortali capolavori, come Viaggio in Italia. Ingresso gratuito e proiezioni in 35mm.
  • Rassegne

    Ettore Scola, un umanista nel cinema italiano

    Dal quattro all'otto marzo la Cineteca Nazionale rende omaggio a Ettore Scola, scomparso lo scorso 19 gennaio, con una retrospettiva al cinema Trevi a Roma. Tra i film in programma, oltre a classici come Una giornata particolare e La terrazza, anche titoli meno noti come Trevico-Torino, viaggio nel Fiat-Nam.
  • Saggi

    Se permettete parliamo di Scola

    Ettore Scola se n'è andato ieri a 84 anni. Con il regista di C'eravamo tanto amati, Brutti, sporchi e cattivi e La terrazza scompare una voce essenziale del cinema italiano. Un vuoto impossibile da colmare.
  • DVD

    La finestra sul Luna Park

    di Padri veri e padri putativi, la solitudine dell'infanzia e le illusioni del progressismo sociale. La finestra sul Luna Park di Luigi Comencini, opera considerata minore eppure fondamentale, forza il (post)neorealismo e si affida a un intenso approccio morale. In dvd per CG.
  • Pietrangeli

    Adua e le compagne

    di Per la rubrica Un Pietrangeli al mese riscopriamo stavolta Adua e le compagne. Unica occasione pietrangeliana di diretta denuncia civile, sia pure tramite un linguaggio traslato e personale. Cast ricco e internazionale, con tra gli altri Simone Signoret ed Emmanuelle Riva.
  • Rassegne

    Dieci anni di cinema italiano

    Da L'avventura a La caduta degli dei: gli anni Sessanta del cinema italiano nella rassegna al Palazzo delle Esposizioni a Roma. Dal 10 aprile al 9 giugno. Ingresso gratuito e proiezioni in 35mm.
  • DVD

    Infanzia, vocazione e prime esperienze di Giacomo Casanova RecensioneInfanzia, vocazione e prime esperienze di Giacomo Casanova, veneziano

    di CG Home Video compie un'azione meritoria recuperando finalmente in dvd il Casanova di Luigi Comencini. Disperso da anni, uno dei migliori film dell'autore.
  • Rassegne

    Cine70 RassegnaCine70 – Dieci anni di cinema italiano

    Ci propone un tuffo in un passato glorioso e oramai lontano la rassegna in programma al Palazzo delle Esposizioni di Roma dal 18 dicembre al 6 febbraio.
  • Cult

    C'eravamo tanto amati RecensioneC’eravamo tanto amati

    di Il capolavoro di Ettore Scola, punto di arrivo e culmine della commedia all'italiana. Un racconto corale mai più eguagliato, con un cast stellare.
  • DVD

    Dramma della gelosia RecensioneDramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)

    di Tra i classici della commedia italiana, il film di Ettore Scola arriva sugli scaffali dei dvd grazie alla 01 Distribution.

Leave a comment