Peccatori in blue jeans

Peccatori in blue jeans

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Peccatori in blue jeans è l’espressione di un passaggio non ancora compiuto, impossibile per Carné, da sempre legato a quel realismo poetico che mal di sposava con la ricerca di autenticità della Nouvelle Vague, con le nuove realtà sociali e culturali. Godibile, ricco di spunti nonostante i limiti, elegante nella confezione, Peccatori in blue jeans esce in una versione fedele a quella originale grazie al consueto lavoro di recupero della RaroVideo.

Bisogna vivere
pericolosamente
Alain (Laurent Terzieff)

Les tricheurs, alias Peccatori in blue jeans, diretto da Marcel Carné nel 1958, è un buon film, magari un po’ ingessato e figlio di una generazione oramai stanca, ma indubbiamente assai importante per la Storia del Cinema, per quel passaggio generazionale che proprio alla fine degli anni Cinquanta si concretizzava in Francia, con l’esplodere della Nouvelle Vague e il declino inevitabile del cinema dei padri, messo alla berlina dai giovani e rampanti critici dei Cahiers du cinéma. Celebrato autore di titoli memorabili come Albergo Nord (1938), Alba tragica (1939) e Amanti perduti (1945), Carné cercava proprio con Peccatori in blue jeans di indagare queste nuove (e strane) generazioni, la loro rabbia, malinconia, malcontento: un rinnovamento dal punto di vista dei contenuti, ma non nella sostanza e nell’estetica, che non placò le critiche di quei teorici/cineasti che nel giro di un paio di stagioni avrebbero rivoluzionato buona parte del cinema (dello sguardo del cinema e dello sguardo sul cinema). Dopo l’uscita del film di Carné, nell’ottobre del 1958, si sarebbero susseguiti I cugini di Claude Chabrol (marzo 1959), I quattrocento colpi di François Truffaut (maggio 1959) e Fino all’ultimo respiro di Jean-Luc Godard (1960): facile capire, quindi, il perché delle critiche a un film che parlava di giovani con tono troppo didascalico e paternalistico, un cinema troppo adulto, lontano nei fatti e nelle idee da una generazione che non si riconosceva nelle categorie estetiche, culturali e morali imposte dall’alto.

Proposto in dvd dalla sempre preziosa RaroVideo, Peccatori in blue jeans è l’espressione di un passaggio non ancora compiuto, impossibile per Carné, da sempre legato a quel realismo poetico che mal di sposava con la ricerca di autenticità della Nouvelle Vague, con le nuove realtà sociali e culturali. Godibile, ricco di spunti nonostante i limiti, elegante nella confezione, Peccatori in blue jeans esce in una versione fedele a quella originale grazie al consueto lavoro di recupero della RaroVideo [1]. Un dvd che fortunatamente non si limita all’importante pellicola, ma che cerca attraverso interessanti contenuti extra di contestualizzare l’opera e il periodo storico, culturale, artistico e cinematografico.

Archiviati il trailer originale, il finale alternativo, la galleria fotografica dedicata al fotoromanzo tratto dal lungometraggio – il successo di Peccatori in blue jeans fu davvero notevole all’epoca, tanto da generare un romanzo e un fotoromanzo – e una rassegna delle varie locandine, gli extra offrono tre contenuti davvero preziosi, utilissimi per contestualizzare il film: La gioventù bruciata di Carné, Jazz Frames e Dal film al romanzo. Il primo contributo, La gioventù bruciata di Carné, è una lunga intervista a Stefania Parigi, docente di Storia del Cinema Italiano al DAMS di RomaTre: un’intervista/lezione che inquadra storicamente l’opera di Carné e ne traccia i difficili rapporti con i Cahiers du cinéma e con il cinema a venire. Un’analisi accurata e lucida che invoglia non solo alla visione del film, offrendo le giuste chiavi di lettura, ma che sprona all’eventuale recupero di molti altri titoli. Il secondo contributo, Jazz Frames, è un’intervista al noto musicista Roberto Gatto: argomento centrale dell’intervento, ovviamente, la musica jazz, assoluta protagonista della colonna sonora de Les tricheurs. Gatto, tra l’altro, allarga il discorso all’utilizzo sempre più raro del jazz nel cinema, soprattutto italiano. Il terzo extra, breve ma significativo, è Dal romanzo al film, sovrapposizione di un frammento del romanzo della scrittrice e saggista Françoise d’Eaubonne e di una sequenza di Peccatori in blue jeans, quella drammatica e intensa dell’ultimo dialogo tra la bella Mic (Pascale Petit) e il finto cinico Bob (Jacques Charrier). Ovviamente presente la traccia originale, più che buona la qualità audio e video. Uscita home video più che gustosa per i cinefili.

Note
1.
Le parti al tempo tagliate sono reintegrate con la traccia francese e i sottotitoli in italiano.
Info
Il trailer originale di Peccatori in blue jeans.
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