First Squad: The Moment of Truth
di Yoshiharu Ashino
A suo modo, The First Squad è un film da non sottovalutare: se l’aspetto direttamente politico e storico può sollevare più di un dubbio ed è avvertibile uno sbilanciamento tra l’incipit lirico e dalle tinte chiaroscurali e un finale sbrigativo, non si possono non riconoscere una serie di pregi. Basterebbe la prima sequenza, in cui viene svelata la capacità divinatoria di Nadya, per rendersi conto di come non ci si stia trovando di fronte a un prodotto dozzinale.
Spiritismo comunista
1942. L’Armata Rossa sta opponendo una violenta ed efficace resistenza contro l’invasore tedesco. La quattordicenne Nadya è una medium. Durante un terribile raid aereo la ragazza rimane colpita. Ripresasi dalla commozione cerebrale, Nadya scopre il suo nuovo dono, la capacità di percepire il “Momento della verità”. La capacità di Nadya è fondamentale per la 6° Divisione, unità segreta dell’Intelligence Militare Sovietica, che sta ingaggiando una guerra segreta contro la “Ahnenerbe”, un ordine occulto delle SS. La Ahnenerbe evoca dal regno della morte il Barone von Wolff. Per contrastare il Barone Nadya decide di servirsi dell’aiuto dei suoi vecchi amici dell’Aldilà, i Pionieri della Prima Squadra… [sinossi]
Sulla strada gelata la croce uncinata lo sa
d’ora in poi troverà Stalingrado in ogni città
Stormy Six, Stalingrado
Se è oramai arcinota l’attenzione del potere nazista verso il mondo dell’occulto, universo che ha per anni ossessionato la mente di Adolf Hitler, ben meno usuale è inserire in un contesto materialista come quello dell’Unione Sovietica elementi ectoplasmatici quali fantasmi, resurrezione di demoni del passato e via discorrendo. A tentare la sorte, in una sfida che avrebbe potuto tranquillamente rivelarsi una totale débacle è The First Squad: The Moment of Truth, coproduzione russo-giapponese che segna un interessante punto di incontro tra due dei monoliti della storia del cinema d’animazione. Per quanto da un punto di vista strettamente tecnico il film si avvicini molto di più a determinati stilemi nipponici – come evidenzia senza alcuna ombra di dubbio il convincente character design dei personaggi – l’impianto narrativo e l’afflato a suo modo propagandistico (non senza una punta di rilettura critica, comunque, avvertibile particolarmente nella sequenza in cui vengono elencate le pene a cui andrebbe incontro un soldato disertore o allarmista) riecheggiano un’indole vagamente russa. Non è probabilmente un caso che dei tre registi accreditati, il giapponese Ashino (alle spalle già due film, ma anche il lavoro come animatore per l’immaginifico Mind Game di Yuasa Masaaki) si sia occupato della messa in scena vera e propria mentre i russi Sphrits e Klimov abbiano lavorato più che altro sullo script. Un lavoro tutt’altro che disprezzabile o poco coordinato, visto il risultato finale.
A suo modo, The First Squad è un film da non sottovalutare: se l’aspetto direttamente politico e storico può ovviamente sollevare ben più di un dubbio – ma dovrebbe sempre esser fatto salvo il concetto di opera di finzione, anche e soprattutto in questo caso, considerata la deriva dichiaratamente fantasy e orrorifica dell’insieme – ed è forse avvertibile uno sbilanciamento tra un incipit lirico e dalle tinte fortemente chiaroscurali e un finale forse troppo sbrigativo, non si possono non riconoscere a The First Squad una serie di pregi. Basterebbe forse anche solo la prima sequenza in cui viene svelata la capacità divinatoria di Nadya, con la ragazza che dopo essersi tolta la benda dagli occhi vede il futuro del battaglione di soldati che ha di fronte, vale a dire un unico immenso gruppo di cadaveri, per rendersi conto di come non ci si stia trovando di fronte a un prodotto dozzinale, o anche raffazzonato. In realtà le pretese di The First Squad volano davvero in alto, come dimostra un intelligente escamotage narrativo: il film infatti intervalla alle sequenze d’animazione – che rappresentano a ogni modo la stragrande maggioranza dell’opera – brevi interventi di veterani di guerra, psicologi, storici o presunti tali. Una commistione tra falso palesato e falso velato che segna anche lo sposalizio tra animazione e mockumentary. Non che si stia parlando del primo incontro tra questi due elementi (viene subito alla mente a tal proposito il geniale e sublime Amazing Lives of the Fast Food Grifters di Mamoru Oshii), ma nell’opera di Ashino, Shprits e Klimov si tratta di un grimaldello decisamente inaspettato per riuscire ad aprire le porte a un prodotto sempre in bilico sul crinale che divide l’originalità dalla pretenziosità. Allo stesso modo rischiosi ma tutt’altro che accessori sono i rimandi alla storia del cinema: parlare della Seconda Guerra Mondiale avendo l’accortezza di citare l’Aleksandr Nevskij di Sergej M. Ėjzenštejn, e anzi utilizzandolo come vero e proprio elemento narrativo (a essere richiamato dalla morte è il barone che guidò le truppe tedesche nella grandiosa e per loro fallimentare battaglia sui ghiacci, e che qui viene chiamato von Wolff invece che von Balk), significa aver colto in profondità il significato politico del capolavoro del 1938, averne compreso la sua carica metaforica.
Se solo il disegno dei fondali avesse mantenuto lo standard del character design, la narrazione si fosse mostrata più compatta – magari evitando un finale così spudoratamente aperto a un seguito – e la lettura politica fosse stata maggiormente approfondita, staremmo probabilmente parlando di uno dei migliori prodotti di animazione dell’ultimo anno. Così non è, e The First Squad è solo un buon film. Un progetto che può però fungere da apripista a una nuova deriva del cinema d’animazione, in cui la Storia viene riletta in una chiave di genere che la snaturi senza mistificarla. Staremo a vedere.
Info
Il trailer di First Squad: The Moment of Truth.
First Squad: The Moment of Truth su AnimeNewsNetwork.
- Genere: action, animazione, drammatico, guerra
- Titolo originale: Fāsuto sukuwaddo
- Paese/Anno: Canada, Giappone, Russia | 2009
- Regia: Yoshiharu Ashino
- Sceneggiatura: Aljosha Klimov, Misha Sprits
- Fotografia: Aleksandr Aleshnikov, Kumiko Sakamoto, Sergey Akimov
- Montaggio: João Da Costa Pinto, Kumiko Sakamoto, Sergey Akimov
- Interpreti: Aleksandr Gruzdev, Aleksandr Kirillov, Aleksandr Pashutin, Artem Kipnis, Boris Ryabtsev, Damir Eldarov, Elena Chebaturkina, Gennadi Sajfulin, Gennadi Sergeev, Georgiy Martirosyan, Igor Tomilov, Irina Savina, Liubomiras Lauciavicius, Ludmila Shuvalova, Michael Beskorovainy, Michael Tikhonov, Nikita Prozorovsky, Olga Golovanova, Rudolf Pankov, Sergei Nabiyev, Sigitas Plaucinaytis, Svetlana Borovik, Vadim Sinitsyn, Vladimir Yakanin
- Colonna sonora: DJ Krush, The 3ug3reeder
- Produzione: Gkids, Molot Entertainment Film Company, Studio 4°C
- Durata: 73'
