Sex and the City 2
di Michael Patrick King
Sex and the City 2 è il ritorno sulla scena del crimine delle quattro amiche newyorchesi, sempre per la regia di Michael Patrick King. Un’opera vacua, imbarazzante, priva di qualsiasi senso del ritmo, dell’umorismo, e dell’etica.
A parte i vestiti, niente
Riecco sul grande schermo Carrie, Samantha, Miranda e Charlotte e le loro storie di donne emancipate a New York. In realtà in questo nuovo episodio, il gruppetto di amiche volerà verso il Marocco e pare anche che ci sarà un bel matrimonio… [sinossi]
Sex and the City 2 parte da lontano. Sei stagioni televisive (tra il 1998 e il 2004), novantaquattro episodi, un lungometraggio pensato per il cinema. Questi i numeri di Sex and the City, tra i serial televisivi di maggior successo dell’ultimo decennio: un vero e proprio trionfo, senza dubbio superiore alle attese della vigilia, che ha finito per trasformare le quattro protagoniste in icone della femminilità contemporanea. Se è vero che sul piccolo schermo le avventure amorose di Carrie, autrice di una rubrica sul New York Star, e delle sue amiche riuscivano a cogliere con una certa precisione nel segno, permettendosi anche di descrivere il senso delle relazioni umane nella tentacolare società cosmopolita e capitalistica rappresentata dalla Grande Mela, la questione cambia radicalmente con il passaggio dal tubo catodico alle sale cinematografiche.
Già il primo capitolo, uscito in tutto il mondo nel maggio del 2008 e diretto da Michael Patrick King, aveva lasciati profondamente freddi: poco divertimento, ancor meno arguzia nei dialoghi, e una storia che si trascinava stancamente senza nulla aggiungere a quanto portato in scena nel corso delle sei stagioni. Nessuno, forse neanche i fan più accaniti (nel frattempo con ogni probabilità spostatisi verso altri “amori” seriali, dato che per sua stessa conformazione il pubblico televisivo è più che abituato al tradimento della propria ossessione) sentivano davvero la necessità di tornare nuovamente a spiare le vite dell’alta borghesia newyorchese. E invece il dio dollaro ha sempre bisogno di nuovi discepoli e così Carrie, Miranda, Charlotte e Samantha sono state richiamate in vita (di celluloide), con l’allestimento dello spesso famigerato secondo capitolo, sempre per la regia di King. Come già si sapeva le ritroviamo sposate (tutte tranne Samantha, trasformata da appassionata dei piaceri del sesso in una sorta di ninfomane completamente fuori controllo): l’escamotage per far sì che le quattro amiche possano permettersi di rinnovare la loro gloriosa tradizione di pettegolezzi e consigli alle spalle degli uomini è dunque un viaggio completamente spesato negli Emirati Arabi, con meta Abu Dhabi. Il deserto, simbolo imperituro del romanticismo esotico, sarà dunque teatro di avventure, psicodrammi, gioie e rivoluzioni (?). Il vero problema alla base di questo Sex and the City 2 sta nella palese mancanza di essenzialità alla base del progetto: completamente svuotato del rapporto osmotico tra il quartetto di protagoniste e l’universo multicolore di una New York spendacciona, à la page e mondana, il plot finisce ben presto per girare attorno a se stesso senza alcun costrutto. Tale è la completa imperizia (o meglio, noncuranza) dimostrata in fase di sceneggiatura, che il film procede a tentoni, con l’unico risultato di trascinarsi criminosamente fino alle due ore e mezza di durata: un minutaggio a dir poco sproporzionato, per una storiellina di (rischiati) tradimenti, sensi di colpa e riflessioni sul reale valore della vita di coppia. Un vero e proprio prodotto pensato a tavolino, che non potrà non deludere le schiere di fan e annoiare a morte tutti coloro che con la serie hanno avuto incontri solo occasionali.
Un’opera anche a suo modo meschina, nella messa in scena di un’umanità superficiale e sciatta, in cui si scambia la possibilità di indossare un completo di Louis Vuitton con un simbolo di libertà: in questo senso la descrizione di Abu Dhabi e del mondo islamico grida davvero vendetta, e dovrebbe far aprire gli occhi sulla grave deficienza strutturale di un film capitalista nel senso più ignobile e degradante del termine.
Ciò che in televisione poteva anche permettersi di ergersi a studio della femminilità contemporanea, con tutte le sue esigenze e le sue peculiarità, si trasforma ora in un baraccone vuoto, reazionario e beota: gli animi fragili e dubitabondi delle quattro donne in carriera non ci sono più, né si intuisce che fine possano aver fatto. La riflessione sulla sessualità qui si riduce a un profluvio di doppi sensi (tutti relegati al personaggio/macchietta di Samantha) e tate senza reggiseno. Il resto è futile bramosia di possesso – da shophaolic, si intende – da rifuggire e denigrare. Vorremmo che tutto finisse qui, anche per rispetto di un serial che avrebbe meritato ben altro trattamento: ma già si sa che esisterà un terzo capitolo, in 3D. Potere delle icone… abbiamo detto icone? Scusate, lapsus: potere del dollaro.
Info
Il trailer di Sex and the City 2.
- Genere: commedia, sentimentale
- Titolo originale: Sex and the City 2
- Paese/Anno: USA | 2010
- Regia: Michael Patrick King
- Sceneggiatura: Michael Patrick King
- Fotografia: John Thomas
- Montaggio: Michael Berenbaum
- Interpreti: Alexandra Fong, Billy Stritch, Chris Noth, Cynthia Nixon, David Alan Basche, David Eigenberg, Evan Handler, Kelli O'Hara, Kim Cattrall, Kristin Davis, Liza Minnelli, Mario Cantone, Michael T. Weiss, Minglie Chen, Nadine Isenegger, Natalie Lomonte, Noah Mills, Parker Fong, Sarah Jessica Parker , Willie Garson
- Colonna sonora: Aaron Zigman
- Produzione: HBO Films, Home Box Office, New Line Cinema
- Distribuzione: Warner Bros.
- Durata: 146'
