L’apprendista stregone

L’apprendista stregone

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Prendendo spunto dall’arcinoto episodio del classico Fantasia, L’apprendista stregone di Turteltaub si muove su un doppio binario, quello della crescita individuale del giovane protagonista, alla ricerca di se stesso e dell’amore, e quello dell’addestramento col suo inusuale quanto fantastico mentore.

Magia con poca… fantasia

Balthazar Blake è un maestro della magia che vive nell’odierna Manhattan e vuole difendere la città dalla sua nemesi per eccellenza, Maxim Horvath. Ma per farlo Balthazar ha bisogno di aiuto, quindi recluta Dave Stutler, un ragazzo apparentemente normale, ma che possiede doti nascoste. Per fargli apprendere il più in fretta possibile tutti i segreti della magia, Blake lo sottopone a un folle addestramento. In questo nuovo ruolo di apprendista stregone, Dave dovrà fare appello a tutto il suo coraggio per sopravvivere all’ addestramento, fermare le forze del male e conquistare il cuore della ragazza che ama... [sinossi]

Tutto nasce dall’episodio L’apprendista stregone, datato 1940 e inserito nel film Fantasia, in cui un maldestro Topolino anima scope, secchi e stracci per ripulire il castello del maestro di magia di cui è allievo. Il risultato è notoriamente disastroso, con arnesi fuori controllo e conseguente disperazione del protagonista. Da questo spunto un po’ retrò, sceneggiatori e animatori Disney hanno tirato fuori un lungometraggio fantasy con molta azione ed effetti speciali, con la lotta classica tra il bene e il male a fare da filo conduttore, con l’amore (molto più che il potere) che mette contro due potenti maghi una volta amici e un ragazzo poco più che ventenne che cambia il suo destino grazie a una piena consapevolezza delle sue capacità. Mix rassicurante come nelle migliori fiabe della tradizione disneyana, lieto fine e qualche scena da ricordare.

L’imbranato apprendista è Dave, giovane genio della fisica indirizzato verso una brillante carriera universitaria che però quando si trova fuori dal suo laboratorio non sa come confrontarsi col mondo. Dopo essere stato individuato fin da ragazzino come erede designato del celebre Merlino dal suo allievo, il mago Balthazar (Nicolas Cage), e dopo un primo impatto all’età di otto anni con la potenza della magia e con lo scontro millenario tra il grande maestro e la sua storica nemica Morgana, Dave è riuscito a rimuovere in maniera traumatica l’episodio che ha segnato la sua infanzia e ha cercato di ricostruire la sua vita in modo normale. Il ritorno di Horvath, seguace di Morgana, costringe Balthazar a trovarlo nuovamente e affidarsi a lui per sconfiggere del tutto il male.

Il film si muove su un doppio binario, quello della crescita individuale dell’uomo Dave, alla ricerca di se stesso e dell’amore (rincontra e resta folgorato dalla sua compagna delle elementari Becky), e quello dell’addestramento del Dave stregone, che lentamente e a fatica riesce a fidarsi del suo mentore e pian piano si convince della sua natura straordinaria. Le esigenze del ragazzo e i doveri dell’eroe si scontrano e spesso si trovano in conflitto, uno schema che funziona, sebbene già visto in numerose trame. Peter Parker nel primo episodio di Spiderman recitava che da grandi poteri derivano grandi responsabilità e, sebbene con toni molto meno seriosi, anche Dave si deve confrontare con questa situazione e scegliere le sue priorità per conseguire quella maturità necessaria sia all’uomo che all’eroe.
In una New York che proprio stavolta non si può non definire magica, tra le celebrazioni del capodanno cinese a Canal Street e la miriade di taxi gialli che affollano le avenues della Grande Mela, prendono vita grazie alla CGI draghi volanti, aquile d’acciaio, palle di fuoco e incantesimi di ogni tipo che, shakerati con qualche buona gag e un ritmo narrativo molto sostenuto, costruiscono un giocattolone rumoroso ma tutto sommato accettabile, che di sicuro non annoia, anche se non lascia stregati.

Non male il cast, con qualche (inevitabile) riserva sulla presenza della atonale Monica Bellucci, limitata comunque a poche sequenze nel finale. Jay Baruchel (recentemente perfetto protagonista della poco nota ma esilarante commedia canadese The Trotzsky) è molto bravo nell’interpretare il problematico e goffo protagonista; Nicholas Cage aggiunge un cappello che gli dona e un look finto trasandato alle sue due tipiche espressioni facciali; Alfred Molina quando fa il cattivo stupisce per la malvagità che riesce a far trasparire dal suo viso (vedi anche il secondo Spiderman); Tobi Kebbell è divertente nel ruolo di Drake Stone apprendista malvagio agli ordini di Horvath, perfettamente a suo agio nella caratterizzazione di un cialtrone rumoroso ed eccessivo, anche se il suo è soltanto un piccolo ruolo.
Simpatica la citazione dal cartoon originale, con Dave che per prepararsi all’incontro con Becky tenta di ripulire il suo laboratorio e combina disastri come succedeva a Topolino. Ma lo fa decisamente con meno fascino e stile.

Info
Il trailer de L’apprendista stregone.

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