Addio a Satoshi Kon

Addio a Satoshi Kon

A soli quarantasette anni se ne va Satoshi Kon, maestro del cinema d’animazione giapponese. L’ultimo suo film, Paprika, era stato presentato a Venezia 2006.

Quando viene a mancare uno dei maggiori autori del cinema contemporaneo, è davvero difficile trovare le parole adatte per accompagnarne l’addio; il discorso si fa ancor più valido se la morte lo coglie nel pieno della sua carriera, ancora ben lontano dai grigiori della pensione.
Non ci saremmo mai aspettati di dover comporre un omaggio funebre per Satoshi Kon: l’ansia con cui si attendeva il suo ultimo – e oramai tragicamente irraggiungibile – Yume miru kika (The Dream Machine) cresceva in maniera esponenziale anno dopo anno.
Tra i (fortunatamente tanti) maestri del cinema d’animazione giapponese, Kon sembrava quello maggiormente interessato a indagare da vicino il sottile divario che divide la realtà dall’immaginazione onirica: un tema che lo avvicinava, almeno parzialmente, alla poetica di Katsuhiro Otomo. E proprio insieme al creatore di Akira (e a Keiko Nobumoto), un Kon nemmeno trentenne mette la firma in calce a World Apartment Horror, il manga grazie al quale inizia a far sì che il suo nome venga notato a livello nazionale e non solo, insieme all’appena precedente La stirpe della sirena (Kaikisen, 1990)

Le sue prime incursioni cinematografiche sono ancora sotto l’egida di Otomo, per poi lavorare alle scenografie e ai layout di Patlabor 2 The Movie di Mamoru Oshii. Fin dal suo esordio alla regia, nel 1997, con Perfect Blue, è stato chiaro che ci si stava confrontando con un autore dall’approccio estetico e contenutistico estremamente personale. Affrontando le più disparate atmosfere, dal puro cinema di genere al deliquio onirico fino ad arrivare al melodramma metalinguistico e struggente racchiuso nella geniale narrazione di Millenium Actress, Kon ha finito per tracciare una vera e propria geografia del rapporto tra cinema e vita, in cui il primo assume spesso i contorni sfocati e indefinibili del sogno e la seconda è rappresentata in un’estenuante, mai compiuta ma proprio per questo ancor più esaltante, riscoperta della memoria. Una carriera composta di pochi eppure essenziali tasselli: Perfect Blue (Pafekuto Buru, 1997), thriller cupo e brutale, in cui Kon scende a patti con il cinema di genere, senza lasciarvisi asservire; Millenium Actress (Sennen joyû, 2001), forse il suo capolavoro, anime/documentario dominato da un metalinguismo teorico ed emozionale allo stesso tempo, in cui la memoria diventa l’arma per scardinare la storia di una vita e, a ben vedere, di un’intera nazione; Tokyo Godfathers (Tokyo Goddofazazu, 2003), remake di un classico fordiano riletto in chiave contemporanea e sottoproletaria, con uno stile che sposa Akira Kurosawa al postmoderno; Paranoia Agent (Moso dairinin, 2004), straordinaria serie televisiva in tredici episodi in cui la detection torna a svolgere il suo ruolo di grimaldello per aprire gli occhi sulla realtà contemporanea giapponese, con uno sguardo sociologico in grado di amalgamarsi ancora una volta alla perferzione con il substrato teorico sul senso della visione; e infine Paprika (Papurika, 2006), in cui il dualismo tra sogno e memoria, elementi essenziali del cinema per Kon, viene portato alle estreme conseguenze.

Aspettavamo con ansia il nuovo regalo che Kon sembrava avesse messo in serbo per noi, e continueremo ad aspettarlo. Verrà probabilmente il momento in cui ci lanceremo nella mai troppo abusata retorica del cinema come arma in grado di superare le meschinità della vita umana, cristallizzandone l’ingegno nell’eternità, ma non ora. La morte di Satoshi Kon è ancora troppo recente, troppo impossibile da credere: un lutto che ci coglie impreparati e ci colpisce in profondità, dato che avevamo avuto l’occasione di contribuire al primo volume edito in Italia sul cineasta giapponese. Di fronte al cancro che l’ha consumato ad appena quarantasette anni, non abbiamo davvero più parole da utilizzare. Rimaniamo in silenzio.
Ci restano, sempre, i sogni e le memorie.

Filmografia

Perfect Blue
Pafekuto Buru
Giappone, 1997
Lungometraggio

Millennium Actress
Sennen Joyu
Giappone, 2001
Lungometraggio

Tokyo Godfathers
Tokyo Goddofazazu
Giappone, 2003
Lungometraggio

Paranoia Agent
Moso Dairinin
Giappone, 2004
Serie televisiva

Paprika – Sognando un sogno
Papurika
Giappone, 2006
Lungometraggio

Good Morning
Ohayo
Giappone, 2008
Cortometraggio televisivo (Ani*Kuri15)

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