Limitless
di Neil Burger
La scrittura deficitaria di Limitless rischia di far passare in secondo piano molte buone intuizioni visive di Neil Burger. Non basta nemmeno la performance di Robert De Niro, nella parte di un milionario che non ha bisogno di alcuna droga per poter essere il bastardo che è e tenere tutto sotto controllo. Una sorta di Michael Douglas versione Wall Street.
Una droga poco creativa
Uno scrittore in crisi mette le mani su una droga farmaceutica top secret capace di migliorare qualsiasi prestazione. L’uomo raggiunge il successo e la fama improvvisi, ma presto scopre che la droga ha una serie di effetti letali, incluso il “trip-switching”, fenomeno per cui il mondo intorno a lui e il tempo si muovono con effetto stop-motion. Inoltre un misterioso nemico lo perseguita… [sinossi]
Cos’è realmente l’intelligenza e cosa significa amplificarla? Per Neil Burger, già regista di buon richiamo mediatico per The Illusionist, seguendo in qualche modo l’american way of life, si tratta in parole povere della capacità di fare più soldi possibile e più velocemente di altri. Limitless sostanzialmente ruota su questo argomento, nonostante le premesse facciano pensare a qualcosa di un po’ più complesso. Inizialmente infatti il nostro protagonista, interpretato da un ottimo Bradley Cooper (noto ai più come uno dei protagonisti della serie tv Alias), è uno scrittore che sembra destinato a soccombere alla sua mediocrità. Successivamente quando comincia a prendere una nuova droga ancora in fase di sperimentazione, lo NZT che ne aumenta l’intelligenza, ci mette ben poco a capire che non gli interessa più scrivere libri bensì fare qualcosa di ben più remunerativo, ovvero interessarsi di movimenti finanziari. La cosa può esser presa da vari punti di vista: stiamo parlando di un uomo medio per cui niente di strano nell’affermare che la letteratura è semplicemente un’attività dove si guadagna meno, e dunque non la scelta migliore. Limitless dunque con un certo conformismo segue una logica che parrebbe dell’immaginario comune, ma lo spettatore si può anche chiedere se poi ci sarà la scoperta dei lati negativi del mondo consumistico che si para davanti con i suoi pilastri. Il sospetto è avvalorato anche dalla presenza di una droga che a conti fatti è solo l’amplificazione di chi ad esempio adopera la diffusa cocaina (o le droghe anfetaminiche), non soltanto per divertimento ma anche per supportare ritmi di lavoro vertiginosi. Dunque le metafore per Burger sono azzeccate quanto piuttosto semplici: il mondo va velocissimo e se vogliamo salire sul carro del successo non dobbiamo rallentare mai. Prendendo ad esempio alcuni film di fantascienza in cui nuove droghe performanti si affacciano all’orizzonte, come in Strange Days, siamo abituati poi a vederne il lato deleterio, il corto circuito. E così è anche per Limitless, con il nostro Cooper che all’improvviso dovrà fare i conti con strani effetti collaterali.
Tuttavia il discorso di Burger, e della sceneggiatrice Leslie Dixon, non dà mai l’impressione di avere spessore morale o di critica verso quella società che induce a prendere quella droga, né tanto meno di essere un viaggio nel flusso mentale di un uomo indagandone i misteri. A risentirne non è solo l’aspetto filosofico quanto piuttosto l’andamento dell’intreccio: Limitless è sostanzialmente un thriller, ma la tensione che ne scaturisce scema quando non si capisce più quali siano realmente i nemici o i pericoli per il protagonista, sempre in cambiamento continuo e mai troppo giustificati di senso. Se non altro ai grossi difetti di una sceneggiatura che più va avanti più peggiora, e come detto in precedenza piuttosto discutibile nel generico messaggio che veicola, riesce ad ovviare una regia che sembra divertirsi visivamente prendendo spunto dall’argomento trattato. Il prima e dopo l’assunzione della droga vengono evidenziati da forti cambiamenti cromatici, sia lavorando scenograficamente che digitalmente. Non così originali, anzi piuttosto blande invece le rappresentazioni percettive dell’intelligenza maggiorata, ovvero l’uso del grandangolo per indicare maggiore acutezza visiva. Dove invece si sbizzarrisce Burger è nelle continue perlustrazioni di New York seguendo l’anfetaminico eroe, dai bassifondi a Manhattan e Wall Street, a volte anche sperimentando lunghi carrelli vertiginosi in avanti. Un altro aspetto interessante è il modo di rappresentare l’aitante e palestrato Cooper, il quale diventa essenzialmente un’altra persona dopo l’assunzione della droga: più luminoso, solare, elettrico. Da segnalare quando l’effetto della droga svanisce invece una strana somiglianza che potrà divertire il pubblico solo del nostro paese: vuoi per l’occhio dilatato ma anche per l’acconciatura simile, Bradley Cooper in vari momenti somiglia a un famigerato rampollo italiano, ovvero Lapo Elkann.
Tornando al nostro Neil Burger non si tratta di una prova così mediocre; tuttavia la scrittura deficitaria rischia di far passare in secondo piano molte buone intuizioni visive. Non basta nemmeno la grande forza d’impatto di Robert De Niro, nella parte di un milionario che non ha bisogno di alcuna droga per poter essere il bastardo che è e tenere tutto sotto controllo. Una sorta di Michael Douglas versione Wall Street, con dunque uno sguardo nostalgico ai vecchi miliardari degli anni ’80 che sembrano far parte di un altro cinema, forse anche di un’altra epoca.
Info
Il trailer di Limitless.
Limitless sul canale Film su YouTube.
- Genere: fantascienza, thriller
- Titolo originale: Limitless
- Paese/Anno: USA | 2011
- Regia: Neil Burger
- Sceneggiatura: Leslie Dixon
- Fotografia: Jo Willems
- Montaggio: Naomi Geraghty, Tracy Adams
- Interpreti: Abbie Cornish , Andrew Howard, Ann Marie Green, Anna Friel, Bradley Cooper, Brian Anthony Wilson, Cindy Katz, Damali Mason, Darren Goldstein, Johnny Whitworth, Meg McCrossen, Ned Eisenberg, Patricia Kalember, Rebecca Dayan, Richard Bekins, Robert De Niro, Robert John Burke, T.V. Carpio, Tom Bloom, Tomas Arana
- Colonna sonora: Paul Leonard-Morgan
- Produzione: Boy of the Year, Intermedia, Many Rivers Productions, Relativity Media, Rogue, Virgin Produced
- Distribuzione: Eagle Pictures
- Durata: 105'
- Data di uscita: 15/04/2011

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