No Longer Human

No Longer Human

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Prodotto dalla Madhouse, che ha assemblato i primi quattro episodi della serie televisiva, No Longer Human è stato presentato e premiato al Future Film Festival 2011. Nonostante un buon character design e un discreto utilizzo dell’animazione tridimensionale per visualizzare la cosa più riuscita del film, ovvero il doppelganger O-bake, non si può non fare caso a come la storia proceda stancamente e, nonostante la breve durata, la noia avviluppi presto lo spettatore.

Trasporre è un po’ tradire (forse)

Viene descritta sotto forma di memorandum la vita di Ōba Yōzō, incapace di rivelare agli altri il suo lato oscuro e costretto a mantenere una facciata di normalità. La sua personalità emerge attraverso visioni espressioniste, come dalla tavolozza di un pittore folle... [sinossi Future Film Festival]

La cosa migliore di questo mediocre No Longer Human è che non ci è possibile fare raffronti con il romanzo da cui è stato tratto. Ningen Shikkaku, di Osamu Dazai, pubblicato originariamente nel 1948, è sì stato rieditato per i tipi di Feltrinelli nel non troppo lontano 2009 [1], ma, sebbene sia considerato uno dei testi seminali per la letteratura giapponese del secondo Novecento, non è universalmente noto (trad: non l’abbiamo mai letto, maestra). Ecco quindi che la solita diatriba sulla fedeltà/infedeltà al testo originale cade, con somma gioia dell’estensore del presente articolo, arcistufo di tale querelle abbastanza insensata. Ebbene, sgombrato il campo dall’accademia, ci possiamo concentrare sul motivo per il quale probabilmente questo film ha sì vinto il Future Film Festival 2011, ma mi ha al contempo lasciato freddino: la sua presunzione. Quello che ai giurati deve essere sembrato un pregio, la gravità del tono, il prendere ciò che si sta raccontando sul serio, beh, secondo me è una valutazione parziale, mancante di un bel “tremendamente”. L’atmosfera cupa che soffonde questa storia di umana alienazione, d’incapacità di concedere a se stessi persino la cittadinanza dell’umano ceppo, è, secondo il mio modesto parere, più gravosa che grave. Si ha chiara l’impressione che il regista, lui sì, poverino, sia schiacciato dalla responsabilità per la messa in scena di un testo di così capitale importanza, e non riesca a fare a meno di sottolinearlo a ogni piè sospinto. Il problema è che lo fa ricorrendo ai più vieti artifici del mestiere, e così, via alla fiera degli effettacci scontati, tipo la neve che si tinge del sangue pseudo tisico del protagonista (che poi è anche possibile l’ipotesi di una citazione verbatim dell’originale, ma, come sempre, è il modo, non il cosa si mette in scena).

Spreco di potenzialità, ricorso a mezzucci e un’ingessatura da prima alla scala sono il vulnus dell’operazione, ed è davvero difficile non notarle, a dispetto degli aspetti positivi, che pure ci sono. Nonostante un buon character design (dovuto al Takeshi Obata di Death Note) e un discreto utilizzo dell’animazione tridimensionale per visualizzare la cosa più riuscita del film, ovvero il doppelganger O-bake del protagonista, non si può non fare caso a come la storia proceda stancamente, e, nonostante la breve durata (appena 80 minuti), la noia avviluppi presto lo spettatore. Peccato, dunque, per l’occasione sprecata, e peccato doppiamente, poiché, come contraltare perfetto, alla stessa edizione del Future Film Festival abbiamo potuto visionare un altro film tratto da un romanzo giapponese a noi altrettanto ignoto, però con esiti decisamente opposti (stiamo parlando di Colorful). Ecco, le parole spese dalla giuria per premiare questo No Longer Human, «Per l’alta qualità della rivisitazione delle tematiche tradizionali, attraverso una grafica struggentemente funzionale. Per la regia che dosa i tempi drammatici attigendo e miscelando la cultura visiva occidentale a quella nipponica» ci sarebbero sembrate molto più giuste per onorare il lavoro di Keichi Hara.

«Umano, troppo umano».
L’avete riconosciuto?
Bravi, era Sabani che faceva Nietzche.
Note
1. Lo Squalificato, Osamu Dazai, Feltrinelli Universale Economica, 2009, al modico prezzo di 7 euro e 50.
Info
Il trailer originale di No Longer Human.
La scheda di No Longer Human su AnimeNewsNetwork.
La scheda di No Longer Human su Wikipedia.
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