Romancing in Thin Air

Romancing in Thin Air

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Il lato più commerciale di Johnnie To ha campo libero in Romancing in Thin Air, commedia romantica graziosa ma a tratti convenzionale. Presentata al Far East Film Festival 2012.

Anche l’amore non muore mai

Il divo Michael Lau viene lasciato sull’altare dalla fidanzata Yuan Yuan, che all’ultimo minuto preferisce fuggire con un amore d’infanzia. Per Michael segue un periodo di disperazione finché un giorno, dopo aver bevuto un po’ troppo e in fuga dai paparazzi, si ritroverà per errore in un furgone che lo porterà fino alle montagne dello Yunnan. Qui, incontrerà Sue, proprietaria di un albergo il cui marito era scomparso anni prima nella foresta… [sinossi]

Johnnie To torna ancora una volta a Udine in occasione del Far East Film Festival, e lo fa in varie vesti. L’organizzazione, infatti, ha deciso di conferirgli il Gelso d’Oro alla carriera, premio che è stato consegnato ieri sera nelle mani del regista, in un Teatro Nuovo Giovanni da Udine gremito per l’occasione. Nei giorni scorsi, inoltre, abbiamo potuto assistere alla visione di quattro cortometraggi (sui cinque selezionati al festival) provenienti direttamente dal Fresh Wave International Short Festival di Hong Kong, una delle migliori vetrine di giovani talenti di cui To si fa promotore.

Ma, naturalmente, la ragione principale che lo ha portato fin qui è la presentazione del suo ultimo film Romancing in Thin Air, accolto con un tiepido applauso dai tanti fan di un autore cui non si perdona il fatto di non realizzare sempre e solo capolavori. Ma Johnnie To, indiscusso maestro riformatore del genere noir tra pistole, lirismo e abili geometrie, si cimenta ormai da qualche anno anche in opere commerciali nei più diversi generi.  Non deve quindi sorprendere se quest’anno la sua proposta ricade su un film sentimentale dalle tinte melò concepito in una dimensione differente da quella che lo ha consacrato al pubblico come grande autore. Il film, co-prodotto dalla Milkyway, annovera tra i suoi sceneggiatori anche l’inseparabile compagno di viaggio Wai-Ka Fai, capace anche stavolta di offrire il suo valido contributo. Non si fa dunque mistero del fatto che quest’opera rientri nella produzione “minore” del regista; il quale, come già accaduto con il precedente Don’t Go Breaking My Heart, mira esplicitamente ad accedere al mercato di massa e, passando indenne tra le maglie della censura, a conquistare anche il pubblico della Cina continentale. Un film per tutti insomma. E se questa è la premessa, sono già in gran parte giustificate sia la scelta tematica che l’aspetto patinato e la conduzione rigorosa di questa (ovviamente) inverosimile vicenda sentimentale.

Se la storia è dunque prevedibile, il modo in cui si arriva alla conclusione presenta comunque alcuni elementi di originalità. Forse i personaggi di questo film non avranno la dimensione epica e lirica dei gangster di A Hero Never Dies, è vero, ma siamo in un contesto differente e, pur con i limiti imposti dal genere, Johnnie To è il grande regista di sempre. Tra le pieghe di un racconto classico riesce infatti ad inserire un gioco di specchi tra film e spettatore capace di condurre in maniera non scontata il racconto verso l’inevitabile happy end. L’abilità del regista (e dello sceneggiatore) quindi non risiede nel virtuosismo pirotecnico a cui ci aveva nel tempo abituati ma negli strumenti narrativi adottati. La vicenda avvicina due personaggi e due mondi che hanno tutte le potenzialità per tradursi in una romantica storia d’amore. Lui, Michael (Louis Koo), una vita sotto i riflettori e una delusione cocente che lo porteranno ad una crisi personale felicemente tradotta nell’allontanamento dal frastuono caotico della metropoli e all’incontro con un universo più autentico. Lei, Sue (Sammi Cheng), donna splendida e vitale, la cui esistenza è letteralmente “congelata” nell’attesa del ritorno dell’amato marito smarrito, forse per sempre, nella foresta. Ingredienti perfetti destinati a sfociare in un lieto fine cui i protagonisti dovranno arrivare attraverso un percorso (non sembra affatto casuale l’episodio in cui i due protagonisti si perdono nel bosco, rappresentando per simboli la strada che dovranno fare per poter finalmente uscire insieme dai luoghi in cui si sono smarriti). Lo stratagemma narrativo utilizzato da To e Ka-fai consiste nell’inserimento di una rappresentazione metafilmica di Romancing in Thin Air, inaspettatamente virata verso un finale diverso, un happy end “altro”, culminato nell’abbraccio di Sue con il marito salvatosi dalla foresta.  Il finale felice arriverà in seguito, quando Johnnie To, dopo essersi divertito, si sarà riappropriato del suo film.

Info
Il sito ufficiale di Romancing in Thin Air.
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