Venezia 2012
La Mostra del Cinema di Venezia 2012 si lascia alle spalle gli otto anni di gestione di Marco Müller e apre ufficialmente il Barbera-bis: un passaggio del testimone tutt’altro che indolore, e che ha rimpolpato nel corso degli ultimi mesi le polemiche mai sopite tra la kermesse lidense e il ben più giovane Festival del Film di Roma.
Ovvio dunque che l’attesa verso la definizione del programma ufficiale si fosse fatta a dir poco spasmodica, con il consueto contorno di nomi e titoli rimbalzati da un’indiscrezione giornalistica all’altra. Quale sarebbe stata la scelta di Barbera, muoversi verso una seppur parziale restaurazione del triennio che lo vide al comando della Mostra dal 1999 al 2001 oppure tentare una mediazione con l’esperienza mülleriana? L’impressione è che per questa prima edizione, inevitabilmente di rodaggio – dopotutto lo staff di Barbera ha potuto mettersi a lavoro solo all’inizio dell’anno, perdendo dunque importanti mesi di contatti e trattative – si sia optato per una via di mezzo: viene dunque smantellata la sezione Controcampo Italiano, dove negli ultimi anni avevano trovato asilo e ospitalità un gran numero di produzioni nostrane, tanto di finzione quanto documentarie, ma allo stesso tempo si ribadisce un ruolo di primaria importanza per Orizzonti, il fiore all’occhiello della precedente direzione della Mostra del Cinema di Venezia. E ha un bel daffare Barbera a giustificare questa presa di posizione attribuendosi il merito dell’ideazione, un decennio or sono, di una sezione secondaria che fosse in ogni caso competitiva (all’epoca si chiamava Controcorrente, e dopo l’addio di Alberto Barbera fu mantenuta da Mauritz de Hadeln, vinta nel 2002 da Springtime in a Small Town di Tian Zhuangzhuang: la versione 2012 di Orizzonti non può in nessun caso prescindere dal percorso tracciato negli ultimi anni… [continua a leggere]