Le 5 leggende
di Peter Ramsey
Presentato in anteprima al Festival di Roma 2012, Le 5 leggende è un valido prodotto d’intrattenimento che riesce a dosare azione e comicità, buoni sentimenti e interessanti soluzioni grafiche. Lo sfarzo dei mondi incantati, come la tana del Calmoniglio, o l’entrata in scena di Sandman col suo buffo linguaggio dei segni sapranno rimpire gli occhi di numerosi (piccoli) spettatori, ma per colpire al cuore sarebbe servita un po’ più di oscurità, di sana cattiveria.
Paura del buio?
Rise of the Guardians (Le 5 leggende) è un’avventura epica che racconta la storia di un gruppo di eroi dotato di capacità straordinarie. Quando uno spirito maligno di nome Pitch lancia il guanto della sfida per conquistare il mondo, i Guardiani immortali devono per la prima volta unire le proprie forze per proteggere le speranze, la fantasia e l’immaginazione dei bambini di tutto il mondo… [sinossi]
L’ambizioso blockbuster della DreamWorks Animation, Le 5 leggende, affidato all’esordiente Peter Ramsey [1], deve probabilmente parte delle proprie fortune al vulcanico talento di Guillermo del Toro, a suo agio nelle vesti di produttore esecutivo e già pronto a dare vita a un’intera saga. Le prime risposte del box office statunitense non sembrano essere travolgenti (32.607.000 dollari nella prima settimana di programmazione), ma il film non avrà rivali durante il periodo natalizio e il tempo dovrebbe giocare a suo favore. Salvo tracolli, scommettiamo su almeno un paio di sequel…
A voler guardare il bicchiere mezzo pieno, bisogna considerare la linea produttiva della DreamWorks, raramente interessata alla qualità e poco propensa a percorrere nuove direttrici creative: in questo senso, Le 5 leggende (Rise of the Guardians) rappresenta un segnale importante, ancor più significativo dei pur positivi Kung Fu Panda, Dragon Trainer e Megamind. Alla elevata qualità tecnica corrisponde infatti una convincente voglia di raccontare una storia, di non nascondersi dietro a una serie di gag trite e ritrite, di citazioni a pioggia et similia: la centralità della narrazione è infatti la nota più lieta di questo solido blockbuster.
Rovesciando il ragionamento, col nostro bicchiere mezzo vuoto, ci troviamo di fronte a uno script che finalmente racconta ma che non osa, che non ha il coraggio di oltrepassare quella virtuale linea che affossa o limita le potenzialità di numerose produzioni per il grande pubblico. Le 5 leggende funziona infatti quando deve brillare, quando i buoni sono in campo e il bene trionfa, ma si affloscia quando calano le tenebre, quando si potrebbe e dovrebbe calcare un po’ la mano. Insomma, il gusto del racconto si interrompe a metà, probabilmente sul più bello: mentre Jack Frost e gli altri eroi sono personaggi coerenti, è il cattivo a essere ingabbiato, privato delle proprie potenzialità visive e orrorifiche. La favola resta dorata senza sporcarsi mai e Pitch, l’Uomo Nero, si riduce a una caricatura, a una macchietta che non può fare da contraltare al Bene. La DreamWorks – e non è certo una sorpresa – ha avuto paura della paura. Si veda, per un utile confronto, il finale di ParaNorman, gioiello in stop motion diretto da Chris Butler e Sam Fell in cui dramma e orrore prendono forma, ispirandosi alle atmosfere del j-horror.
I paladini del Bene, come detto, sono ben caratterizzati, anche dal punto di vista squisitamente grafico. Sorvolando su una costante dell’animazione in computer grafica (il character design si esprime molto meglio quando non deve misurarsi con personaggi umani, salvo quelli caricaturali o dai tratti particolarmente marcati: valga il confronto tra Jack Frost e Babbo Natale), segnaliamo la ricchezza cromatica della pellicola, l’efficacia e la spettacolarità delle sequenze action e la pulizia del 3D, non indispensabile ma tuttavia accettabile. Il fotorealismo è fortunatamente alleggerito dal sense of wonder e da una regia che senza troppo affanno cerca spettacolari movimenti di macchina, sostenuti dalla colonna sonora di Alexandre Desplat, mai ingombrante e capace anche di placarsi e di farsi discreta, leggiadra.
Presentato in anteprima al Festival di Roma 2012, Le 5 leggende è un valido prodotto d’intrattenimento che riesce a dosare azione e comicità, buoni sentimenti e interessanti soluzioni grafiche. Lo sfarzo dei mondi incantati, come la tana del Calmoniglio o il regno di Dentolina, o l’entrata in scena di Sandman col suo buffo linguaggio dei segni sapranno rimpire gli occhi di numerosi (piccoli) spettatori, ma per colpire al cuore sarebbe servita un po’ più di oscurità, di sana cattiveria.
Note
1. Nel 2009 ha diretto il film televisivo Monsters vs Aliens: Mutant Pumpkins from Outer Space e può vantare una vasta esperienza, tra animazione e live action, come storyboard artist e illustratore.
Info
Il sito ufficiale de Le 5 leggende.
Il trailer de Le 5 leggende.
Le 5 leggende sul sito del Festival di Roma.
- Genere: animazione, avventura, fantasy
- Titolo originale: Rise of the Guardians
- Paese/Anno: USA | 2012
- Regia: Peter Ramsey
- Sceneggiatura: David Lindsay-Abaire
- Montaggio: Joyce Arrastia
- Interpreti: Alec Baldwin, April Lawrence, Chris Pine, Dakota Goyo, Dominique Grund, Emily Nordwind, Georgie Grieve, Hugh Jackman, Isabella Blake-Thomas, Isla Fisher, Jacob Bertrand, Jessica Belkin, Jude Law, Kamil McFadden, Khamani Griffin, Olivia Mattingly, Peter Ramsey, Rich Dietl, Ryan Crego, Stuart Allan
- Colonna sonora: Alexandre Desplat
- Produzione: DreamWorks Animation
- Distribuzione: Universal Pictures
- Durata: 97'
- Data di uscita: 29/11/2012