The Zero Theorem
di Terry Gilliam
Terry Gilliam torna con The Zero Theorem alle atmosfere paranoidi e futuribili di Brazil, fallendo però miseramente il colpo. Anche Christoph Waltz appare spaesato e fuori contesto.
Un eccentrico e solitario genio del computer, afflitto da angoscia esistenziale, lavora a un misterioso progetto che mira a scoprire una volta per sempre il fine dell’esistenza umana, o l’assenza di esso. Ma soltanto nel momento in cui conosce la forza dell’amore e del desiderio riesce a comprendere la ragione autentica del suo essere. [sinossi]
Terry Gilliam. Terry Gilliam l’incompreso, Terry Gilliam il geniale animatore, Terry Gilliam “uno-dei-Monty Python”, Terry Gilliam il regista sfortunato, Terry Gilliam il visionario… Si potrebbe continuare a lungo nell’elencazione dei luoghi comuni che da quarant’anni a questa parte accompagnano uno dei cineasti più bizzarri con cui il mondo della Settima Arte abbia avuto a che fare. Statunitense di nascita ma europeo per adozione e sostanzialmente per indole, Gilliam ha attraversato il cinema degli ultimi decenni come una scheggia impazzita, facendo del “fuori tempo” una vera e propria cifra stilistica. Dapprima donando nuova linfa al bestiario medioevale in un’epoca di guerre stellari ed efferati slasher metropolitani (Jabberwocky), quindi costruendo una vera e propria elegia dell’incapacità di trovare armonia nel/col Tempo (Time Bandits); è stata poi la volta di altri lavori a metà tra il futuro e il trapassato, a partire dal suo capolavoro Brazil.
Proprio ai timbri e alle atmosfere del film del 1985 guarda con insistenza The Zero Theorem, tredicesimo lungometraggio da lui diretto (considerando anche i lavori dei Monty Python, portati a termine in coabitazione con Terry Jones): in un futuro non meglio precisato, dove l’utilizzo del virtuale ha progressivamente condizionato la vita quotidiana delle persone, un genio del computer lavora a un progetto top secret, lo Zero Theorem del titolo, sperando in una telefonata che sta attendendo da quando era un ragazzo… Basterebbero questi pochi accenni alla trama per rendersi conto con ogni probabilità del problema che rosicchia fin nelle fondamenta il film di Gilliam: la riflessione sul mondo virtuale, le videocamere che riprendono tutto e tutti, la ricerca dell’algoritmo giusto in grado di svelare l’esistenza di ogni cosa, la grottesca paranoia a metà tra Kafka e Orwell, tutti elementi che non solo sono stati sviscerati con risultati ben superiori da numerosi film del passato (tra cui anche alcuni dello stesso Gilliam, come il già citato Brazil), ma appartengono oramai a un’interpretazione del futuro superata in lungo e in largo dalla realtà dei fatti.
Il personaggio interpretato da uno spaesato Christoph Waltz appare svuotato di ogni senso particolare semplicemente perché il suo percorso umano di alienazione e riscoperta dell’io è stato sviscerato dalla storia del cinema sotto ogni punto di vista: che senso ha riflettere in questo modo sui pericoli del virtuale e sull’opprimente peso della società quando il mondo al di fuori della sala ha raggiunto negli ultimi venti anni vertici di abiezione assai più agghiaccianti di quanto mostrato sullo schermo? Non bastasse tutto ciò Gilliam dimostra anche ben poca verve nella ricerca scenografica, da sempre una delle caratteristiche salienti del suo cinema: invece la supposta elefantiasi visiva di The Zero Theorem si dimostra sterile, riciclo a sua volta di ispirazioni passate. Incapace di scegliere vie espressive nuove, Gilliam (come il suo protagonista) preferisce rifugiarsi nel sogno, nella memoria del passato glorioso: ne viene fuori un film addolorato prima ancora che doloroso, sofferente ma non sofferto, in cui la magniloquenza visionaria si accartoccia su se stessa, detrito oramai inessenziale.
Ripensando allo splendido e largamente incompreso Parnassus, che teorizzava sull’atto della creazione artistica rileggendo in filigrana la stessa esperienza autoriale di Gilliam, The Zero Theorem segna un clamoroso passo indietro. In attesa, una volta di più, del futuro…
Info
Il sito ufficiale di The Zero Theorem: thezerotheorem-movie.com.
La pagina facebook: facebook.com/TheZeroTheorem.
la pagina twitter: twitter.com/TheZeroTheorem.
- Genere: fantascienza, fantasy
- Titolo originale: The Zero Theorem
- Paese/Anno: GB, USA | 2013
- Regia: Terry Gilliam
- Sceneggiatura: Pat Rushin
- Fotografia: Nicola Pecorini
- Montaggio: Mick Audsley
- Interpreti: Alin Olteanu, Ben Whishaw , Christoph Waltz, Dana Rogoz, David Thewlis, Emil Hostina, George Remes, Ingrid Bisu, Lucas Hedges, Madison Lygo, Margarita Doyle, Matt Damon, Mélanie Thierry , Naomi Everson, Olivia Nita, Peter Stormare, Radu Andrei Micu, Rupert Friend, Sanjeev Bhaskar, Tilda Swinton, Tudor Istodor
- Colonna sonora: George Fenton
- Produzione: MediaPro Pictures, The Zanuck Independent, Voltage Pictures, Zanuck Company
- Distribuzione: Minerva Pictures Group
- Durata: 107'
- Data di uscita: 07/07/2016

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