Uscite in Sala 16 gennaio 2014
Un giovedì ricco di nuovi film in sala: ce n’è un po’ per tutti i gusti, tra recuperi festivalieri (James Gray e Alexander Payne dall’ultimo Cannes, ma anche i documentari di Gaglianone e Morris ripescati da Venezia), il poco utile remake di Carrie e The Counselor di Ridley Scott.
C’ERA UNA VOLTA A NEW YORK
di James Gray
James Gray per la prima volta torna indietro nel tempo, per raccontare non la New York di oggi, ma il modo in cui la sua attuale popolazione ha iniziato a prenderne possesso. Un viaggio una volta di più umanista e dolente, sguardo indispensabile sulla solitudine, l’amore e la disperazione. Non il suo capolavoro, forse, ma è un dettaglio degno di interesse di fronte a un’opera così?
1921. Ewa e sua sorella Magda lasciano la natale Polonia per la terra promessa, New York. Arrivati a Ellis Island, Magda, colpita da tubercolosi, è messa in quarantena. Ewa, sola e indifesa, cade nella rete di Bruno Weiss, un magnaccia senza scrupoli. Per salvare sua sorella, Ewa è pronta a ogni sacrificio e accetta rassegnata di prostituirsi. L’arrivo di Orlando, illusionista e cugino di Bruno, le dona nuova fiducia e speranza di giorni migliori. Ma la ragazza non ha fatto i conti con la gelosia di Bruno… [sinossi] [youtube width=”670″ height=”377″]http://www.youtube.com/watch?v=yA0Ps3QLalk[/youtube]
NEBRASKA
di Alexander Payne
Non siamo esegeti del cinema di Payne, e in Nebraska riconosciamo un po’ tutti i suoi limiti. Ciononostante basterebbe l’interpretazione magistrale di Bruce Dern a giustificare la visione. Lui, decadente e immenso, dice assai più sul suo personaggio di una sceneggiatura per il resto piuttosto docile e prevedibile.
Un uomo anziano e alcolizzato, convinto di avere vinto un milione di dollari alla lotteria per corrispondenza della Mega Sweepstakes Marketing, cerca di raggiungere il Nebraska per incassare il premio. La moglie e i due figli, preoccupati che questa fissazione sia il primo passo verso la demenza senile, pensano di trovargli un posto in una casa di riposo. Vista l’insistenza del padre, uno dei due figli decide di accompagnarlo in macchina, imbarcandosi in un’avventura on the road dal Montana al Nebraska… [sinossi] [youtube width=”670″ height=”377″]http://www.youtube.com/watch?v=Wo4CRHJqRPw[/youtube]
THE COUNSELOR – IL PROCURATORE
di Ridley Scott
Dopo The Canyons, che sigillava l’unione artistica tra la penna di Bret Easton Ellis e l’occhio di Paul Schrader, è la volta di The Counselor officiare lo sposalizio tra letteratura e cinema: lo script è vergato di proprio pugno da Cormac McCarthy, la regia è affidata a Ridley Scott. Ne viene fuori uno stravagante film bicefalo dove vige un perpetuo decentramento del quid dell’azione, mentre troneggiano i dialoghi brillanti. A volte è necessario (e giusto) accontentarsi.
Un procuratore di successo per arrotondare il suo già lauto stipendio – e in vista delle nozze con l’amata – decide di investire nel traffico di droga, ma la situazione gli sfugge presto di mano, con conseguenze (im)prevedibili ed esiziali… [sinossi] [youtube width=”670″ height=”377″]http://www.youtube.com/watch?v=mCx-V01VGEw[/youtube]
LO SGUARDO DI SATANA – CARRIE
di Kimberly Peirce
Prima che formuliate la fatidica domanda “era proprio indispensabile produrre un remake di Carrie?”, lasciate che vi anticipi il nostro più perentorio “no!”. Di fronte a un capolavoro come quello portato a termine quasi quarant’anni fa da De Palma, questo piccolo e innocuo horror di Kimberly Peirce lascia davvero il tempo che trova. Tutto è talmente sbagliato (a partire dalla scelta della protagonista) da non meritare neanche ulteriore approfondimento. Meglio dimenticare il più in fretta possibile.
Soffocata da una madre aggressiva, ossessionata dalla religione e schernita costantemente dai suoi compagni di scuola, Carrie cerca in tutti i modi di farsi accettare: tuttavia gli eventi precipiteranno fino al drammatico epilogo durante il ballo della scuola, quando la ragazza mostrerà a tutti i suoi straordinari poteri telecinetici… [sinossi] [youtube width=”670″ height=”377″]http://www.youtube.com/watch?v=QpL6z49dC8w[/youtube]
LA MIA CLASSE
di Daniele Gaglianone
Ecco invece un film sbagliato ma che, di fronte a una minuzia come il Carrie versione 2013, viene naturale difendere. Gaglianone è un regista sensibile e sincero, che qui non riesce a trovare il bandolo della matassa e si disperde tra riprese dal vero e finzione, ma che allo stesso tempo è sempre animato da un’etica incrollabile. Peccato, sarà per la prossima volta.
Un attore impersona un maestro che dà lezioni a una classe di stranieri che mettono in scena se stessi. Sono extracomunitari che vogliono imparare l’italiano, per avere il permesso di soggiorno, per integrarsi, per vivere in Italia. Arrivano da diversi luoghi del mondo e ciascuno porta in classe il proprio mondo. Ma durante le riprese accade un fatto per cui la realtà prende il sopravvento. Il regista dà lo “stop”, ma l´intera troupe entra in campo. Ora tutti diventano attori di un´unica vera storia, in un unico film di “vera finzione”… [sinossi] [youtube width=”670″ height=”377″]http://www.youtube.com/watch?v=Tu7c4OKB-VI[/youtube]
ANITA B.
di Roberto Faenza
Altro film in sala clamorosamente sbagliato, alla maniera di Carrie, è invece l’ultimo parto creativo di Roberto Faenza, che trasforma il dolore della memoria dell’Olocausto in un romanzetto rosa dalle tinte melò. La memoria va presto a farsi benedire a vantaggio di una storia al femminile troppo romanzata e davvero poco credibile.
Anita è appena sedicenne quando esce da Auschwitz e va incontro a un nuovo mondo piena di entusiasmo. Presto si troverà al centro di una burrascosa storia d’amore, che diventerà per lei occasione di ribellione e rinascita. [sinossi] [youtube width=”670″ height=”377″]http://www.youtube.com/watch?v=gMnpq3wkLjY[/youtube]
THE UNKNOWN KNOWN
di Errol Morris
Chiudiamo con Errol Morris non perché il suo documentario/chiacchierata con Donald Rumsfeld rappresenti il nadir artistico tra i film in sala, ma solo perché sarà davvero arduo riuscire a rintracciarlo in sala, vista la scarsa visibilità. Ciò detto, si tratta di uno dei lavori meno convincenti di Morris, incapace di tenere realmente testa a un vecchio marpione come Rumsfeld. La speranza è che questa uscita in sala sia l’occasione per recuperare anche i precedenti documentari di Morris,
Un ritratto di Donald Rumsfeld, uno dei grandi architetti della guerra in Iraq. Rumsfeld entra in scena come scrittore/attore della propria vita leggendo una scelta dei suoi “fiocchi di neve”, le decine di migliaia di appunti annotati nel periodo in cui fu membro del Congresso, consigliere di quattro diversi presidenti e per due volte segretario della Difesa. [sinossi] [youtube width=”670″ height=”377″]http://www.youtube.com/watch?v=K9nqW6ktq3Y[/youtube]
Queste le nostre impressioni tra i film in sala da oggi, ricordandovi che esce anche Angry Games – La ragazza con l’uccello di fuoco, del quale non abbiamo notizie eccezion fatta per il risibile trailer (poco divertente, per di più) e il titolo italiano non proprio indimenticabile. Per il resto, buona visione!