National Gallery

National Gallery

di

Il grande maestro del cinema documentario, Frederick Wiseman, porta a Cannes, alla Quinzaine, il suo nuovo film, National Gallery, dedicato al museo londinese. Disamina al solito complessa e polifonica sul funzionamento di un organismo, con dei momenti straordinari e un lieve sentore di opera su commissione.

La salvezza dell’umano

La National Gallery di Londra è uno dei grandi musei mondiali con i suoi 2400 dipinti. Tutte le esperienze umane sono rappresentate nelle opere conservate dal museo. Il film mostra visitatori, guide, conservatori e ricercatori che discutono tra loro di arte, salvaguardia e conservazione museale… [sinossi]

Il cinema di Wiseman è a suo modo inattaccabile. Nessuno come il cineasta americano appare in grado di sviscerare senso, funzionamento e significati reconditi di un meccanismo, di un organismo, di un luogo chiuso in cui si svolgono delle attività umane. In tal senso, National Gallery presentato a Cannes nel contesto della Quinzaine des réalisateurs è l’ennesimo esempio in grado di dimostrare questo assunto. Il museo nazionale inglese, con sede a Londra, diviene il centro del mondo, il microcosmo da cui si accede a un macrocosmo in quanto vi vediamo messe in pratica sostanzialmente tutte le attività principali dell’umano: l’educazione (ai bambini viene spiegato come si vede e come si interpreta un dipinto), l’interpretazione stessa (il saper leggere al di là della superficie), la mediazione politica (gli incontri tra i gestori del museo impegnati ad affrontare le varie questioni che si pongono di volta in volta), la salvaguardia e il restauro di un’opera d’arte che si colora ovviamente dei toni della salvaguardia della tradizione artistica e dunque della storia della nostra civiltà.

Di fronte a un tale ricchissimo e complessissimo discorso, non si può non restare affascinati ed irretiti, ed ogni volta spiazzati e saziati da una nuova scoperta (alcune lezioni fatte dalle guide sono di notevole valore didattico e, a loro modo, commoventi). Inoltre, stavolta, mettendo al suo centro l’opera d’arte, Wiseman lavora più direttamente sullo sguardo, sull’enigma visivo e dunque arricchisce National Gallery di un costrutto metalinguistico, dove la caratteristica di certa pittura del passato di parlare per codici, simboli e allusioni, si riversa nel presente nella sensazione di non poter comprendere fino in fondo tutte le intenzioni che un’artista può aver messo in opera nel realizzare il suo singolo quadro. Ciò significa che noi siamo chiamati – per dovere verso il nostro passato – a salvaguardare i reperti venuti da civiltà vicine o lontane, ma che non potremo mai affermare con sicurezza di poterle “abitare” (e interpretare) fino in fondo. Resta un fondo oscuro e volatile che è quello del senso stesso della visione, discorso che Wiseman finisce per esplicitare in una stupenda carrellata di volti dipinti che ci guardano e che a loro volta sono guardati da noi.

Ecco, probabilmente, è in questa messa in scena dello sguardo – tematizzata esplicitamente, a differenza di altri film di Wiseman, dove il discorso era implicito – che si può leggere la vera novità di National Gallery. Un film che comunque non è esente da qualche leggerissimo limite, del resto già ravvisabile in alcune delle ultime opere del cineasta americano: l’essere completamente al servizio di un organismo funzionante senza avere più alcuna intenzione di evidenziarne eventuali contraddizioni. È il sentore dunque di un’opera su commissione come, in maniera ancor più avvertibile, si percepiva ad esempio in La danse (2009), dedicato al balletto dell’Opéra di Parigi. Resta il fatto comunque che la ricchezza di film come National Gallery è difficile vederla altrove.

Info
La pagina dedicata a National Gallery sul sito della Quinzaine
  • national-gallery-2014-frederick-wiseman-01.jpg
  • national-gallery-2014-frederick-wiseman-02.jpg
  • national-gallery-2014-frederick-wiseman-03.jpg
  • national-gallery-2014-frederick-wiseman-04.jpg
  • national-gallery-2014-frederick-wiseman-05.jpg

Articoli correlati

Array
  • Cannes 2014

    Cannes 2014Cannes 2014 – Minuto per minuto

    Approdiamo sulla Croisette accolti da un sole scintillante, arriva con noi il tradizionale appuntamento del minuto per minuto. Tra i giganti cinematografici del concorso, le nuove scoperte, la Quinzaine e la Semaine de la critique, ecco a voi il Festival de Cannes 2014!
  • Festival

    Festival di Cannes 2014Festival di Cannes 2014 – Presentazione

    La sessantasettesima edizione del Festival di Cannes, dal 14 al 25 maggio. Si apre con Grace di Monaco di Olivier Dahan, fuori concorso, e poi la consueta fiumana di pellicole in attesa della Palma d'Oro.
  • Cannes 2014

    La selezione della Quinzaine des Réalisateurs

    La selezione della Quinzaine sfodera titoli fondamentali, come Kaguya-hime no monogatari di Isao Takahata, National Gallery di Frederick Wiseman e la versione restaurata di Non aprite quella porta.
  • Venezia 2013

    At Berkeley

    di Frederick Wiseman inserisce un nuovo tassello nel suo sterminato mosaico sulla società statunitense. Fuori concorso a Venezia 70.
  • Venezia 2011

    Crazy Horse

    di Stavolta il nuovo lavoro di Wiseman - Crazy Horse, presentato a Venezia alle Giornate degli autori - non appare troppo personale, e il maestro del cinema documentario si limita a una descrizione di superficie del club parigino.
  • Berlino 2007

    State Legislature

    di Presentato in Forum alla 57ª Berlinale, State Legislature è l'ennesimo chirurgico tassello della filmografia di Frederick Wiseman.