Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie

Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie

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Il secondo capitolo della nuova saga scimmiesca, Apes Revolution, affidato al talentuoso Matt Reeves, conferma l’elevatissima qualità degli effetti speciali della Weta e la sorprendente efficacia della performance capture.

Koba il Terribile

La crescente nazione delle scimmie guidata da Cesare è minacciata da una banda di umani sopravvissuti al devastante virus diffuso dieci anni prima. Raggiunta una fragile pace, essa sarà molto breve, ed entrambe le parti si troveranno sull’orlo di una guerra che deciderà quale sarà la specie dominante sulla Terra… [sinossi]

A un paio di settimane dall’uscita del blockbuster fracassone Transformers 4 – L’era dell’estinzione, condito dalla solita debordante poetica della sovrabbondanza visiva di Michael Bay, arriva nelle sale italiane Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie di Matt Reeves, produzione da box office che cerca di trovare un giusto equilibrio tra narrazione e computer grafica, spessore dei personaggi e azione. Una sorta di blockbuster umanista che investe buona parte del proprio budget nelle mirabilie della performance capture, ma senza dimenticare la centralità della scrittura. Coerente e felice, in questo senso, la scelta di affidare il sequel al talentuoso Reeves (Cloverfield, Blood Story).

Il lavoro di (ri)scrittura prevede uno slittamento dalle riflessioni etiche del reboot L’alba del pianeta delle scimmie (2011), incentrato sulle pericolose derive della scienza e della ricerca, al fertile parallelo tra la crescente nazione delle scimmie e l’annaspante rimasuglio di umanità, disperatamente alla ricerca di fonti energetiche e di altre comunità sparse sul globo. Più delle dinamiche emotive tra i vari personaggi, con Jason Clarke/Malcolm che sostituisce James Franco/Will, è interessante il confronto/scontro tra gli uomini, ancora troppo legati alle comodità e alla tecnologia, e le scimmie, perfettamente a loro agio nel lussureggiante e monumentale bosco che domina San Francisco. Moderatamente intelligenti, indubbiamente ingenue, ma fisicamente dominanti, le nuove scimmie sono una sorta di anello di congiunzione ideale. Sono, in un certo senso, la versione moderna e ancora in fieri delle divinità animali di Mononoke Hime. Con un vantaggio: oltre a parlare (maluccio), conoscono la lingua dei segni.

Alla saggezza ancora in fase di costruzione delle scimmie corrisponde quindi la consueta cecità dell’uomo, legato mani e piedi alle intuizione di qualche spirito illuminato. La lotta per la sopravvivenza, che si presuppone inutile, è affidata al buon cuore dei vari Malcolm, Ellie e Alexander. Troppo poco? Forse è meglio imparare la lingua dei segni e fare amicizia con qualche gorilla.
Riecheggiano sempre più flebilmente le grida di Charlton Heston/George Taylor (You Maniacs! You blew it up! Ah, damn you! God damn you all to hell!): Apes Revolution non sembra voler recuperare la forte componente politica della saga originale, declinando lo scenario distopico dello scrittore Pierre Boulle secondo traiettorie più semplici e didascaliche. Nonostante qualche accenno alla struttura sociale delle scimmie, alla riorganizzazione degli uomini e alle suggestioni dittatoriali di Koda, primate troppo umanizzato per essere affidabile, Apes Revolution continua a percorrere il sentiero della semplificazione tracciato da Rupert Wyatt e dal duo di sceneggiatori Amanda Silver & Rick Jaffa [1]. Meno impegnativo, più spettacolare, soddisfacente ma senza solcare indelebilmente la storia del cinema.

A restare nella nostra memoria saranno soprattutto la performance attoriale e grafica di Cesare/Andy Serkis/Weta e la sorprendente dialettica tra scenari reali e personaggi virtuali [2]. Un realismo visivo che disegna uno scenario post-apocalittico credibile, un nostro possibile dopodomani. Un virus Simian potrebbe già esistere, rinchiuso per il momento in qualche laboratorio. In ogni caso, attenti al gorilla…

Note
1. Al duo si è aggiunto Mark Bomback (Corsa a Witch Mountain, Total Recall – Atto di forza, Wolverine – L’immortale), mentre Wyatt è alle prese con la post-produzione del thriller The Gambler, con Mark Wahlberg, Jessica Lange e John Goodman.
2. A parte l’ampia caratterizzazione di Cesare e Koba, segnaliamo l’ottimo lavoro di scrittura e di realizzazione grafica per l’orango Maurice, intellettuale da non prendere sottogamba.
Info
Il sito ufficiale di Apes Revolution.
Apes Revolution su facebook.
Il trailer ufficiale di Apes Revolution.
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