Il fascino indiscreto dell’amore
di Stefan Liberski
Presentato al Festival di Roma, nella sezione Alice nella città, Il fascino indiscreto dell’amore (Tokyo fiancée) fatica a trovare una dimensione più ampia di quella della carrellata di buoni sentimenti. Un peccato, vista la solida alchimia fra i due attori protagonisti Taichi Inoue e Pauline Etienne.
Sensei
Amélie è una ventenne belga innamorata del Giappone, il Paese nel quale è nata e nel quale ha vissuto i primi cinque anni di vita: così un giorno sceglie di imbarcarsi con un volo di sola andata per Tokyo, pronta a costruire lì il suo futuro. Per guadagnarsi da vivere la ragazza si offre di impartire lezioni di francese ed è in questo modo che conosce Rinri, un coetaneo giapponese: tra i due l’intesa è immediata… [sinossi]
Trasposizione cinematografica del romanzo autobiografico Né di Eva né di Adamo della scrittrice belga Amélie Nothomb, Il fascino indiscreto dell’amore (Tokyo Fiancée) di Stefan Liberski accompagna la giovane protagonista nella sua permanenza nel Paese dei suoi sogni, quel Giappone nel quale è nata e che ha lasciato quando aveva solo cinque anni, restandovi tuttavia sempre estremamente legata: un viaggio concepito come opportunità definitiva per “diventare giapponese”, per sentirsi finalmente in linea con il suo senso di appartenenza nazionale e coerente con se stessa.
Il film segue passo dopo passo gli sforzi di Amélie, gli slanci di entusiasmo e le difficoltà che costellano il suo percorso, a partire dalla relazione sentimentale intrapresa con Rinri, il ragazzo giapponese primo e unico allievo della protagonista, che per guadagnarsi da vivere impartisce lezioni di francese: una storia d’amore “non banale” fra due coetanei appartenenti a culture diverse, un confronto diretto fra abitudini, caratteristiche e modus vivendi estremamente lontani, ma soprattutto l’incontro fra due individui vicendevolmente affascinati dal reciproco background culturale.
Il viaggio emotivo di Amélie è senz’altro pervaso da un generale senso di disimpegno e spensieratezza, che Liberski sceglie di preservare scegliendo una messinscena tendenzialmente fumettistica, che pur senza puntare direttamente alla schematizzazione caricaturale finisce per ricamare su una serie di soluzioni che seguono quella direzione: Il fascino indiscreto dell’amore affianca quindi allo stereotipato immaginario nipponico (in eterno bilico fra elementi kawaii e la yakuza, fra aree termali immerse nella natura e confusionarie sale karaoke), alcuni leziosi cliché di carattere francofono, tanto che talora i rimandi a un certo tipo di rappresentazione estetico-formale si fanno talmente marcati da far pensare a una sorta di “Amélie Poulain” in trasferta a Tokyo.
Eccentrico e surreale, il film non lesina su nulla, inserendo piccoli siparietti che danno un volto alle fantasie della protagonista, numeri musicali e innumerevoli scenette vezzose, finendo quasi per trasformare la storia in un espediente per potersi crogiolare nell’atmosfera colorata e zuccherosa che pervade il progetto: il risultato non è totalmente sgradevole, l’impianto delicato e romantico su cui si basa la storia è funzionale e ben rodato, ma un sentore forzato e manierista incapsula comunque l’intero disegno.
Peccato, soprattutto a fronte di un buon lavoro fatto specialmente a livello di casting, con la solida alchimia fra i due attori protagonisti (Taichi Inoue e Pauline Etienne, già vista sugli schermi della nona edizione del festival capitolino grazie a Eden di Mia Hansen-Løve) a sorreggere l’intero sviluppo del racconto. Piuttosto ordinario e prevedibile nel suo sviluppo, Il fascino indiscreto dell’amore trova una netta (ma non particolarmente ispirata) svolta nel finale, che porta con sé un repentino cambio di registro: una scelta che tuttavia non smuove gli equilibri del progetto, che fatica a trovare una dimensione più ampia di quella della carrellata di buoni sentimenti.
Info
Il fascino indiscreto dell’amore sul sito di Alice nella città.
Il trailer de Il fascino indiscreto dell’amore.
- Genere: commedia, sentimentale
- Titolo originale: Ni d’Eve, ni d’Adam
- Paese/Anno: Belgio, Canada, Francia | 2014
- Regia: Stefan Liberski
- Sceneggiatura: Stefan Liberski
- Fotografia: Hichame Alaouié
- Montaggio: Frédérique Broos
- Interpreti: Akimi Ota, Alice de Lencquesaing, Hiroki Kageyama, Hiromi Asai, Julie LeBreton, Masaki Watanabe, Pauline Etienne, Shinnosuke Kasahara, Taichi Inoue, Tokio Yokoi
- Colonna sonora: Casimir Liberski
- Produzione: Forum Films, Les Films du Worso
- Distribuzione: Fil Rouge Media
- Durata: 100'
- Data di uscita: 28/05/2015
