Festival dei Popoli 2014 – Presentazione
Sarà in corso fino al 5 dicembre la 55esima edizione del Festival dei Popoli, che si tiene come ogni anno a Firenze: 83 documentari in programma, tra cui sette titoli italiani in anteprima. Previsto anche un omaggio a Vincent Dieutre.
È iniziata il 28 novembre e proseguirà fino al 5 dicembre a Firenze la cinquantacinquesima edizione del Festival dei Popoli, il Festival Internazionale del Film Documentario, che sarà ospitato nelle seguenti sale fiorentine: il cinema Odeon, lo Spazio Alfieri, l’Istituto Francesce di Cultura e l’Auditorium di Sant’Apollonia.
Il festival, presieduto da Marco Pratellesi e diretto da Alberto Lastrucci, si svolge nell’ambito della “50 giorni di cinema internazionale a Firenze”, e ha quest’anno un programma che si compone di 83 documentari di provenienza internazionale e nazionale. Tra le novità di questa edizione due sezioni non competitive: “Sui generi(s)”, selezione di documentari che si rifanno ai grandi generi classici: dal western all’horror; dalla fantascienza all’erotico; e “Reality is More”, che propone storie vere che – shakespearianamente – sono sempre più ricche e incredibili di quanto non sia la nostra immaginazione.
Ben ventuno sono i titoli del concorso internazionale, provenienti da ogni latitudine, dalla Cina di Chen, diretto da Zhu Rikun (in cui si raccontano gli effetti funesti provocati dall’inquinamento sulla salute dei cittadini) all’Iran di I comme Iran, diretto da Azari Sanaz (incentrato sulla figura di un maestro di lingua farsi); mentre sono sette i documentari italiani presentati nella sezione Panorama. Tra questi, Smokings di Michele Fornasero che mette in scena la curiosa vicenda dei fratelli Messina, i quali – dopo aver guadagnato milioni vendendo online sigarette a basso costo in tutto il mondo – hanno deciso di aprire una fabbrica alla periferia di Torino per contrastare a viso aperto le multinazionali del tabacco.
Ha inoltre grande rilievo, all’interno della programmazione del festival, lo spazio retrospettivo, dedicato quest’anno al documentarista olandese Jos de Putter e a Vincent Dieutre. De Putter, di cui il festival organizza la prima grande retrospettiva a livello mondiale, è attivo dalla prima metà degli anni Novanta ed ha ambientato i suoi film in vari luoghi del mondo, tra cui il Giappone (per Nagasaki Stories del 1996) e la Cecenia (per The Making of a New Empire del 1999); mentre del cineasta francesce Vincent Dieutre verranno presentati i suoi film ‘italiani’, a partire da Rome désolée del 1995.