Torino 2015
Il Torino Film Festival 2015, dal 20 al 28 novembre. La trentatreesima edizione del festival sabaudo, tra opere prime, sci-fi, documentari, film di ricerca, passato e futuro. Tutte le nostre recensioni.
Augusto Tretti che guarda Mario Bava e il suo Terrore nello spazio; Powell e Pressburger che spiegano una “questione di vita e di morte” ad Apichatpong Weerasethakul, che a sua volta la riporta a Ben Rivers, mentre Sion Sono parla con Bruce McDonald. E poi The Day of the Triffids di Steve Sekely che dà del tu ad Andrej Tarkovskij, così come Jean-Luc Godard, Val Guest e Byron Haskin scoprono di parlare la stessa lingua. O anche la più diversa, chissà… Se il cuore di ogni cinefilo palpita nello sfogliare il programma del Festival di Torino 2015, evento che di fatto va a chiudere l’anno per quel che concerne i grandi festival generalisti, non è per mero vezzo intellettuale. Tutt’altro. Il lavoro composito che di anno in anno permette di cogliere a ridosso della Mole una scintilla creativa, l’impulso a una ricerca cinematografica seria e continuata, è qualcosa che nulla ha a che fare con le arroccate posizioni di una cinefilia che sempre più spesso corre il rischio di rinchiudersi in una bolla di sapone magari coloratissima, ma distante dal mondo esterno.
Torino, con sempre maggiore convinzione, sta assumendo i contorni di quello che ha senso definire “festival metropolitano”. Se Venezia rinnova con tragica precisione il proprio ruolo di non-luogo in cui il cinema va ad abitare alla deriva dalla terraferma, e Roma continua a modificare con troppa facilità le proprie forme alla ricerca di quella definitiva – o per lo meno più convincente –, Torino è la dimostrazione che il cinema può ancora vantare diritti nello sbandato panorama culturale italiano. Un cinema che sa dialogare con il grande pubblico, senza per questo venire meno alle proprie responsabilità culturali. [continua a leggere]