Rampage – Furia animale

Rampage – Furia animale

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In un’era produttiva contrassegnata da franchise e verse , Dwayne “The Rock” Johnson dimostra di possedere carisma e physique du rôle per ritagliarsi un proprio MonsterVerse. Forse dovremmo iniziare a delineare i confini di un TheRockVerse intriso di suggestioni fantasy/fantascientifiche, di gag e di qualche lacrimuccia, a volte leggiadro (Jumanji), a volte più cupo (Skyscraper) e in alcuni casi piuttosto indeciso (Rampage).

Bigger than bigger

Il primatologo Davis Okoye è un uomo schivo. Condivide un legame indissolubile con George, un gorilla silverback straordinariamente intelligente di cui si occupa dalla nascita. Un esperimento genetico scorretto e dai risultati catastrofici trasforma la gentile scimmia in un’enorme creatura furiosa. A peggiorare le cose, ben presto si scopre che altri animali sono stati modificati nello stesso modo. Mentre questi nuovi predatori alfa devastano il Nord America, distruggendo ogni cosa che incontrano lungo il loro cammino, Okoye si allea con uno screditato ingegnere genetico per creare un antidoto, facendosi strada attraverso un campo di battaglia in continua evoluzione, non solo per impedire una catastrofe globale ma per salvare lo spaventoso primate che una volta era suo amico… [sinossi]

A parte le mirabilie digitali della Weta, l’aspetto più interessante del blockbuster fracassone Rampage – Furia animale è tutto carne e ossa. Soprattutto carne. Il possente Dwayne “The Rock” Johnson si conferma interprete ideale per queste avventure family friendly, un mattatore oversize che ha saputo fare tesoro della lunga carriera da wrestler (e quindi teatrante) e delle parabole attoriali e produttive di altri colossi hollywoodiani – la mente corre allo Schwarzenegger comico de I gemelli e soprattutto di Un poliziotto alle elementari e a quello che sarebbe potuto essere, quantomeno in ottica commerciale, Un poliziotto all’asilo con The Rock al posto di Dolph Lundgren.

Ben lontano dall’essere un attore shakespeariano, il wrestler di origini samoane sa calarsi con disinvoltura in scenari post-apocalittici, salta, corre, lancia a destra e sinistra poveri malcapitati, solleva senza fatica armi mastodontiche e – soprattutto – sfodera ironia e autoironia, tempi comici, faccette buffe e via discorrendo. Grosso, gigioneggiante, rassicurante. È tutta qui la ricetta, basta aggiungere una sovrabbondante sovrastruttura di effetti speciali (un plauso per le creature della Weta, che tra gorilla, scimpanzé e oranghi avrà oramai popolato un’intera foresta virtuale) e un po’ di scrittura. Già, la scrittura. Come ci aveva sorpreso il divertente Jumanji – Benvenuti nella giungla, così ci lascia un retrogusto amarognolo Rampage – Furia animale: definirlo un’occasione sprecata potrebbe sembrare eccessivo, viste le evidenti premesse da popcorn movie, ma sarebbe bastato davvero poco per alzare l’asticella. Ad esempio, un minimo di cura nel caratterizzare i due cattivi, qui declinati come una sorta di incompleto Trio Drombo. Identico discorso per lo stolido comandante dei soliti inefficienti militari o per il superfluo agente Russell, affidato a un Jeffrey Dean Morgan in modalità crociera (una sorta di Negan buono, ma senza Lucille). La cornice narrativa di dissolve rapidamente, le parentesi didascaliche sono pesci fuor d’acqua e la seconda parte implode narrativamente, facendo coincidere il videoludico ed esilissimo punto di partenza (il videogioco del 1986 Rampage) con l’altrettanto esile punto d’arrivo cinematografico. Peccato.

Il lavoro della Weta Digital porta con sé inevitabili echi jacksoniani, ma se King Kong regalava sequenze visivamente ed emotivamente memorabili (si veda la macrosequenza del gorillone alle prese coi t-rex), Rampage è più interessato ad accumulare esplosioni e palazzi che crollano, soffocando le potenzialità epiche e drammatiche. Apprezzabili alcuni slanci orrorifici e grandguignoleschi.
In sostanza, il peso narrativo del film è interamente caricato sulle spalle del primatologo sui generis interpretato da Johnson e su quelle digitali e smisurate del gorilla albino George, mentre i personaggi secondari sono puro contorno, con alcuni che si perdono per strada.

In un’era produttiva contrassegnata da franchise e verse (DC Extended Universe, Marvel Cinematic Universe, Dark Universe), The Rock dimostra di possedere carisma e physique du rôle per ritagliarsi un proprio MonsterVerse1. Forse dovremmo iniziare a delineare i confini di un TheRockVerse intriso di suggestioni fantasy/fantascientifiche, di gag e di qualche lacrimuccia, a volte leggiadro (Jumanji), a volte più cupo (Skyscraper) e in alcuni casi piuttosto indeciso (Rampage).

Note
1 Il MonsterVerse della Warner e della Legendary è composto da quattro film: Godzilla (2014), Kong: Skull Island (2017) e i già annunciati Godzilla: King of the Monsters (2019) e Godzilla vs. Kong (2020).
Info
Il sito ufficiale di Rampage – Furia animale.
La pagina facebook di Rampage – Furia animale.
Il trailer italiano di Rampage – Furia animale.
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