Subito dopo il tramonto, un attimo prima dell’alba

Subito dopo il tramonto, un attimo prima dell’alba

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Subito dopo il tramonto, un attimo prima dell’alba è un progetto crossmediale che fonde tre segmenti autonomi, e incentrati ognuno su una tecnica diversa, trasformandoli in un cortometraggio cinematografico del tutto funzionale, al di là di qualche debolezza strutturale soprattutto in fase di sceneggiatura. In concorso al Roma Web Fest a fine novembre.

A volo d’angelo

Rafael e Ariel sono due angeli che si trovano sulla terra a osservare l’umanità di inizio millennio, schiacciata da infelicità affettive, ingiustizie, intolleranza e frustrazione, mentre la fine del mondo si sta avvicinando. Rafael ha maturato disprezzo per le persone, incapaci di compiere scelte morali e positive, Ariel invece ha empatizzato con ciò che di buono ha potuto scoprire. [sinossi]

Subito dopo il tramonto, un attimo prima dell’alba è un esperimento ragionato di ibridazione tra i linguaggi e i formati. Il lavoro è un e-film di trentotto minuti, pensato per la visione in rete, e nasce nella mente del regista Eugenio Marrari (che è copywriter, autore e video producer, ma ha anche frequentato il corso per film-maker alla Scuola Civica di Cinema di Milano) per essere unitario. Il film si è sviluppato però dapprima in tre episodi, tre segmenti autonomi e che autonomamente possono essere fruiti gratuitamente online sulla piattaforma latodue.com/subitodopoiltramonto; attorno ai brevi episodi di quella che si configura come una web series, Marrari ha costruito la cornice narrativa che tiene assieme gli scorci umani narrati separatamente e che ritroviamo nel breve film che è invece a pagamento su Vimeo. Prodotto crossmediale, interessato alla possibilità di essere esperito in più modalità, di decostruirsi e ricomporsi, Subito dopo il tramonto, un attimo prima dell’alba non manca affatto di guardare al cinema da cui trae anche alcune palesi suggestioni. La prima, evidente, è la sempiterna (e abusata) citazione wendersiana da Il cielo sopra Berlino, visto che anche in questo mediometraggio vengono messi in scena due angeli, Rafael (Lorenzo Bugliesi) e Ariel (Selene Gandini), catapultati sulla terra di fronte a un’umanità allo sbando. C’è poi un’evidente citazione tarantiniana nell’episodio centrale, che usa l’animazione per raccontare una storia noir e criminale, alla maniera di quella di O-Ren Ishii in Kill Bill. Ma in generale è il progetto stesso, concepito fin dall’inizio per essere un mediometraggio e non solo una serie web, a possedere un respiro cinematografico.

Al di là di alcune debolezze, Subito dopo il tramonto, un attimo prima dell’alba (che è in concorso al Roma Web Fest nella sezione Web Series) mostra la capacità di usare tecniche diverse per mettere in scena le tre storie attorno a cui ruota il giudizio “angelico”, e soprattutto mostra la consapevolezza del perché lo si stia facendo in quel modo. I tre episodi si intitolano Love, Justice, Tolerance: il primo è un thriller, un succinto polar girato come una serie tv americana, con il ricorso agli schermi dei telefonini e dei pc, alle videocamere di localizzazione, intervallato a piani fissi e carrelli leggeri, teso a configurare un dramma amoroso contemporaneo. Il secondo brano è un noir, un ritratto criminale (il monologo del protagonista, che spiega il “desiderio di luna” dei “cattivi”, si ispira a un brano di Caligola di Camus), che per essere efficace ricorre a un’animazione in bianco e nero, un’astrazione archetipica per mostrare una tensione archetipica non perdendo così di credibilità (un’opzione altrimenti molto plausibile, vista la breve durata del ritratto e probabilmente la difficoltà di trovare un attore all’altezza del ruolo). Infine c’è Tolerance, un mockumentary girato con un iPhone, capace di abbozzare (merito anche dei protagonisti, che non sono attori professionisti e sono molto naturali) le pulsioni che possono condurre un gruppo di giovani frustrati e stupidamente razzisti a commettere un reato. Questo episodio sfrutta abilmente la leggerezza dello smartphone, la sua consistenza invisibile nell’entrare in un ambiente, in una storia underground che però – come suggerisce Subito dopo il tramonto – potrebbe essere assolutamente veritiera, potrebbe stare accadendo ora, da qualche parte, in qualche città. I due angeli deputati a dare unitarietà ai tre episodi sono la parte più debole, non solo perché l’idea non è delle più originali, ma perché a differenza del resto del lavoro la regia non pare trovare una motivazione forte nella rappresentazione di questi esseri ultraterreni. L’escamotage è funzionale però al finale, in cui torniamo agli episodi che abbiamo fugacemente attraversato per modificarne i possibili esiti.

L’idea di creare tre lavori da fruire anche distintamente, girati con stili ben diversificati, corrisponde all’esigenza di intercettare pubblici differenti in rete, interessati anche solo al singolo contenuto, per portarli magari alla fruizione delle altre modalità espressive. Il progetto iniziale di voler arrivare a un breve film denota invece l’aspirazione di dire qualcosa di più articolato sulla società in cui viviamo e i suoi conflitti (oltre alla volontà di evitare il modus operandi dello youtuber “medio”, spesso fondato sul motto di spirito, la battuta veloce e l’insopportabile simpatia). Subito dopo il tramonto, un attimo prima dell’alba ha una sua ambizione produttiva ed Eugenio Marrari è brillante nel gestire le singole tracce, modulari e componibili anche unitariamente, realizzando un prodotto intelligente a cavallo tra web e cinema.

Info
Subito dopo il tramonto, un attimo prima dell’alba sul sito di LatoDue.
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