Penguin Highway
di Hiroyasu Ishida
Esce per due giorni nelle sale Penguin Highway, opera prima di Hiroyasu Ishida e gran bel biglietto da visita dello Studio Colorido. Un racconto di formazione sui generis, buffo e commovente, capace di cogliere gli stati d’animo, le indecisioni e i voli pindarici della preadolescenza. Più che apprezzabile anche dal punto di vista tecnico-artistico. Distribuito da Nexo Digital e Dynit.
Ciciarampa!
Aoyama, dieci anni, è uno studente serio e diligente che ha un modo tutto suo di vedere e conoscere il mondo: tiene dei quaderni su cui annota quotidianamente le sue osservazioni, i suoi esperimenti e le sue esplorazioni. Un giorno alcuni pinguini compaiono improvvisamente nella città in cui vive. Ma, così come sono apparsi, misteriosamente i pinguini spariranno. Quando la sua “sorellona” lancerà una lattina e questa si trasformerà proprio in un pinguino, Aoyama deciderà di investigare e di scoprire le cause di queste misteriose apparizioni… [sinossi]
A destra ed a manca va
di qua, di su, di giù, di là…
da Alice nel paese delle meraviglie (1951).
Dietro ai nuovi lancieri Mamoru Hosoda e Makoto Shinkai c’è parecchio fermento. Un terreno fertile che persino nel Bel Paese ci è permesso sondare, soprattutto per merito delle politiche distributive di Nexo Digital e Dynit. E così, dopo aver potuto apprezzare titoli come Your Name. e La forma della voce, In questo angolo di mondo e Mirai, è ora il turno di Penguin Highway, accostabile solo in parte allo stile e alla poetica di Hosoda e Shinkai. Infatti, se dal punto di vista estetico possiamo rintracciare linee e cromatismi comuni, e se il focus tematico rimane l’adolescenza o l’infanzia, l’opera prima di Hiroyasu Ishida cerca poi di percorrere altri sentieri, eccentrici, buffi, solo apparentemente sconquassati.
Torna alla mente Una lettera per Momo di Hiroyuki Okiura, delicata elaborazione del lutto che utilizzava fantasy e comicità come chiave di lettura di una dimensione a noi (oramai) altra. Oppure le improvvise fughe e accelerazioni narrative di Mirai del solito Hosoda. Costruzione e decostruzione di piccoli universi in crescita, un po’ come Penguin Highway, ma con la differenza che la sceneggiatura di Makoto Ueda (Tatami Galaxy, Night is Short, Walk On Girl) resta volutamente sospesa, cercando domande più che risposte – un nonsense abilmente strutturato, tenuto a bada, quasi la decriptazione di Jabberwocky, la poesia di Lewis Carroll apertamente citata nella pellicola.
Aoyama è uno Yūichi (Paranoia Agent) immerso in un contesto non competitivo, lontano da qualsiasi stress. Un figlio prediletto del Giappone provinciale e rurale, mai caotico, che semmai col caos riesce a fare i conti (torniamo a Your Name., alla salutare distanza tra città e campagna). In questo senso, Penguin Highway si mantiene su una rotta ecologista, persino un po’ nostalgica, ma sotto traccia: le missioni di Aoyama e dei suoi amici sono immerse in un contesto ideale, in perfetta simbiosi col verde lussureggiante, coi viali alberati e i prati a perdita d’occhio.
Vive in una sorta di bolla protettiva il piccolo e sagace Aoyama, anche nelle difficoltà, anche nelle sconfitte e nei dolorosi addii. Nel portare su grande schermo il romanzo di Tomihiko Morimi, già serializzato anche in forma di manga, Ishida e Ueda riescono a dosare temi e forze: convivono le ingenuità e le prime inquietudini sentimentali, la sognante dimensione infantile e la (delicata, quasi in punta di piedi) presenza genitoriale, l’afflato da Bildungsroman e le gli intricati intrecci fantasy/fantascientifici. Un equilibrio ammirevole che si rispecchia anche nelle scelte estetiche, nel saper far fronte ai limiti di budget: l’animazione di Penguin Highway non è mai una coperta corta e si accoda con qualche tocco personale al gusto dominante, al fotorealismo dei paesaggi e delle ambientazioni, alle linee chiare e solari del character design, alla parsimoniosa fluidità – lo Studio Ghibli resta un esempio da seguire solo in parte, troppo distante, troppo ricco di talenti, di tempo e di possibilità. Un’animazione che non può e non vuole essere abbacinante, che non è priva di limiti (più che difetti) produttivi, ma che assottiglia il divario con altri titoli grazie alla composizione delle inquadrature, alla cura dei dettagli, agli accostamenti cromatici e via discorrendo. In fin dei conti, come per Naota di FLCL, per Aoyama e per Penguin Highway la cosa veramente difficile è avere il coraggio di far roteare la mazza…
Info
Il trailer italiano di Penguin Highway.
La scheda di Penguin Highway sul sito della Nexo.
La scheda di Penguin Highway su AnimeNewsNetwork.
- Genere: animazione, avventura
- Titolo originale: Pengin Haiwei
- Paese/Anno: Giappone | 2018
- Regia: Hiroyasu Ishida
- Sceneggiatura: Makoto Ueda
- Interpreti: Hidetoshi Nishijima, Kana Kita, Mamiko Noto, Megumi Han, Miki Fukui, Misaki Kuno, Naoto Takenaka, Rie Kugimiya, Yū Aoi
- Colonna sonora: Umitarō Abe
- Produzione: Studio Colorido
- Distribuzione: Nexo Digital
- Durata: 118'
- Data di uscita: 20/11/2018

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