See You in My Dreams

See You in My Dreams

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Presentato in concorso alla 56a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, dopo l’anteprima al Fid Marseille, See You in My Dreams è un lavoro sperimentale del filmmaker giapponese Shun Ikezoe che coglie gli ultimi istanti della vita di sua nonna, registrandone la voce con i suoi ricordi, mettendo in scena, con una pellicola 8mm dall’immagine estremamente sgranata, la ciclicità della vita nella concezione buddhista.

Reincarnazione in 8mm

La nonna del filmmaker, che per lui ha rappresentato una figura materna, racconta alcuni frammenti della sua vita ormai agli sgoccioli, da lui registrati. La prima cotta per un suo insegnante di liceo, la nascita dei figli, il primogenito morto dopo la nascita e il secondogenito che sarebbe stato il padre del regista. [sinossi]

I sogni che facciamo verso il mattino sono messaggi della Terra Pura, secondo la concezione di una delle principali scuole buddhiste. La Terra Pura rappresenta una sorta di paradiso ideale in cui rinascere. Il filmmaker giapponese Shun Ikezoe, nella sua opera See You in My Dreams, presentata alla 56a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, dopo l’anteprima al Fid Marseille, cerca di cogliere questo senso di precarietà, ma anche di ciclicità, della vita, raccogliendo e registrando i ricordi della sua nonna, che per lui è stata una figura materna, negli ultimi momenti della sua vita. Tutto il film è permeato da questo senso filosofico di sostituzione/reincarnazione delle vite, a partire dalla stessa figura di nonna che è in realtà anche madre per il regista avendolo cresciuto. La voce dell’anziana donna è come doppiata, o sdoppiata, da una voce giovane che si alterna alla sua seguendo lo stesso testo. E tutto il film funziona con questa compresenza ideale della nonna, che rimane in un fuori campo, e la giovane donna che, nel mondo presente, è come se ripercorresse la vita della donna anziana, i suoi amori giovanili, i matsuri, le feste giapponesi di strada, cui partecipa. Il racconto è demarcato all’inizio proprio dalla nascita dell’anziana donna («Sono nata nel terzo palazzo di Chiyomi-chou, nel quartiere speciale di Minato, nei pressi del santuario Sansha») collegata alla presenza di un luogo di culto. La stessa nonna parla di reincarnazione quando alla morte prematura del primogenito succede la nascita del secondogenito, il padre del regista, come un passaggio di testimone su questo mondo. Una nascita peraltro che si vede, nei filmati famigliari, unico inserto a colori del film che pure è omogeneo al resto della pellicola per quella sua stessa estrema sgranatura.

Le anime che trasmigrano di corpo in corpo ambendo a una reincarnazione nella Terra Pura, collegata al nostro mondo subcosciente attraverso i sogni che per l’anziana donna diventano una rievocazione della sua memoria, ma anche la sublimazione delle cose incompiute della nostra vita, nonché una sorta di luogo di incontro tra vita e morte. Shun Ikezoe traduce visivamente questo flusso vitale con immagini di interni di un appartamento, che si illuminano per poi spegnersi e nuovamente riaccendersi, e con un bianco e nero estremamente sgranato, ruvido, di un 8mm, e anche graffiato come tipico della pellicola consunta. Pellicola che è proprio il formato cinematografico che può portare i segni del passare del tempo, dell’invecchiamento, dell’usura. E a ciò Ikezoe aggiunge tanti movimenti vuoti, inutili della macchina, a mano, che a volte svolazza perdendo l’obiettivo della propria inquadratura, oppure girando ripetutamente a 360°. A ciò si aggiunge un momento della ragazza su una barca, ancora un’immagine tipica della cultura giapponese di trasferimento dalla vita a un aldilà, come anche nel cinema torna nella celebre scena della traversata del lago Biwa di mizoguchana memoria.

Con un’estetica da cinema d’avanguardia, che può passare dal primo Garrel a Eustache al primo Tsukamoto, Shun Ikezoe realizza, con See You in My Dreams, un sentito omaggio alla propria nonna/madre con quel senso tipico orientale di serena accettazione del flusso e dei mutamenti della vita umana.

Info
See You in My Dreams sul sito della Mostra di Pesaro.

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