El Gouna Film Festival 2021 – Presentazione
Un programma ricchissimo con una selezione di opere da tutto il mondo nella nuova edizione dell’El Gouna Film Festival, che si tiene fino al 22 ottobre, giovane manifestazione egiziana arrivata alla sua quinta edizione, sotto la direzione artistica di Amir Ramses, che vuole portare sulle sponde del Mar Rosso il meglio della cinematografia mondiale ma anche promuovere lo sviluppo e favorire i nuovi talenti del cinema arabo.
Fondato cinque anni fa nella pittoresca località turistica sul Mar Rosso, l’El Gouna Film Festival, che si tiene dal 14 al 22 ottobre, è diretto principalmente a registi e artisti e si prefigge lo scopo di proporre un programma eclettico e variegato, creando scambi culturali, connessioni e cooperazioni tra il cinema locale e quello internazionale. Il festival inoltre vuole dare voce a nuovi talenti e di farsi promotore dello sviluppo del cinema arabo ed egiziano attraverso la sua sua sezione industriale CineGouna Platform.
Sotto la direzione artistica di Amir Ramses, il festival di El Gouna si articola in cinque sezioni, tre delle quali competitive, lungometraggi narrativi, lungometraggi documentari e corti. Le altre due sono rappresentate da una sezione fuori concorso e dalle Special Presentations. I lungometraggi narrativi in competizione vedono la presenza di alcuni film già passati a festival internazionali, come Amira di Mohamed Diab, Un autre monde di Stéphane Brizé, Compartment No. 6 di Juho Kuosmanen, Captain Volkonogov Escaped di Aleksey Chupov e Natasha Merkulova, Casablanca Beats di Nabil Ayouch, Clara Sola di Nathalie Álvarez Mesén, Costa Brava di Mounia Akl, Feathers di Omar El Zohairy, Murina di Antoneta Alamat Kusijanovic, Once Upon A Time in Calcutta di Aditya Vikram Sengupta, Sundown di Michel Franco, Il cieco che non voleva vedere Titanic di Teemu Nikki, The Worst Person in the World di Joachim Trier, White Building di Kavich Neang, Playground di Lara Wandel, The Sea Is Ahead di Ely Dagher. Quest’ultimo film, che è stato in anteprima alla Quinzaine des Réalisateurs, è stato un progetto sviluppato dalla CineGouna Platfrom.
Dieci opere competono invece per la sezione documentari. Tra questi Captains of Za’atari dell’egiziano Ali El Arabi su un campo di rifugiati in Giordania dove due ragazzi sognano di diventare calciatori professionisti, Ostrov – Lost Island di Svetlana Rodina e Laurent Stoop, incentrato su un villaggio di pescatori in un’isola sul Mar Caspio, Sabaya di Hogir Hirori sulle ragazze yazide che sono fatte prigioniere dall’Isis, The Blue Inmates di Zeina Daccache, su una rappresentazione teatrale nel carcere di Roumieh in Libano, film che è nato nel 2020 Final Cut workshop a Venezia dove ha vinto l’El Gouna Film Festival prize e l’invito alla 4a edizione della CineGouna Platform. 23 invece sono i corti del concorso dedicato.
Tra le opere presentate fuori concorso, 20 in totale, ci sono molti film francesi come Arthur Rambo di Laurent Cantet, sulla precarietà degli arabi di seconda generazione nella moderna Parigi; Tout s’est bien passé di François Ozon, sull’eutanasia, il Leone d’oro La scelta di Anne – L’événement di Audrey Diwan, Les Olympiades di Jacques Audiard, il documentario Animal di Cyril Dion su una ricerca di convivenza con la natura. Altri film fuori concorso sono One Second di Zhang Yimou, ambientato durante la Rivoluzione culturale, The French Dispatch di Wes Anderson, Natural Light di Dénes Nagy, storia di resistenza in Ungheria durante la Seconda guerra mondiale, Orso d’argento all’ultima Berlinale, Invisible Demons di Rahul Jain, esperienza visiva immersiva nella tentacolare metropoli di Delhi, Fool Moon di Hadi El Bagoury, che racconta di varie storie d’amore in un Egitto sospeso tra modernità e tradizione, Flee di Jonas Poher Rasmussen, documentario d’animazione su un rifugiato afghano in Danimarca. Le Special Presentations infine rendono omaggio a Krzysztof Kieślowski con vari suoi film e il documentario su di lui Krzysztof Kieślowski – I’m So-So di Krzysztof Wierzbicki.