Trieste Science+Fiction Festival 2021 – Presentazione
Si torna a casa: su un pianeta lontano lontano, tra gli alambicchi di uno scienziato pazzo, ai limiti della frontiera marziana, in un bosco troppo isolato, tra alieni, robot ed esseri di qualsiasi tipo. In presenza, ma anche in streaming, il Trieste Science+Fiction Festival 2021 ci (ri)prende per mano e ci conduce come sempre verso spazi infiniti e luoghi oscuri, tra live action, animazione e documentari. Un pieno di salutari e salvifici raggi fotonici, dal 27 ottobre al 3 novembre.
Il programma del Trieste Science+Fiction Festival 2021 è come sempre vasto e non si limita al grande schermo. Se il cuore pulsante resta la sala (Politeama Rossetti e Cinema Ariston), affiancata dalla piattaforma streaming (https://www.mymovies.it/ondemand/scificlub/), non possiamo certo dimenticare gli incontri, i momenti di approfondimento, i laboratori. Ad esempio, Ieri, oggi e domani: sessant’anni di Fantascienza a Trieste, con la presentazione dei libri C’era una volta… Triestewood di Andrea Martinis, Antologia dell’invisibile e altre meraviglie di Massimo Pandolfi, FantaTrieste e Dune. Tra le sabbie del mito di Filippo Rossi. E poi le interviste di Mondofuturo con Amedeo Balbi, Anna D’Errico, Marco Ferrari, Anna Meldolesi, Vera Gheno e Massimo Temporelli, il Fantastic Film Forum, il Piccolo laboratorio per bambini dai 6 ai 9…
Tra grande e piccolo schermo l’offerta è ancor più ampia, dalle pellicole in concorso ai programmi di cortometraggi, fino ai classici restaurati, sempre di grande richiamo: 1997: Fuga da New York (1981) di John Carpenter, L’uomo che fuggì dal futuro (1970) di George Lucas, La morte in diretta (1980) di Bertrand Tavernier e, last but not least, Un lupo mannaro americano a Londra (1981) di John Landis.
Nella sezione competitiva del festival, con le pellicole che sgomitano per portarsi a casa il Premio Asteroide e il Méliès d’argent, troviamo di tutto, dall’atteso Annette di Leos Carax con Adam Driver e Marion Cotillard in versione danzante e canterina all’adrenalina del sudcoreano Spiritwalker di Yoon Jae-keun. Si passa da altri pianeti (Settlers di Wyatt Rockefeller) ai vampiri irlandesi di Let the Wrong One In, dai survivalisti di Gaia di Jaco Bouwer ai cloni di Junk Head del giapponese Takahide Hori. La lista è lunga e dopo la serata d’apertura, con la proiezione The Last Journey di Romain Quirot con Jean Reno e Night Raiders di Danis Goulet con Amanda Plummer, il ritmo delle giornate si farà incalzante: ad esempio, per sabato 30 sono previsti due incontri, due programmi di corti (Spazio Corto Volume 1 e Swiss Fantastic Shorts) e ben sette film. Inutile sperare di riposarsi il giorno dopo, domenica 31 i film in programma sono otto e si apre la mattina con Un lupo mannaro americano a Londra, per poi chiudere in seconda serata con Apocalypse di Tim Fehlbaum all’Ariston o Vampir di Branko Tomovic al Rossetti. Insomma, come spesso accade nella fantascienza, si dovrà scegliere: pillola rossa o pillola blu?
Chiudiamo con una rapida carrellata sui numerosi ospiti: da Abel Ferrara (Premio Asteroide alla carriera) a Sabina Guzzanti, da Branko Tomovic (Vampyr) a Elle Callahan (Witch Hunt), da Claudio Cupellini (La terra dei figli) a Eoin Duffy (Let the wrong one in) e via discorrendo. Insomma, tanta carne al fuoco e la possibilità di seguire percorsi diversi, di avventurarsi alla scoperta di nuovi mondi. Buone visioni.