Demon Slayer: Il treno Mugen
di Haruo Sotozaki
Travolgente campione d’incassi in Giappone, tanto da aver scalzato gli epocali successi di Miyazaki e Shinkai, Demon Slayer: Il Treno Mugen di Haruo Sotozaki non si discosta dalle tipiche produzioni seriali dell’industria degli anime. Apprezzabile soprattutto dai fan della serie, il film scorre rapido ma prevedibile, esteticamente curato ma ancorato alle logiche televisive, incapace di dare corpo a tutti i personaggi.
Fuoco fuochino acqua
La storia ci racconta di Tanjiro e i suoi compagni che, completata la riabilitazione presso la Villa delle Farfalle, ricevono dal corvo del legame (una specie di ricetrasmittente per ricevere gli incarichi) la loro prossima missione: devono raggiungere il treno Mugen, dove oltre 40 persone sembrano essere scomparse in un brevissimo lasso di tempo. Tanjiro e Nezuko, insieme a Zenitsu e Inosuke, si uniscono a uno dei più potenti spadaccini della squadra ammazzademoni, il Pilastro delle Fiamme Rengoku Kyojuro. Il gruppo si troverà ad affrontare il demone a bordo del treno Mugen, lanciato a folle velocità sui binari della disperazione più assoluta precipitando così in un sogno infinito… [sinossi]
L’automatico rimando a La città incantata e a Your Name., per mere ragioni di botteghino, è ovviamente fuorviante. Decisamente meno ambizioso, sia dal punto di vista narrativo sia da quello tecnico-artistico, Demon Slayer: Il Treno Mugen di Haruo Sotozaki si ricollega semmai a quella lunghissima, altalenante, a volte preziosa e a volte più che dimenticabile lista di pellicole legate alle produzioni per il piccolo schermo. Insomma, la serialità della televisione declinata dieci, cento, mille volte in sala fin dagli anni Settanta, dai trionfi della space opera di Leiji Matsumoto Corazzata spaziale Yamato – già in questa saga sci-fi, per ambientazione e spettacolarità a suo agio sul grande schermo, si potevano valutare le differenze tra la mera pellicola di montaggio, spesso zoppicante sul piano narrativo, e le storie scritte e calibrate per il Cinema: da allora a oggi, le dinamiche sono più o meno sempre le stesse, da Doraemon a One Piece, da Dragonball a Gundam.
Film ponte tra la prima e la seconda serie, Demon Slayer: Il Treno Mugen è una sorta di puntata espansa o, se vogliamo, è un mini-ciclo di episodi assemblati: un arco narrativo non privo di interesse e sostanza, ma portato avanti in maniera troppo schematica, col solito alternarsi di comicità e dramma, buoni sentimenti e orrore, grida e lacrime. In fin dei conti, una delle chiavi di lettura del film di Sotozaki è l’utilizzo dello stile deformed, retaggio televisivo non disdicevole ma qui applicato con cadenza meccanica e senza la resa grafica del piccolo schermo – si potrebbe dire lo stesso delle linee così marcate del character design, ma in questo caso gli accesi e vorticosi cromatismi si rivelano una coperta abbastanza lunga.
L’aspetto più interessante è rappresentato dai sogni\incubi a scatole cinesi, dalla compenetrazione anche furibonda tra i differenti piani narrativi, ma è difficile non considerare Demon Slayer: Il Treno Mugen come una sorta di fratellino minore della Saga di Marineford di One Piece. Dalla spettacolarità dei combattimenti, all’epica, alla tragedia, tutto appare in tono minore, decisamente meno ispirato, seppur non privo di potenzialità: se Nezuko, Inosuke e Zenitsu restano sullo sfondo appena abbozzati, è purtroppo la parabola di Kyojuro a essere squilibrata, per poi ingigantirsi in un finale didascalico e dalla scrittura scricchiolante.
Disponibile da tempo in Italia su Prime, Demon Slayer: Il Treno Mugen è stato portato nelle sale per tre giorni da Nexo, operazione ampiamente annunciata e che in altre occasioni ha riscosso notevole successo: in questo caso, i primi dati sembrano essere sfavorevoli, forse proprio per la disponibilità sulla nota e diffusa piattaforma. In generale, tenendo conto dei 450 e più milioni incassati dal film in patria e all’estero, questo sarebbe solo un piccolo e ininfluente passo falso. In fin dei conti, anche per Nexo, che da anni riesce a proporre con ammirevole costanza alcuni dei titoli più significativi del panorama animato nipponico. Avanti col prossimo.
Info
Il trailer di Demon Slayer: Il treno Mugen.
La scheda di Demon Slayer: Il treno Mugen sul sito della Nexo.
- Genere: action, animazione, avventura, horror, jidai-geki
- Titolo originale: Gekijō-ban "Kimetsu no Yaiba" Mugen Ressha-hen
- Paese/Anno: Giappone | 2020
- Regia: Haruo Sotozaki
- Fotografia: Yuichi Terao
- Montaggio: Manabu Kamino
- Interpreti: Akari Kitō, Akira Ishida, Aoi Koga, Daisuke Hirakawa, Hiro Shimono, Houko Kuwashima, Junya Enoki, Kaede Hondo, Katsuyuki Konishi, Kenichi Suzumura, Konomi Kohara, Mariya Ise, Megumi Toyoguchi, Natsuki Hanae, Rikiya Koyama, Satoshi Hino, Yoshitsugu Matsuoka
- Colonna sonora: Gō Shiina, Yuki Kajiura
- Produzione: Aniplex, Shueisha, Ufotable
- Distribuzione: Nexo Digital
- Durata: 117'
- Data di uscita: 17/01/2022
