Lightyear – La vera storia di Buzz

Lightyear – La vera storia di Buzz

di

Nelle sale italiane dal 15 giugno, Lightyear – La vera storia di Buzz di Angus MacLane ci riporta nella dimensione sci-fi del prode Buzz, dando vita a una possibile nuova saga. Al di là dell’ennesima e più che apprezzabile dimostrazione tecnico-artistica, il film conferma lo stallo un po’ preoccupante della Pixar. I segni dell’implacabile disneyzzazione, un po’ come per la marveliana Casa delle Idee, assomigliano sempre più a delle dolorose cicatrici.

Si (ri)parte! Verso l’infin…

Lo space ranger Buzz Lightyear, la sua comandante Alisha Hawthorne e un equipaggio composto da più di mille scienziati e tecnici si dirigono verso casa dopo la loro ultima missione. A circa 4,2 milioni di anni luce di distanza dalla Terra, un sensore segnala che si trovano in prossimità di un pianeta inesplorato ma potenzialmente ricco di risorse. Buzz decide di modificare la rotta della loro nave da esplorazione (soprannominata la Rapa) per raggiungere T’Kani Primo, un pianeta paludoso con aggressive piante rampicanti e insetti giganti. Il gruppo tenta di fuggire velocemente ma le cose vanno molto male, culminando in uno schianto che distrugge la loro cella combustibile: ora, Buzz, Alisha e il loro equipaggio sono bloccati su questo pianeta tutt’altro che accogliente. [sinossi]

Nascosto un po’ maldestramente sotto il tappeto, Buzz Lightyear da Comando Stellare – Si parte! (2000) di Tad Stones ci suggerisce alcune considerazioni sul nuovo e fiammante lungometraggio della Pixar, Lightyear – La vera storia di Buzz, titolo che ci riporta nelle sale, rimandando l’appuntamento con lo streaming, e che rimescola le carte del personaggio – ad oggi – più significativo e longevo creato da Lasseter e soci. La prima, abbastanza evidente, è la riproposizione di uno dei temi portanti del midquel\spin-off, nonché caratteristica comico-drammatica del personaggio, ovvero l’iniziale incapacità di Buzz Lightyear di lavorare di squadra. Eroe un po’ cocciuto e un po’ sbruffone, Buzz si trova per l’ennesima volta a dover fare i conti con i propri limiti: quelli del giocattolo, dell’uomo, dello space ranger. Essendo una sorta di remake, andrebbe anche bene, se non fosse per l’altra colonna portante narrativa (lo slittamento temporale) che sembra infilata a forza per replicare uno dei marchi di fabbrica della Pixar: che sia un flashback o un flashforward, cadenzato con calcolatissima maestria, il flusso del tempo compresso e (ri)percorso in un crescendo comico-drammatico è oramai uno dei refrain pixariani, sempre efficace ma oramai con un retrogusto un po’ sospetto.

Lo stallo di progetti e idee è il convitato di pietra di casa Pixar e, molto più in generale, di casa Disney. Non potrebbe che essere così, in fin dei conti: se Toy Story 4 concludeva un arco narrativo e di crescita dei personaggi, portandoci per mano fino all’età adulta, se Buzz Lightyear da Comando Stellare – Si parte! apriva alla serialità televisiva e all’animazione tradizionale (in un contesto creativo molto più vivace) e se i vari Toy Story of Terror!, Toy Story: Tutto un altro mondo e Toy Story Toons erano piccoli gioielli nonché banchi di prova per variare e sperimentare, il film diretto da Angus MacLane è un lussuoso riempitivo. Godibile, certo. Tecnicamente impeccabile, senza dubbio. Ma è fatto della stessa materia di cui sono fatti di solito i remake, i sequel, i ritorni fuori tempo massimo: è flebile la necessità narrativa di Lightyear – La vera storia di Buzz, come è esile l’impalcatura narrativa, specchio di una lunga fase di sovrapproduzione.

Declinato nella sua forma umana, Lightyear conferma quantomeno l’incredibile resa del character design, una sorta di versione aggiornata della sintesi e duttilità dei personaggi sfornati da Hanna & Barbera: figlio di una computer grafica che al tempo doveva ragionare come l’animazione limitata, Buzz è sorprendentemente versatile, credibile anche nella sua forma umana e, soprattutto, riproducibile e vendibile come giocattolo. Una gallina dalle uova d’oro.
Anche sul piano squisitamente tecnico-artistico, Lightyear – La vera storia di Buzz conferma le mirabilie dei pixel pixariani: sul versante del mecha design il fotorealismo è già ampiamente raggiunto e superato ad ampie falcate – gli essere umani restano un problema, relegati a declinazioni cartoonesche. La confezione non è, non è mai stata e mai sarà un problema per la Pixar. A mancare è la potenza di fuoco creativa del gruppo originale, dei padri fondatori, quando si pescava a piene mani dallo Studio Ghibli, quando gli stili e i gusti si distinguevano in maniera netta, da Lasseter a Brad Bird e via discorrendo. Oggi, forse, i paletti sono diventati troppi.

Info
Il trailer di Lightyear – La vera storia di Buzz.

  • Lightyear-La-vera-storia-di-Buzz-2022-01.jpg
  • Lightyear-La-vera-storia-di-Buzz-2022-02.jpg
  • Lightyear-La-vera-storia-di-Buzz-2022-03.jpg
  • Lightyear-La-vera-storia-di-Buzz-2022-04.jpg

Articoli correlati

  • Roma 2020

    Soul (2020) di Pete Docter - Recensione | Quinlan.itSoul

    di , Nuova visionaria riflessione metafisica firmata da Pete Docter, stavolta in co-regia con Kemp Powers, Soul scandaglia l'animo umano fino a risalire all'origine della personalità di ognuno. Film d'apertura della Festa del Cinema di Roma 2020.
  • Animazione

    Onward RecensioneOnward – Oltre la magia

    di Tecnicamente impeccabile, emotivamente coinvolgente (si ride, ma soprattutto si piange), Onward - Oltre la magia si concede qualche breve passaggio meno convincente, ma la quest funziona e tutto torna. Un classico pixariano/disneyano.
  • Animazione

    Toy Story 4 RecensioneToy Story 4

    di Arrivati alla fine (?) del viaggio, Toy Story 4 ci costringe a guardare indietro, a ripensare all'intera avventura, all'importanza del capitolo originale, alla comicità irripetibile del secondo film, ai lacrimoni del terzo.
  • Animazione

    Gli Incredibili 2 RecensioneGli Incredibili 2

    di Il ritorno della famiglia Parr non fuga i dubbi sul nuovo corso della Pixar, su una modalità produttiva assai distante dagli anni Novanta e Duemila e sempre più prossima alla castrante politica disneyana.
  • Animazione

    Toy Story of Terror RecensioneToy Story of Terror!

    di MacLane ci regala una rivisitazione della sequenza della doccia di Psyco, affida al pedante Pricklepants la puntuale analisi del genere horror/thiller, mantiene elevato il ritmo e la tensione. Ma soprattutto coglie in pieno lo spirito della saga di Toy Story...
  • Animazione

    Toy Story Tutto un altro mondo Recensione | Quinlan.itToy Story – Tutto un altro mondo

    di Special televisivo scritto e diretto da Steve Purcell nel 2014, Toy Story - Tutto un altro mondo è una giocosa avventura dai contorni fantasy in grado di condensare e riproporre in una ventina di minuti alcuni dei temi chiave dell'universo immaginifico pixariano.
  • Animazione

    Coco

    di , Ridotto all'osso, l'impianto narrativo di Coco si rivela piuttosto semplice, molto classico. Ma è appunto questa la parola ricorrente e magica, quel punto d'arrivo inseguito per anni da Lasseter e soci: classico, Classici. Coco è un “Classico della Pixar”.
  • Animazione

    Cars 3

    di La saga dell’automobile da corsa Saetta McQueen giunge con Cars 3 a un episodio dichiaratamente “autunnale”, gravato tuttavia da un fastidioso sentore di operazione costruita a tavolino.
  • Animazione

    alla-ricerca-di-doryAlla ricerca di Dory

    di , Tredici anni dopo le avventure di Nemo, Lasseter e soci cercano di trovare il giusto equilibrio tra creatività e corsa al box office. I pixel sfavillanti, l'elogio della diversità e i buoni sentimenti declinati in uno script vivace non cancellano però le perplessità sul futuro della Pixar.
  • Animazione

    Inside Out RecensioneInside Out

    di , In una fase produttiva contrassegnata da troppi sequel, la Pixar ritrova in Pete Docter e nel suo Inside Out le certezze degli anni passati. Una pellicola sfavillante nei colori, nel ritmo e nella scrittura, come sempre pensata, calibrata e realizzata per essere family friendly dal primo all’ultimo pixel.
  • Animazione

    Monsters University

    di Mike Wazowski e James P. Sullivan e i loro anni di college. La Pixar colpisce ancora con il prequel Monsters University, diretto da Dan Scanlon.
  • Animazione

    Monsters & Co. 3D

    di , , Mostropoli è una ridente città dove risiedono mostri di ogni tipo. Sulley e Mike sono il miglior team di spavento alla Monsters & Co...
  • Animazione

    Alla ricerca di Nemo 3D

    di , Il lungo e avventuroso viaggio del pesce pagliaccio Marlin, un padre eccessivamente protettivo, e di suo figlio Nemo. I due si separano nella Grande Barriera Corallina quando Nemo viene inaspettatamente strappato alla propria amata casa...
  • Animazione

    Ribelle – The Brave

    di , In un'aspra e mitica Scozia, l'irruente Merida, figlia di re Fergus e della regina Elinor, preferirebbe diventare arciere, un desiderio che contrasta con le aspettative che sua madre ha per lei...
  • Animazione

    Toy Story 3 RecensioneToy Story 3 – La grande fuga

    di Il sapore agrodolce di Toy Story 3, nella sua armoniosità conclusiva, è assai più gustoso dell'inutile e intestardito replicarsi delle saghe della Dreamworks, con l'orco Shrek, il panda Po e i viziati animali newyorchesi...
  • Notizie

    Il ruggito della Pixar

    La consegna del Leone d’Oro alla carriera a John Lasseter, Peter Docter, Andrew Stenton, Lee Unkrich e Brad Bird consacra artisticamente il lavoro e gli uomini chiave della Pixar. L'avventura continua...

Leave a comment