Uscite in sala 02 febbraio 2023
Settimana di quelle da ricordare: non è abituale infatti trovare in sala nello stesso momento Park Chan-wook, M. Night Shyamalan, e Martin McDonagh. A loro poi si aggiungono l’esordio antagonista di Giulia D’Amato, il film di Mathieu Gérault che trionfò lo scorso anno a Bergamo, e da lunedì 6 anche Sciuscià di Vittorio De Sica, grazie alla Cineteca di Bologna.
–
DECISION TO LEAVE
di Park Chan-wook
Park Chan-wook costruisce un thriller melodrammatico avvolgente, affascinante, in grado di catturare l’occhio dello spettatore e non lasciarlo più. Senza calligrafismi il regista sudcoreano si immerge in una storia morbosa, dove niente è ciò che sembra eppure tutto nell’immagine dichiara la sua verità. Lezione magistrale di regia, straordinari Park Hae-il e soprattutto Tang Wei.
L’ispettore Hae Joon avvia un’indagine sulla morte apparentemente innaturale di un uomo su una montagna e incontra la vedova Seo Rae. Hae Joon lsospetta che sia lei la responsabile dell’omicidio, ma allo stesso tempo subisce il suo fascino. [sinossi]
–
BUSSANO ALLA PORTA
di M. Night Shyamalan
Rimesso in piedi dalla Blumhouse e da The Visit, M. Night Shyamalan è oramai tornato a pieno regime, come aveva già ampiamente dimostato coi film successivi. Rientrato forse definitivamente in una dimensione narrativa ed estetica a lui più congeniale, lontanissima dai blockbuster fracassoni, Shyamalan plasma a suo modo le pagine del romanzo La casa alla fine del mondo (The Cabin at the End of the World) di Paul G. Tremblay e ci pone di fronte al punto di intersezione tra la realtà e il mito, tra quello che vediamo e quello che crediamo. Impreziosito da un ottimo cast, in primis l’imponente Dave Bautista, Bussano alla porta è un condensato di suspense, un’ennesima lezione sulla messa in scena, sull’importanza dei movimenti di macchina, anche i meno appariscenti, sull’utilizzo e la valorizzazione del fuori campo.
Eric e Andrew sono i due papà felici della piccola Wen, perspicace ben al di là della sua tenera età. Stanchi di subire atti di intolleranza omofobica, si ritirano in un cottage nei boschi per godersi un po’ di pace. Un giorno quattro sconosciuti, guidati dal gigantesco Leonard, bussano alla loro porta. Le loro intenzioni sembrano bellicose ma le loro azioni sono contraddittorie, finché Leonard rivela la ragione della loro visita: a Eric e Andrew tocca compiere una scelta dolorosa e insostenibile, senza la quale il mondo è destinato a finire. [sinossi]
–
GLI SPIRITI DELL’ISOLA
di Martin McDonagh
McDonagh torna a lavorare con Colin Farrell e Brendan Gleeson dopo In Bruges e ragiona sul concetto di amicizia, sul conflitto fraterno, sull’isolamento, geografico e umano. Commedia screziata di dramma, o viceversa se si preferisce, questa nuova opera del regista di origine irlandese (ma britannico di nascita) conferma le qualità drammaturgiche dell’autore. Splendida la prova attoriale dei due protagonisti.
Irlanda, 1923. I migliori amici Pádraic e Colm s’incontrano da una vita alle due del pomeriggio per qualche pinta al pub e le solite chiacchiere. Un giorno, però, Colm non apre la porta di casa all’amico, e in seguito, costretto a fornire una spiegazione, afferma di averne abbastanza di lui e di non voler spendere un minuto di più in sua compagnia. Devastato e incapace di accettare la cosa, Pa’draic cerca l’aiuto della sorella e poi del parrocco perché parlino con Colm, ma quest’ultimo non solo non ritratta, ma minaccia il peggio se Pa’draic non lo lascerà in pace. Mentre sul continente infuria la guerra civile, sull’immaginaria isola di Inisherin, che si è sempre considerata al riparo dal conflitto, l’allontanamento di due amici fraterni innesca ugualmente una serie di conseguenze e un’escalation di atrocità. [sinossi]
–
UN ALTRO GIORNO D’AMORE
di Giulia D’Amato
L’antagonismo non è finito, e lo testimonia la prima regia di un lungometraggio per Giulia D’Amato, che arriva in sala a sette mesi di distanza dall’anteprima come evento speciale alla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro. Un lavoro coraggioso, che con grande libertà espressiva si muove tra documentario e ricostruzione sentimentale del perché della rabbia, ricordando come ogni memoria personale debba necessariamente essere memoria collettiva, e trasformarsi in atto politico, e dunque vivo. Da oggi inizia il tour nelle sale.
La storia di Davide Rosci, che ha scontato sei anni e sei mesi di carcere per il reato di “concorso morale” in “devastazione e saccheggio” per gli incidenti accaduti a Roma il 15 ottobre del 2011, e di altri personaggi che si sono scontrati col destino. Un altro giorno d’amore è il giorno in cui guardi in faccia chi sei veramente – e trovi il coraggio di andare avanti, a testa alta. [sinossi]
–
SENTINELLE SUD
di Mathieu Gérault
L’opera seconda del francese Gérault arriva in sala a quasi dieci mesi di distanza dal trionfo al Bergamo Film Meeting. Il cinema francese torna a ragionare sui reduci di guerra, e sul rapporto realismo sociale e cinema di genere. Molta professionalità, ma l’ispirazione sembra abbastanza latitare.
Christian è appena tornato dall’Afghanistan e subito finisce davanti ad un giudice per una rissa. Il soldato semplice è in difficolta, non riesce a stare al passo con quello che gli succede attorno. Tutto precipita quando la banda di gitani con a capo Abraham reclama l’oppio che gli era stato promesso da due sue commilitoni. [sinossi]
–
LIFE IS (NOT) A GAME
di Antonio Valerio Spera
Antonio Valerio Spera costruisce un documentario su Laika, la street artist capitolina che utilizza i muri romani per ripartire dal basso, alzare la propria voce, prendere posizione: un’opera meno libera di quanto sia l’artista al centro del discorso, ma tutt’altro che privo di interesse, nonostante qualche passaggio che sembra più prossimo all’indagine giornalistica che al cinema.
Attiva dal 2019, Laika incolla i suoi poster sui muri di Roma. Senza chiedere permesso, come tanti altri artisti più o meno noti di lei, che usano all’incirca gli stessi strumenti per prendere voce, esprimere dal basso una posizione, soprattutto per conto di chi una voce non l’ha: migranti, donne, vittime della guerra, persone che in Italia non hanno cittadinanza. È una voce critica del potere dei capi di Stato, ma esprime anche attaccamento a figure popolari, dai calciatori a persone molto meno famose. [sinossi]
–
SCIUSCIÀ
di Vittorio De Sica
Non ha ovviamente bisogno di presentazioni uno dei capolavori di Vittorio De Sica, che la Cineteca di Bologna riporta sul grande schermo in versione restaurata in digitale a partire da lunedì 6 febbraio. Un lavoro che ragiona con forza – ed empatia – sul rapporto tra Uomo e Potere, e su quanto quest’ultimo conformi e schiacci anche le personalità meno allineate. Franco Interlenghi aveva quindici anni.
Napoli, 1945. Pasquale e Giuseppe vogliono comprarsi un cavallo. Raccogliere i soldi necessari solo lustrando sarebbe impossibile così si fanno invischiare in una faccenda di mercato nero e finiscono in riformatorio, dove incontrano una realtà orrenda che li mette a dura prova, compromettendo la loro stessa amicizia. [sinossi]
–
Questa settimana escono anche Assassin Club (2023) di Camille Delamarre, Asterix & Obelix – Il regno di mezzo (2023) di Guillaume Canet, Hidden – Verità sepolte (2023) di Roberto D’Antona, Non morirò di fame (2023) di Umberto Spinazzola. Lunedì 6 febbraio, insieme al capolavoro di De Sica, trova la via della sala anche Gino Soldà – Una vita straordinaria (2022) di Giorgia Lorenzato, Manuel Zarpellon. Buone visioni!