Uscite in sala 23 marzo 2023
Il giovane protagonista del film quasi autobiografico di James Gray, la “falsa verità” di Vera Gemma, il ricordo pandemico di Bergamo e la voglia di rinascita di un’intera comunità cittadina, la realtà rurale tunisina e quella sudcoreana, le peripezie del killer Baba Yaga e quelle di persone che vivono il Po, la Polonia distopica del 2028. Una settimana densa di appuntamenti cinematografici, alcuni assolutamente da non perdere.
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ARMAGEDDON TIME – IL TEMPO DELL’APOCALISSE
di James Gray
A Cannes 2022 in molti hanno storto il naso di fronte alla nuova fatica registica di James Gray, e davvero non si comprende il motivo: questo teen-movie su un’amicizia impossibile è il racconto di un’America destinata alla dispersione, e alla perdita della propria identità, a una gentrificazione umana dove non c’è spazio per gli ultimi. Ennesima dimostrazione di grandezza – ma non c’erano dubbi a riguardo – di uno degli autori imperdibili degli Stati Uniti dell’ultimo trentennio.
Queens anni ’80. Un giovane ragazzo vuole diventare un artista suscitando molte perplessità tra i famigliari. [sinossi]
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VERA
di Tizza Covi, Rainer Frimmel
Tra le visioni più sorprendenti della scorsa Mostra di Venezia, il nuovo lavoro di Covi e Frimmel è concentrato su Vera Gemma, figlia minore di Giuliano; è lei l’epicentro dello sguardo dei due cineasti ma anche la miccia che fa deflagrare un film spiazzante, coraggioso, divertente e doloroso, inaspettato. Un’opera vera nella sua finzione, come il corpo della stessa protagonista. Da non perdere.
Quanto può pesare su una persona l’essere la figlia di una star internazionale e di un uomo dal quale non si è ereditata la bellezza perfetta? Moltissimo, a giudicare dall’esistenza di Vera Gemma, figlia minore di Giuliano, che ha alterato il suo aspetto fisico con il preciso intento di assomigliare più a una trans che ad una donna e si domanda ogni giorno quale sia il suo “vero” talento. [sinossi]
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LE MURA DI BERGAMO
di Stefano Savona
Stefano Savona torna alla regia concentrando il proprio sguardo su Bergamo, città che più di ogni altra è diventata il simbolo della pandemia legata alla diffusione del COVID-19; un documentario rigoroso, non retorico, che sa come raccontare una comunità, una collettività, e lo sforzo di essa di rimanere tale, e non perdersi nel gorgo della malattia. Commovente, doloroso, di grande potenza emotiva.
Marzo 2020. Bergamo è una città che all’interno delle sue mura si presenta come un corpo lacerato. Il documentario connette passato e futuro di questa comunità attraverso la ricostruzione del tessuto sociale, familiare ed individuale distrutto dalla pandemia. Medici, infermieri, pazienti, volontari e persone in genere colpite dai problemi procurati dal virus cercano il loro ruolo nel percorso di recupero di salute della comunità. Incontrarsi e condividere le storie degli scomparsi e dei sopravvissuti è il loro modo di partecipare e superare i lutti. [sinossi]
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IL FRUTTO DELLA TARDA ESTATE
di Erige Sehiri
Un po’ Rohmer un po’ Kiarostami (senza voler costruire paragoni troppo impegnativi, in ogni caso) questo film di Erige Sehiri sa come gestire i tempi di una narrazione rarefatta, che punta più sulle emozioni e le sensazioni dei suoi personaggi che su un intreccio appena accennato. Probabilmente non tutto torna come dovrebbe ma ci si può perdere in questa Tunisia rurale dove l’estate sta terminando, e ci si immagina a prendere un po’ di fresco serale sotto i fichi. Ed è una qualità oggigiorno in ogni caso rara.
Nel nord-ovest rurale della Tunisia, l’estate volge al termine ed è periodo di raccolta dei fichi. Nell’arco di una singola giornata, una squadra di lavoratori stagionali parla e discute tra una cesta di frutta e l’altra. C’è da difendersi dalle avances e dai piccoli soprusi del proprietario del frutteto Saber, rivendicare la propria autonomia come fanno Fidé e Melek, tornare in gruppo dopo una lunga assenza come Abdou, e navigare le aspettative di una futura unione come nel caso di Sana e Firas. Dall’alba al tramonto, le loro storie si intrecciano sotto l’ombra gentile degli alberi di fico. [sinossi]
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MIRACLE
di Lee Jang-hoon
Per carità, ricattatorio questo film lo è anche, e sa come spingere lo spettatore alle lacrime. Però il coinvolgimento funziona in modo ineccepibile, e nonostante le ridondanze non si può non apprezzare un prodotto popolare alla vecchia maniera, che arriva diritto diritto dalla Corea del Sud passando per Udine, dove dodici mesi fa trionfò al Far East Film Festival.
Siamo nel 1988. Joon-Kyeong vive in un piccolo villaggio. Il paese ha una ferrovia che lo attraversa, ma non ha una stazione ferroviaria. Il sogno di una vita di Joon-Kyeong è quello di avere una fermata della ferrovia nel suo villaggio. Prova diversi modi per costruire una stazione, tra cui scrivere dozzine di lettere al presidente sudcoreano. [sinossi]
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JOHN WICK 4
di Chad Stahelski
Sarà che ci si fa l’abitudine, ma il ritorno in scena di Baba Yaga funziona, divertendo nonostante una durata mostruosa che è però gestita da Chad Stahelski con una certa sapienza. Keanu Reeves è in gran forma, un dolore vedere per l’ultima volta sullo schermo Lance Reddick, scomparso lo scorso 17 marzo.
John Wick è tornato. Rinfrancato nel corpo e in quel che resta dello spirito, il leggendario-killer dal leggendario-soprannome Baba Yaga ha vissuto sotto protezione nel regno del Re della Bowery, in attesa di avere la sua vendetta. E l’occasione è arrivata: la Gran Tavola, all’unanimità, ha dato pieni poteri al Marchese de Gramont per riportare l’ordine nelle sue enclave, e questi come primo atto ha stabilito la destituzione di Winston e l’abbattimento del Continental. [sinossi]
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DELTA
di Michele Vannucci
Michele Vannucci con la sua opera seconda parte benissimo, e la prima metà di questo film “fluviale” è davvero riuscita e coinvolgente. Peccato che la seconda parte, dopo una svolta narrativa anche coraggiosa, si perda invece in cliché e ritmi che lo depotenziano rendendo il tutto sempre meno interessante. Splendida e anomala, in ogni caso, l’ambientazione.
Il Delta del Po è il teatro dello scontro tra bracconieri e pescatori. Osso vuole difendere il fiume dalla pesca indiscriminata della famiglia Florian, in fuga dal Danubio. Insieme ai Florian c’è Elia, che in quelle terre ci è nato. Travolti dalla violenza cieca e dalla sete di vendetta, i due si affronteranno tra le nebbie del Delta scoprendo la propria vera natura in un duello che non prevede eroi. [sinossi]
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2028: LA RAGAZZA TROVATA NELLA SPAZZATURA
di Michal Krzywicki
Vincitore al Fantafestival dello scorso anno, approda nelle sale italiane questa delicata distopia polacca, amara ma anche portatrice di una fievole speranza, opera di due giovani attori e autori al loro esordio nel lungometraggio. Un film che pur ricalcando strade già battute e spendendosi un po’ troppo in un afflato lirico e sentimentale, si dimostra ad ogni modo una reazione sincera, più emotiva che politica, allo stato delle cose.
L’ex attivista sociale Simon Hertz annuncia online che vuole suicidarsi e che il suicidio sarà trasmesso live sul suo canale streaming durante la note di Capodanno 2028/2029. Facendo ciò vuole fare un’ultima dichiarazione contro il Governo Polacco e la schiavitù di degli automati ormai diffusa nel Paese. Il giorno prima del suo suicidio, Simon trova una ragazza-schiava nella spazzatura. Simon Hertz una volta era un idealista, ma adesso tutti I suoi ideali si sono infranti e non riesce a riprendersi dalla spirale di depressione in cui è caduto. Non ha più la forza per lottare e allora decide di arrendersi. Ma tutto cambia quando incontra Blue, una ragazza considerata una pericolosa fuggitiva. Quando il suo collare viene tolto, la ragazza in realtà si rivela estremamente pacifica e indifesa, come un essere umano che deve riscoprire la propria umanità e che non ricorda nulla del suo passato. [sinossi]
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STRANIZZA D’AMURI
di Giuseppe Fiorello
Ovviamente si corre il rischio di lesa maestà nel citare addirittura dal titolo uno dei capolavori musicali di Franco Battiato, ma in realtà Giuseppe Fiorello ha soprattutto la “colpa” di non riuscire mai a dare un’identità al proprio sguardo, al di là dell’apprezzabile impeto civile e della delicatezza nel trattare una storia così dolce e tragica a un tempo. Può comunque trovare un proprio pubblico, nonostante tutto.
Sicilia 1982. Mentre Le televisioni trasmettono i mondiali di calcio e gli italiani sperano nella coppa del mondo, due adolescenti sognano di vivere il loro amore senza paura. Gianni e Nino si incontrano per caso e poi si amano per scelta. Il loro amore sarà puro e sincero, ma non può sottrarsi al pregiudizio del paese che non comprende e non accetta. Il loro amore non sarà compreso nemmeno dalle rispettive famiglie, generando così un conflitto interno forte e doloroso. [sinossi]
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Questa settimana esce anche Il viaggio leggendario (2023) di Alessio Liguori. Sabato 25 Nexo Digital porta in sala Louis Tomlinson – All of Those Voices (2023) di Charlie Lightening. Buone visioni!