L’appuntamento
di Teona Strugar Mitevska
Presentato nell’Orizzonti veneziano del 2022, arriva in sala L’appuntamento di Teona Strugar Mitevska: la scrittura psicologica della protagonista e la caratura dei due interpreti principali sono gli elementi più preziosi di un film che risulta un perfetto atto unico per il teatro e in cui la scrittura domina, ma la cui messa in scena cinematografica si indebolisce via via sempre più con l’evolversi della vicenda.
Nemico fragile
Asja vive a Sarajevo, è single, ha 45 anni e ha deciso di prendere parte a un evento di speed dating organizzato da un’agenzia in un hotel. Mentre attorno a lei alcune di decine di persone sono in cerca di un partner, Asja incontra finalmente l’uomo che ha già scelto online, Zoran… [sinossi]
Un incipit inquieto e brillante apre L’appuntamento, diretto dalla regista macedone Teona Strugar Mitevska di cui nel 2019 era stato piuttosto apprezzato il precedente Dio è donna e si chiama Petrunya. Nella prima febbrile scena non vediamo mai i volti della protagonista, Asja (Jelena Kordić Kuret), né del misterioso uomo che, da un tetto, la sta guardando: mani, piedi, nuche, la frenesia di una donna che cammina mentre mangia un sandwich frammentano l’unitarietà del soggetto e dello spazio in una sorta di cubismo interiore e l’unica azione coerente è quella delle ruspe che stanno spostando macerie e pezzi di edifici in un cantiere per fabbricare, chissà, un nuovo immobile. La ricostruzione è dunque fin da principio tema dominante del film che, superata la prima sequenza, si svilupperà in un unico luogo, nel corso di una giornata, attorno a un’agnizione: l’unità del tempo, dello spazio e dell’azione stabilizza drammaturgicamente da questo punto in poi, e fino alla fine, il lavoro di Mitevska ispirato alla storia vera della sceneggiatrice, la bosniaca Elma Tataragić. Asja, 45 anni e single, sta andando a un appuntamento “di gruppo” organizzato da un’agenzia che promette “Un tocco di felicità” ai partecipanti e soprattutto di trovare l’anima gemella; l’evento si svolge in un hotel in stile brutalista di Sarajevo, le cui sale sono sardonicamente chiamate come le città della neutrale Svizzera. È nella “Zurigo” che le coppie si incontreranno e prenderanno parte a un gioco fatto di domande e risposte per conoscersi meglio. Asja ha già scelto online l’uomo che le interessa e che, col suo volto spigoloso e non privo di fascino, arriva in leggero ritardo: è Zoran (Adrian Omerović), personalità tormentata e umbratile fin dal primo sguardo. Si capirà ben presto che, però, non è la donna ad aver scelto Zoran, ma lui ad aver voluto approcciare lei sul web per incontrarla poi dal vivo. Si capirà ben presto inoltre che il loro incontro non ha niente a che fare con la ricerca dell’amore, ma con la richiesta di perdono e riconoscimento e che L’appuntamento affronta in maniera spiazzante, inusuale, i traumi della guerra che smembrò la ex Jugoslavia mettendo le une contro le altre differenti religioni e rendendo nemici gli abitanti della stessa città ancora ferita e da “ricostruire”, la bellissima Sarajevo ovviamente.
Il gioco delle coppie fa dunque emergere il caos e dall’ordinato schema previsto dallo speed dating si genererà un disordine incontrollabile, mentre le macerie dell’incipit sono metafora di personaggi ancora disgregati, non pacificati, in attesa di una riconciliazione. Zoran ha un conto in sospeso con Asja, ma soprattutto ha un rimorso che non riesce a superare ed è lì a chiedere pietà, perdono, requie. Ai bordi della storia principale tra i due, il “coro” delle altre coppie potenziali compone un mosaico variegato: alcune ragazze non erano neanche nate durante il conflitto e ne sembrano aliene, altri combattevano e si ricordano bene l’assedio, altri e altre ancora hanno cercato di superare quel trauma collettivo attraverso il tempo che pare curare ogni cosa. Nessuno, però, può chiamarsi veramente fuori da quella storia tragica, da quella vicenda fratricida che ancora oggi segna il paesaggio della città con il suo enorme cimitero a cielo aperto. Il personaggio di Asja è scritto con grande precisione: si tratta di una donna autonoma, vivace, curiosa, con un buon lavoro e ricca di sfaccettature, emozioni, vissuto. Jelena Kordić Kuret, che la interpreta, è corpo reale, un volto credibile che dà struttura a un personaggio attraversato da tante sfumature; anche Adrian Omerović, che si addossa un personaggio più semplice, in quanto votato a un obiettivo e caratterizzato dal proprio fine ultimo benché intimo, è intenso e ugualmente molto veridico, concreto nella sua fisicità convincente. La scrittura psicologica della protagonista e la caratura dei due interpreti principali sono gli elementi più preziosi de L’appuntamento, un film che risulta un perfetto atto unico per il teatro e in cui la scrittura domina, ma la cui messa in scena cinematografica si indebolisce via via sempre più, passando da un intrigante incipit a un terreno che approda in una staticità prevedibile da ogni punto di vista. Non manca il tocco di grottesco che già Mitevska aveva mostrato di saper maneggiare in Petrunya, sebbene la riflessione sulle cicatrici della guerra in Bosnia venga soprattutto scandita tramite un percorso terapeutico che, partendo da un’occasione di incontro per possibili future coppie, diventa confessione, dissimulazione e rivelazione dei rimossi e delle responsabilità. Sono molte le “stazioni” che Asja e Zoran dovranno passare per la loro rinascita, ma il film le svolge con una forma facilmente pronosticabile, che purtroppo non dà sussulti e nuances all’opera di Mitevska. Un lavoro sulla memoria degli abitanti di Sarajevo e sulla loro voglia di superare l’orrore, che suggerisce che soltanto trovandoci faccia a faccia con “il nemico fragile” e soprattutto con noi stessi è possibile davvero elaborare il lutto e approdare a una nuova identità. Un racconto insolito per un tema importante, il cui risultato forse non brilla particolarmente.
Info
Il trailer de L’appuntamento.
- Genere: commedia, drammatico
- Titolo originale: NajsreЌniot čovek na svetot
- Paese/Anno: Bosnia-Erzegovina, Croazia, Danimarca, Macedonia del Nord, Slovenia | 2022
- Regia: Teona Strugar Mitevska
- Sceneggiatura: Elma Tataragic, Teona Strugar Mitevska
- Fotografia: Virginie Saint-Martin
- Montaggio: Per K. Kirkegaard
- Interpreti: Adrian Omerović, Ana Kostovska, Izudin Bajrovic, Jelena Kordić Kuret, Ksenija Marinkovic, Labina Mitevska
- Produzione: Entre Chien et Loup, Frau Film, SCCA/pro.ba, Sisters and Brother Mitevski Production, Terminal 3, Vertigo
- Distribuzione: Teodora Film
- Durata: 95'
- Data di uscita: 06/04/2023