Uscite in sala 30 marzo 2023

Uscite in sala 30 marzo 2023

È la settimana di Gabriele Salvatores, Walter Veltroni, dell’horror di Emanuele Scaringi, ma soprattutto del bel dramma di Li Ruijun e dell’opera tragicamente postuma di Kim Ki-duk. Poi lunedì torna in sala Él di Luis Buñuel, e si gioca proprio un altro campionato.

LA CHIAMATA DAL CIELO
di Kim Ki-duk

La prematura e tragica scomparsa del grande Kim Ki-duk è stata (anche solo in minima parte) raddolcita lo scoso settembre dalla visione alla Mostra di Venezia della sua opera postuma, montata seguendo le indicazioni di lavoro che Kim aveva lasciato prima che l’insufficienza respiratoria legata al COVID lo portasse alla morte. Basta questo a rendere preziosa la distribuzione di quest’opera a suo modo bizzarra – il regista sudcoreano l’ha girata in Kirghizistan – e doverosa la visione. Da accompagnare con uno scrosciante applauso, un po’ per il film ma molto per la carriera di quest’autore fondamentale per l’arte cinematografica degli ultimi venticinque anni.

L’aspettativa dell’Amore si è insediata nel cuore di una giovane donna. Un uomo che ha vissuto molte esperienze la aiuta a scoprire la dimensione della passione e dei sensi. Ma la passione acceca e presto l’uomo diventa schiavo del corpo della giovane donna. La consapevolezza della propria sensualità porta la ragazza a cercare di sottomettere l’oggetto del suo amore. Le emozioni portano dolore e sofferenza agli amanti. Chi aiuterà la giovane donna a trovare la strada giusta? Forse la misteriosa voce al telefono? O basterà svegliarsi e capire che era solo un sogno, solo un sogno. [sinossi]

TERRA E POLVERE
di Li Ruijun

Si rimane in territori prossimi al “far east” (e non a caso distribuisce Tucker Film, in questo caso) con l’intenso dramma costruito da Li Ruijun, e già visto e apprezzato lo scorso anno alla Berlinale. Un lavoro accorato, doloroso, “proletario”, dominato da uno sguardo registico che sa sempre su cosa focalizzarsi, e perché. Un’opera che guarda al passato del cinema cinese ma con un forte radicamento nell’oggi. Emozionante.

Nella poverissima provincia del Gansu, nel nord-ovest della Cina quasi al confine con la Mongolia, Guiying e Youtie hanno ormai una certa età e le rispettive famiglie non sanno cosa farsene di due anime tanto solitarie se non cercare di unirle in matrimonio. Tra le dune del deserto, la coppia e il loro asinello si stabiliscono in una di quelle casupole che il governo sta cercando di demolire. I due, però, sono pieni di risorse e si mettono al lavoro per costruire una casa e una vita contadina degne di questo nome. [sinossi]

IL RITORNO DI CASANOVA
di Gabriele Salvatores

A settant’anni Gabriele Salvatores decide che è giunto il momento di firmare il proprio personale 8 e mezzo: ovviamente l’ambizione domina il progetto, e questo crea una scissione pressoché automatica tra “pro” e “contro”. Alla fin fine poi ci si riduce a una riflessione sulla caducità della vita – e dunque dell’arte -, ma non si può pretendere la stratificazione del discorso lavorata sessant’anni fa da Federico Fellini, al punto che il regista napoletano di nascita ma milanese di adozione si affida a un testo di Arthur Schnitzler, in qualche modo alzando ancora di più il livello della sfida artistica.

Leo Bernardi è un affermato e acclamato regista alla fine della sua carriera, che non ha alcuna intenzione di accettare il suo lento declino. Per la sua ultima opera, Leo ha scelto di raccontare il Casanova di Arthur Schnitzler, un personaggio incredibilmente simile a lui, più di quanto lui stesso possa immaginare. Quello raccontato da Schnitzler è un Casanova che ha ormai superato la sua gioventù, i tempi di gloria sono andati: non ha più il suo fascino e il suo potere sulle donne, non ha più un soldo in tasca, non ha più voglia di girare l’Europa. Dopo anni di esilio, ha un solo obiettivo: tornare a Venezia, casa sua. Nel suo viaggio verso casa, Casanova conosce una ragazza, Marcolina, che riaccende una fame di conquista che non sentiva da anni. Nel tentativo di sedurla, Casanova arriverà alla più tragica delle conclusioni: è diventato vecchio. [sinossi]

QUANDO
di Walter Veltroni

Giunto al secondo film di finzione – oltre a un nugolo di titoli documentari – Walter Veltroni fa i conti con la propria storia politica, non tanto ragionando sull’eredità storica del PCI (“l’ideologia era sbagliata, l’ideale era giusto”, frase apodittica che racchiude la visione del regista) quanto giustificando agli occhi del pubblico la fondazione del PD. Tolto questo discorso, che resta in ogni caso l’unico spunto interessante, Quando palesa le mancanze registiche e narrative di Veltroni, che non sembra in tutta franchezza in grado di gestire un racconto per immagini. “Amerai il finale”, canta Cesare Cremonini in più punti del film, ma è una promessa non mantenuta.

La giovane vita di Giovanni va in pausa nell’estate del 1984 a San Giovanni, durante il dolore collettivo per la morte di Enrico Berlinguer, per colpa dell’asta di una bandiera finita tragicamente sulla sua testa. Dopo 31 anni si risveglia dal coma, ed è come una nuova rinascita, da adulto. Tutto è cambiato, il mondo che aveva lasciato non c’è più: la sua famiglia, la ragazza, il partito tanto amato, tutto in questa nuova epoca è stravolto. Giovanni è come un bambino cinquantenne, deve imparare a muoversi in questa nuova dimensione, accettando anche la perdita dei vecchi legami e la scoperta di nuovi. Ad aiutarlo ci sono Giulia, una giovane e tormentata suora che si è presa cura di lui negli ultimi anni della sua degenza, e Leo, un ragazzo problematico affetto da mutismo selettivo. Grazie a loro Giovanni, oltre che a riprendere le normali funzioni vitali, troverà il modo di riuscire a comprendere la sua nuova esistenza e ad affrontare il passato, che ritornerà nelle sembianze di Francesca, la figlia avuta nella sua precedente vita. [sinossi]

PANTAFA
di Emanuele Scaringi

C’è voluto del tempo prima che la seconda regia di Emanuele Scaringi chiudesse la pratica della post-produzione – il film è stato presentato al festival di Torino a fine novembre, ma vi si iniziò a lavorare nell’autunno 2020. L’attesa purtroppo non è stata suffragata da un risultato convincente, perché il film non prende mai una direzione chiara e anche la svolta narrativa appare prevedibile, e poco d’impatto. Resta qualche atmosfera inquietante e l’impegno attoriale di Kasia Smutniak. Un po’ poco, forse.

Marta si trasferisce insieme a sua figlia Nina a Malanotte, un piccolo paese di montagna. La bambina da qualche tempo soffre di paralisi ipnagogiche, un disturbo del sonno che può portare ad avere stati allucinatori, e Marta ha pensato che un po’ di aria di montagna e di lontananza dalla frenesia cittadina possano giovare alla piccola. La casa in cui si trasferiscono però è tutt’altro che accogliente e per le strade di Malanotte non si vedono mai bambini. I sintomi di Nina cominciano a peggiorare già dalla prima notte, la bambina fa incubi sempre più vividi in cui una figura spettrale le si siede sul petto, la immobilizza e le ruba il respiro. Per Marta, madre sola in un paese che le appare sempre più sinistro, sarà ogni giorno più difficile trovare il modo di fare la cosa migliore per la sua bambina. [sinossi]

DUNGEONS & DRAGONS – L’ONORE DEI LADRI
di John Francis Daley, Jonathan Goldstein

C’è chi si è divertito assai con questo film firmato a quattro mani da Jonathan Goldstein e John Francis Daley, che riprende il celeberrimo gioco di ruolo che impazzò negli anni Ottanta. In effetti il film funziona dal punto di vista del ritmo e dell’ironia che lo corrobora. Un’avventura vecchio stile, senza l’ispirazione un po’ naif dei già citati anni Ottanta e senza particolare inventiva. Ma per una serata inondata da bevande zuccherine e pop-corn può anche funzionare.

Un affascinante ladro e un gruppo di improbabili avventurieri realizzano il colpo del secolo recuperando una reliquia perduta. Ma le cose si mettono male quando il gruppo si imbatte nelle persone sbagliate. [sinossi]

EVELYNE TRA LE NUVOLE
di Anna Di Francisca

Siamo alle solite, campagna vs. città, commedia gentile che prova – senza riuscirci – a muoversi in territori prossimi al surreale (almeno nelle intenzioni). Non si comprende bene dove dovrebbe andare a parare, e l’impressione è quella di un cinema abbastanza inerte, privo di struttura, in fin dei conti perfino stancante. Peccato.

Sofia vive in un antico casale ai piedi della Pietra di Bismantova, dove persino la parola internet suona sconosciuta. Gestisce un agriturismo in cui approdano turisti in cerca di pace e si occupa delle sue mucche, oltre che delle sue erbe e del latte con cui produce un ottimo parmigiano. Ma quel luogo è nella posizione ideale per collocare un ripetitore telefonico che porterà il progresso in tutta la zona. Come far convivere natura e silenzi con la tecnologia in grado di migliorare la nostra vita? [sinossi]

DANIEL PENNAC: HO VISTO MARADONA!
di Ximo Solano

Casca a fagiolo questo lavoro dedicato all’impatto che ebbe nella cultura e nell’immaginario popolare napoletano il genio di Diego Armando Maradona, visto che la compagine partenopea si appresta a festeggiare il terzo scudetto, il primo che non abbia niente a che vedere con l’estro del numero dieci argentino. Un lavoro coinvolgente, già visto alla Festa di Roma, ma dal fiato un po’ corto, sicuramente più corto di quello di Khvicha Kvaratskhelia, il talento georgiano che sta infiammando le partite allo stadio San Paolo, da un paio d’anni – non a caso – ribattezzato “Maradona”. Dopotutto la domanda resta sempre quella: “Sai perché mi batte il corazón?”.

Dopo la morte di Diego Armando Maradona lo scrittore francese Daniel Pennac, del tutto ignaro di cose calcistiche, è colpito e sorpreso dall’intensità del lutto collettivo tra i suoi amici napoletani. Decide quindi di dedicare uno spettacolo teatrale al tema, cercando di leggere e interpretare insieme ai suoi compagni di avventura il ruolo di Maradona sulle vite e le coscienze dei cittadini partenopei. Parallelamente all’allestimento dello spettacolo Pennac raccoglie testimonianze su Maradona in città, tra conoscenti e narratori illustri… [sinossi]

IL MAGO DI OZ
di Victor Fleming

Torna in sala, in occasione della Pasqua, uno dei grandi capolavori del cinema classico hollywoodiano, così immaginifico e perturbante da aver esaltato, ispirato, spaventato, emozionato generazioni intere di cinefili, e cineasti – vedere per credere alla voce David Lynch, come testimonia Lynch/Oz di Alexandre O. Philippe. Follow the Yellow Brick Road, fatelo anche voi e non perdete questo ritorno sul grande schermo di Dorothy, Toto e i mastichini.

Dorothy vive in una fattoria del Kansas con gli zii Emma e Henry. Trascinata da un violento tornado in un regno incantato con l’inseparabile cagnolino Toto, Dorothy dovrà trovare il potente mago di Oz per poter tornare dagli amati zii. Accompagnata dai suoi nuovi amici – uno spaventapasseri, un uomo di latta e un leone – Dorothy percorre il sentiero dorato verso la città di smeraldo, trovando sulla sua strada alberi parlanti, nani canterini, streghe belle e buone e streghe brutte e cattive… [sinossi]

ÉL
di Luis Buñuel

Come sempre quando si ha a che fare con le riedizioni in sala di classici del cinema, è facile affermare come nessun titolo di nuova distribuzione questa settimana possa anche solo pensare di “gareggiare” con Él, tra gli innumerevoli capolavori di Luis Buñuel uno dei più sapidi, sottilmente crudeli, precisi nel cogliere le distonie del desiderio borghese e cristiano. Ovviamente non potete perderlo sul grande schermo, consci di uscire annichiliti (ma anche rinvigoriti) dalla sala.

Un devoto ‘cristiano buono e puro’, ma di fatto un vergine di mezza età. Ossessionato dai piedi di un’altra fedele, Gloria, la corteggia finché questa non rompe con il fidanzato per sposare lui, sorprendentemente affascinata com’è dal suo carattere dispotico. Ma già durante la luna di miele Gloria scopre e subisce la gelosia completamente ingiustificata dell’uomo, che interpreta maniacalmente ogni cosa come gesto beffardo e come prova dell’infedeltà della moglie o di complotti contro di sé e contro i propri interessi finanziari e patrimoniali. [sinossi]

Questa settimana escono anche The Last Fighter (2023) di Alessandro Baccini, e Uomo di fumo (2023) di Giovanni Soldati. Lunedì 3 aprile, insieme al capolavoro di Buñuel, trova la strada della distribuzione con Nexo Digital il documentario Perugino. Rinascimento immortale (2023) di Giovanni Piscaglia. Buone visioni!

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