Haikyu!! The Dumpster Battle

Haikyu!! The Dumpster Battle

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Penultimo atto delle imprese pallavolistiche liceali di Shōyō Hinata e Tobio Kageyama, Haikyu!! The Dumpster Battle di Susumu Mitsunaka trasferisce la trasposizione del fortunatissimo manga di Haruichi Furudate dalla serialità televisiva alla dimensione fuori scala del grande schermo, non potendo però più contare sulla dilatazione temporale della scatola magica. Un film a tratti appassionante ma destinato probabilmente ai soli cultori di Haikyū!!.

Palla alta e pedalare

Shōyō Hinata si unisce al club di pallavolo della Karasuno High per diventare come il suo idolo, un ex giocatore della Karasuno conosciuto come il Piccolo Gigante. Ma Hinata scopre presto di dover fare squadra con la sua nemesi delle scuole medie, Tobio Kageyama. I loro stili contrastanti si trasformano in un’arma sorprendente, ma riusciranno a battere la scuola rivale Nekoma High nell’attesissima Dumpster Battle, la tanto attesa resa dei conti tra due squadre di sfavoriti? [sinossi]

Dal punto di vista narrativo, ma in fin dei conti anche estetico, non ha molto senso la parabola produttiva e distributiva dell’anime Haikyū!!, aka Haikyuu!!, aka Haikyu!!. Insomma, Haikyu. L’oramai vasta produzione animata è figlia del vendutissimo manga di Haruichi Furudate, ex-pallavolista che ha calcato i campi da centrale – sì, non è un dettaglio secondario e spiega la particolare attenzione per il ruolo: non solo il protagonista Shōyō Hinata, giocatore decisamente atipico (e destinato a fare i conti con le palle alte), ma anche e forse soprattutto la parabola di Kei Tsukishima, centrale classico, decisamente meno appariscente eppure fondamentale (non a caso, è sua la terza serie). Sull’onda del travolgente successo cartaceo, venduto in ogni angolo del pianeta, e anche alla luce delle peculiarità narrative delle stagioni televisive, così generose nel concedere tempo ai personaggi secondari, agli archi narrativi, a una minuziosa caratterizzazione psicologica (torniamo a Tsukishima e alla sua maturazione pallavolistica, disseminata lungo le stagioni e ricostruita pezzo per pezzo da flashback, dettagli fulminei, sequenze ad ampio respiro e via discorrendo), ci si sarebbe aspettati un percorso più coerente, ovvero altre due stagioni o al limite una, non due pellicole cinematografiche dalla durata contenuta – Haikyu!! The Dumpster Battle al momento è il secondo incasso giapponese del 2024, da questo punto di vista l’operazione è quindi perfettamente riuscita. Giova ricordare, come straripante apice di Haikyu, la mirabolante terza stagione (Karasuno kōkō VS Shiratorizawa gakuen kōkō, 2016): dieci episodi, da Saluti (Go aisatsu) a Scontro d’idee (Konseputo no tatakai), per raccontare in ogni suo rivolo atletico, tattico, psicologico e personale una sola partita, fuori e dentro il campo. Un capolavoro.

Le varie diramazioni di Haikyū!! hanno portato nel corso degli anni alla serie televisiva ma anche a radiodrama, compilation movie, special e oav. In fin dei conti, riguardando gli oav Haikyu!! Land VS Air e Haikyu!! The Path of the Ball, diretti da Masako Satō, nonché la quarta travagliata stagione, sempre diretta da Satō, si possono rintracciare i timidi segnali di un lento e inesorabile ridimensionamento narrativo e grafico. I due oav, ma anche ovviamente i compilation movie, ricalcano lo schema narrativo del manga e delle prime stagioni, cedendo però alla necessità di dover contenere la durata: in tal senso, nonostante il ritorno in regia e sceneggiatura di Susumu Mitsunaka, Haikyu!! The Dumpster Battle non può proprio permettersi quello sguardo ad ampio raggio sui giocatori in campo, avversari compresi, e sui personaggi più rilevanti che seguono le squadre dalle panchine e dagli spalti – torniamo nuovamente alla splendida terza stagione e pensiamo allo spazio concesso a Tanji Washijō, allenatore della corazzata Shiratorizawa.

Haikyu!! The Dumpster Battle rischia di essere poco compreso dagli spettatori novelli e rischia soprattutto di deludere i cultori della serie e del manga. Se le varie sfaccettature della scrittura vengono in parte a mancare o sono comunque depotenziate, dal punto di vista pratico alcuni giocatori quasi spariscono dal campo o sono relegati a timide comparse, a pallavolisti non parlanti. A farne le spese non solo solo i vari Daichi Sawamura, Asahi Azumane e Ryūnosuke Tanaka, ma anche lo stesso Tobio Kageyama, solitamente coprotagonista e qui dal minutaggio ridotto al minimo – la cartina tornasole di questo cambio di marcia è l’accantonamento di Kōshi Sugawara, il secondo palleggiatore, personaggio esemplare nella ricostruzione pallavolistica di Furudate, nonché arma tattica che in Haikyu!! The Dumpster Battle si scioglie come neve al sole.

Pur apprezzabile per la fluidità delle animazioni, per il character design, gli accesi cromatismi e tutto quel che segue, questa sortita sul grande schermo non brilla sul piano squisitamente estetico, scegliendo un approccio graficamente più lineare – rende meno della controparte televisiva, ad esempio, l’attacco simultaneo della Karasuno. Frammentario soprattutto nella prima parte, fin troppo caricaturale e scherzoso, Haikyu!! The Dumpster Battle spiega le ali nel corso della partita, fino alla ragguardevole sequenza in soggettiva di Kenma Kozume, palleggiatore della Nekoma, amico\avversario di Shōyō e soprattutto amico fraterno di Tetsurō Kuroo, altro personaggio non falcidiato dallo script e soprattutto altro centrale – è lui, come si vede nei vari flashback, a spingere Kenma verso la pallavolo ed è sempre lui a indirizzare Tsukishima verso la maturazione sportiva e l’amore per il gioco.
Mirabolante dal punto di vista visivo, inframezzata da un flashback che non infrange la natura dell’inquadratura, la soggettiva racchiude e riassume il senso della pellicola e, più in generale, di Haikyū!! e della sua trasposizione televisiva: il protagonista è Kenma e il senso ultimo non è nella vittoria o nella sconfitta ma nel gioco, nella squadra, nella passione. Sudore, fatica, dolore, cocente delusione, la fine di un percorso e per alcuni (quelli dell’ultimo anno) la fine dell’adolescenza e forse anche della parabola sportiva. Se Shōyō scopre nella difficoltà fisica e tattica nuove varianti tecniche e d’attacco (la palla alta al centro, viatico per un futuro cambio di ruolo), Kenma come Tsukishima si arrende alla pallavolo, all’idea di quel pallone che non deve cadere mai, a una battaglia che è prima di tutto con se stessi. Anche in questa sua versione liofilizzata, la pallavolo tratteggiata da Furudate è incredibilmente puntuale, vera, appassionante, sincera. Al di là del medium di destinazione, nel suo complesso, una delle più importanti opere audiovisive sullo sport.

Info
Il trailer italiano di Haikyu!! The Dumpster Battle.

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