Festival dei Popoli 2024 – Presentazione
Dal 2 al 10 novembre è di scena il Festival dei Popoli 2024, 65esima edizione della kermesse che si svolge a Firenze, con la direzione artistica di Alessandro Stellino. Omaggiati Albert Serra, che presenterà il suo ultimo film Tardes de soledad e Judit Elek, mentre ai concorsi nazionale e internazionale si affianca la nuova sezione competitiva Discoveries sui nuovi linguaggi. Tra le sezioni non competitive Let The Music Play che ha per protagonista la musica. Ad aprire un lavoro dello scrittore, ma anche filmmaker, Paolo Cognetti, dal titolo Fiore mio.
Arrivato alla sua 65° edizione, cosa che lo qualifica come una delle manifestazioni cinematografiche storiche italiane, nonché il più antico festival di cinema documentario d’Europa, il Festival dei Popoli 2024, si terrà dal 2 al 10 novembre a Firenze, nella abituale sede di La Compagnia più altre sale e spazi della città, con la direzione artistica di Alessandro Stellino. Punto forte di questa edizione è la presenza di Albert Serra che porterà Tardes de soledad, la sua ultima opera sulla corrida, nella sua prima italiana, reduce da San Sebastián dove si è aggiudicato la Concha de Oro. Il cineasta catalano sarà oggetto di un focus speciale in collaborazione con la Fondazione Palazzo Strozzi, in cui verranno proposti i suoi film meno conosciuti e inediti, Els noms de Crist, El Senyor ha fet en mi meravelles e Roi Soleil. Serra sarà anche protagonista di una masterclass. Omaggiata anche la storica cineasta ungherese Judit Elek, tra i fondatori del Balázs Béla Studio, che pure terrà una masterclass organizzata in collaborazione con Calliope Arts Foundation. Nove opere gareggiano nel Concorso internazionale lungometraggi e sette in Concorso italiano, mentre una nuova sezione competitiva è Discoveries, dedicata a corti e lungometraggi, internazionali, che si muovono nei territori della sperimentazione. Da segnalare fuori concorso sicuramente Parole tremanti, nuovo lavoro di Giovanni Cioni, e Qui è altrove, documentario di Gianfranco Pannone che segue la compagnia teatrale della Fortezza, costituita da detenuti del carcere di Volterra. L’apertura del festival è affidata a Fiore mio di Paolo Cognetti, noto scrittore e filmmaker, che torna alla sua montagna, il Monte Rosa, accompagnato dalle musiche del cantautore Vasco Brondi.
Fedele alla propria tradizione di riflessione sui temi della contemporaneità, il Festival dei Popoli proporrà To Gaza di Catherine Libert, sulla drammatica situazione nella Striscia, Save Our Souls di Jean-Baptiste Bonnet, sugli sbarchi dei migranti, e i fatti di Capitol Hill con lo straordinario Homegrown di Michael Premo, già passato alla Settimana della Critica a Venezia. Verrà proposto anche Dahomey di Mati Diop, trionfatore all’ultima Berlinale. Doc Highlights è la sezione sui film di grande risonanza internazionale e poi ci sono le sezioni Habitat, dedicata all’ambiente e ai temi della sostenibilità e dei diritti umani, Let the Music Play per i documentari musicali, che proporrà TWST: Things We Said Today del rumeno Andrej Ujica, che torna dopo 14 dal suo monumentale The Autobiography of Nicolae Ceaușescu con le immagini, miste ad animazione, della storica esibizione dei Beatles a New York nel 1965, e Going Underground di Lisa Bosi sui Gaznevada. A completare la programmazione Kids and Teens per i più giovani e il Future Camps, con le sorprendenti opere provenienti dalle migliori scuole di cinema di tutta Europa.
