Fuori concorso a Venezia 73, Planetarium di Rebecca Zlotowski è una sfilacciata e artificiale digressione estetizzante che non dice nulla ma tenta di farlo nella maniera più leziosa e irritante possibile, riflettendo, si fa per dire, sul cinema e sull’ipnosi come due facce di una stessa medaglia. Leggi tutto
Il film di Florian Gallenberger riesuma una pagina buia e poco nota della tragica storia cilena, ma perde per strada spessore e profondità abbandonandosi a una sciatta predominanza dell’elemento melodrammatico. Leggi tutto
Il regista spagnolo Cesc Gay orchestra un dolente dramma sull’amicizia e sulla malattia di notevole sensibilità, stemperato da un’ironia sofferta e irresistibile e recitato in maniera esemplare da Ricardo Darín e Javier Cámara. Leggi tutto
Sacha Baron Cohen è il perno, il protagonista, l’ideatore e lo sceneggiatore di una sfrenata commedia demenziale. Il risultato finale è però un esplosivo quanto becero calderone improntato a una comicità di situazione di una volgarità abnorme, che strappa solo di rado la risata. Leggi tutto
La Biancaneve dei fratelli Grimm (si fa per dire), dopo l'allontanamento dalla produzione di Rupert Sanders a seguito del suo flirt con Kristen Stewart, è finita nelle mani dello specialista in effetti speciali Cedric Nicolas-Troyan, qui al suo esordio al timone di una grossa produzione. Leggi tutto
Il film del regista danese Martin Zandvliet pone l’accento su una pagina poco nota della storia della Seconda guerra mondiale, ma la forza serrata e viscerale della prima parte si esaurisce ben presto, approdando col passare dei minuti a soluzioni più sfiatate e prevedibili. Leggi tutto
Dopo il divorzio artistico dal sodale Brian Taylor, il regista Mark Neveldine, per la prima volta dietro la macchina da presa in solitaria, firma un horror dozzinale, piatto e derivativo, che strizza l’occhio a Friedkin in maniera grossolana e non rinuncia ai toni beceri tanto cari all’autore di Crank. Leggi tutto
Il segreto dei suoi occhi, remake a stelle e strisce dell’originale film argentino di Juan José Campanella, è un’operazione scialba e pedestre che non riesce a restituire neanche una dose minima del fascino e dell’originalità del suo predecessore. Leggi tutto