Broken Rage
Ventesimo lungometraggio diretto da Takeshi Kitano, Broken Rage sembra un punto d'incontro tra le follie demenziali di Getting Any? e la riflessione teorica di Glory to the Filmmaker!; un film doppio, in cui la seconda metà ridicolizza volutamente la prima. Leggi tutto
One of Those Days When Hemme Dies
Presentato a Orizzonti di Venezia 81, One of Those Days When Hemme Dies rappresenta l'esordio al lungometraggio per il filmmaker turco Murat Firatoğlu che ci conduce in un viaggio in una Turchia rurale marginale, sospesa tra un mondo antico dai tempi dilatati. Leggi tutto
Paul & Paulette Take a Bath
Paul & Paulette Take a Bath, opera d'esordio per il quarantaseienne Jethro Massey, è un viaggio nevrotico ed eccitante nell'amicizia/amore tra i due protagonisti, appassionati di crimini famosi e della loro rievocazione storica. Leggi tutto
Perfumed with Mint
Perfumed with Mint segna l'esordio alla regia del quarantenne cineasta egiziano Muhammed Hamdy; un viaggio criptico e allucinato tra casa stregate, presenze di spiriti che sono il passato e il presente di una nazione “infestata”. Alla SIC 2024. Leggi tutto
Homegrown
Il mondo intero è stato scioccato il 6 gennaio 2021 per l'assalto al Campidoglio da parte dei seguaci di Trump che non ne accettavano la sconfitta elettorale. Come si è arrivati a quel momento? Ce lo racconta Michael Premo nel documentario Homegrown. Leggi tutto
Maldoror
Presentato fuori concorso a Venezia, Maldoror ripercorre liberamente l'orrorifico caso del mostro di Marcinelle, inabissandosi in una dimensione malata, claustrofobica, priva di luce. Du Welz si conferma autore dalle traiettorie personali e difficilmente incasellabili. Leggi tutto
Era Oculta
Presentato all'ultimo Tribeca Festival, Era Oculta del filmmaker colombiano Carlos Vargas, è un ritratto della scena artistica di Maputo, attraverso la figura del pittore rasta Phambi. Un dialogo continuo tra il cinema, l'arte e il contesto urbano della capitale del Mozambico. Leggi tutto
Peaches Goes Bananas
Peaches Goes Bananas è il nuovo lavoro di Marie Losier, ancora il ritratto di un artista underground. Come sempre per la filmmaker francese è fondamentale mettere al centro il corpo, nelle sue mutazioni, sia nelle oscillazioni sessuali, sia nel processo di senescenza. Leggi tutto
L’attachement
La grande e imperitura girandola degli umani sentimenti coinvolge un giovane vedovo, una libraia, una pediatra, un coltivatore di ostriche, un paio di bambini in L’attachement di Carine Tardieu, che rimesta nei suoi ingredienti in cerca di emozioni, ma non propone nulla di nuovo. Leggi tutto
Of Dogs and Men
Of Dogs and Men è il nuovo film del regista israeliano Dani Rosenberg, un semi-documentario e un instant movie sui tragici fatti del 7 ottobre, realizzato poche settimane dopo, girando nei kibbutz che si affacciano alla Striscia di Gaza dove è avvenuto il massacro. Leggi tutto
Horizon: An American Saga – Capitolo 2
Presentato negli ultimi giorni della Mostra, Horizon: An American Saga - Capitolo 2 procede nel solco del grande affresco avventuroso e spietato di un Far West da colonizzare, pezzo dopo pezzo, trovando rispetto all'ambizioso Capitolo 1 una più apprezzabile fluidità narrativa. Leggi tutto
To Kill a Mongolian Horse
In concorso alle Giornate degli Autori di Venezia 81, To Kill a Mongolian Horse della regista mongola Xiaoxuan Jiang, al suo esordio al lungometraggio, firma il ritratto sentito di un mondo al tramonto, quello dei mandriani delle steppe della Mongolia Interna. Leggi tutto
Sempre
Sempre è un lavoro di montaggio di Luciana Fina sulla Rivoluzione dei garofani del 1974, che vuole mantenere viva la memoria di quegli eventi e dei valori antifascisti e anticolonialisti e al contempo ragionare sul potere militante del cinema. Leggi tutto
Riefenstahl
Classico documentario biografico, Riefenstahl di Andres Veiel lavora molto con materiale d'archivio già noto e giustifica la sua esistenza soprattutto per il fatto di aver avuto accesso per la prima volta all'archivio privato di Leni Riefenstahl. Fuori concorso a Venezia 81. Leggi tutto
Love
Presentato in concorso a Venezia 81, Love di Dag Johan Haugerud è un melodramma medico e un film romantico sulla sessualità libera. Leggi tutto
El Jockey
Il cinema argentino, di notevole vitalità in questi ultimi anni, approda nel concorso veneziano con El Jockey di Luis Ortega, un film che sfodera una verve narrativa spericolata, quasi almodóvariana nello sfidare la sospensione d’incredulità. Leggi tutto
Don’t Cry, Butterfly
Esordio alla regia per la trentaquattrenne vietnamita Dương Diệu Linh, Don't Cry, Butterfly mette in scena la solitudine e l'incomunicabilità ricorrendo al rito vuoto, alla metafora volutamente depauperata del suo potenziale, perfino a tracce di soprannaturale. Leggi tutto
Stranger Eyes
Video sorveglianza, voyeurismo, social network e relativa voglia di apparire, sono al centro di Stranger Eyes di Yeo Siew Hua, che innesta un buon thriller, lancia i suoi argomenti di scottante attualità, ma poi vira sul melodramma lacrimevole. In concorso a Venezia 81. Leggi tutto
Youth (Homecoming)
Terza e ultima parte del progetto Youth di Wang Bing, dal titolo Youth (Homecoming), in concorso a Venezia 81. Si chiude un affresco che tocca i giovani cinesi con le loro aspettative di vita e i loro problemi di lavoro. Leggi tutto
Jouer avec le feu
Jouer avec le feu di Delphine e Muriel Coulin è un tenebroso dramma familiare ambientato nella provincia francese, a Metz, che proprio da questo decentramento prende spunto per ragionare sulle dinamiche profonde dei rapporti familiari e sulle tentazioni xenofobe. Leggi tutto
April
Con April la trentottenne cineasta georgiana Dea Kulumbegashvili torna alla regia a quattro anni di distanza dall'esordio Beginning, che aveva sbancato il festival di San Sebastián. Con quest'opera seconda Kulumbegashvili conferma il suo stile rigoroso. Leggi tutto
Ainda estou aqui
Il cinema di Walter Salles trova un nuovo inaspettato vigore con Ainda estou aqui (I'm Still Here), volgendo lo sguardo indietro, al Brasile dell’inizio degli anni ’70 segnato dalla dittatura militare e dai suoi subdoli e al tempo stesso concreti atti di coercizione sugli individui. Leggi tutto
The Brutalist
Più europeo degli europei, già attore per Haneke, Lars von Trier, Bonello, Östlund e Assayas, Corbet mette mano a suo modo a La fonte meravigliosa di Ayn Rand, romanzo già portato sul grande schermo da King Vidor, e ci immerge in un viaggio oscuro attraverso la seconda metà del Secolo breve. Leggi tutto
Harvest
Harvest segna il ritorno alla regia della regista greca Athina Rachel Tsangari a poco meno di un decennio di distanza da Chevalier, nonché il suo nuovo approdo in concorso a Venezia a quattordici anni da Attenberg. Leggi tutto
Cloud
A sessantanove anni e con oltre quaranta lungometraggi alle spalle Kiyoshi Kurosawa si lancia con Cloud in un'operazione di revisione e summa del suo intero lavoro, spaziando con libertà invidiabile tra i generi per una riflessione sulla morale, sulla vendetta. Leggi tutto
Phantosmia
Con Phantosmia, fuori concorso a Venezia 81, Lav Diaz torna a ragionare sul tema della bellezza che accoglie il male, ovvero l'isola di Pulo, rigogliosa con la sua vegetazione a mangrovie ma anche sede di una colonia penale e teatro di rivolte represse nel sangue. Leggi tutto
Leurs enfants après eux
Il film dei gemelli Boukherma intreccia turbamenti dell'adolescenza e contesto socio-economico delle aree periurbane del nord-est della Francia, disfacimento familiare e deindustrializzazione, amour fou e immigrazione. Un fluviale film d'amore, un melodramma che non teme di sovraccaricarsi... Leggi tutto
The Order
Poliziesco incentrato sui crimini della setta ariana che funestò il nord ovest degli USA negli anni ‘80, The Order di Justin Kurzel è un solido prodotto e un efficace monito per una nazione prossima alle elezioni. In concorso a Venezia 81. Leggi tutto
Peacock
Il trentaduenne austriaco Bernhard Wenger esordisce al lungometraggio con Peacock, racconto che vira verso le timbriche del grottesco per inquadrare il progressivo crollo di Matthias, uomo che per lavoro interpreta ruoli per le esigenze di privati cittadini. Leggi tutto
Planète B
Con Planète B, che segna il ritorno al lungometraggio per la quarantenne Aude Léa Rapin a cinque anni di distanza da Les héros ne meurent jamais, il cinema francese conferma la sua capacità di maneggiare il genere. Leggi tutto