Anche Neri Marcorè si iscrive al registro affollato degli interpreti decisi a confrontarsi anche con la messa in scena, e il suo Zamora guarda dalle parti di Pupi Avati ed Ermanno Olmi, senza però riuscire a scavare davvero a fondo, per un lavoro aggraziato ma che resta sempre in superficie. Leggi tutto
La trentenne Pilar Fogliati esordisce alla regia cinematografica volgendo lo sguardo alla commedia antropologica ed esistenzialista del primo Carlo Verdone (dal quale riprende anche la struttura episodica); non si tratta però di una ripresa inerte né di una pantografia a suo modo passatista. Leggi tutto
Nell'anno in cui Mario Martone con Qui rido io raggiunge una delle vette della sua filmografia, anche Sergio Rubini torna alla regia (a due anni da Il grande spirito) per raccontare i fratelli De Filippo. Il suo film non possiede la stratificazione di Martone, ma non si può dubitare della sincerità del suo autore. Leggi tutto
Servillo/Berlusconi occupa pienamente la scena, ma Loro 2 conferma comunque le fragilità già presenti nel primo capitolo: Sorrentino in questa messinscena del berlusconismo non è riuscito a scalfire l'immagine del leader di Arcore, di cui resta - e noi con lui - ancora prigioniero. Leggi tutto
In attesa del secondo capitolo, Loro 1 di Paolo Sorrentino si configura soprattutto come l'estenuante e prolissa introduzione - costruita intorno a escort e papponi - di un racconto che prende veramente forma solo nell'ultima parte, quando finalmente si palesa il Servillo/Berlusconi. Leggi tutto
Al secondo lungometraggio, Francesco Prisco conferma, purtroppo, i limiti già mostrati in Nottetempo, il suo esordio. Bob & Marys prova a inseguire dei modelli di black comedy poco frequentati dal nostro cinema, ma delude su ogni fronte, a partire da un racconto esilissimo, sostanzialmente evanescente. Leggi tutto
Gianni Amelio torna agli aspetti della poetica che gli sono più cari e consoni e ne La tenerezza racconta il disperato tentativo di creare rapporti affettivi, al di là o nonostante l'appartenenza "di sangue". Un'opera dolorosa ed essenziale, un gradito ritorno. Leggi tutto
Provando a includere nell'usurato schema comico Nord/Sud anche la coabitazione tra italiani e arabi, Luca Miniero realizza con Non c'è più religione un film paternalista, maldestro e, soprattutto, mai divertente, ad eccezione di una fugace apparizione di Herlitzka. Leggi tutto