Megalopolis è l'avveniristico progetto urbanistico di Cesar Catilina, ma è anche ovviamente l'utopia stessa di Francis Ford Coppola, quella di un cinema che vada oltre le coordinate stesse del tempo e della vita, che superi l'umano non per rifiutarlo ma per spingerlo avanti. Leggi tutto
Letter to an Angel di Garin Nugroho opta per soluzioni espressive al crocevia fra cinema etnografico e drammatizzazione narrativa, riflettendo intorno alla dicotomia fra realtà e racconto e dando vita a un archetipico viaggio dell’eroe diviso fra razionalità e magia, fra infanzia e età adulta. Leggi tutto
La piccola America e la società dello spettacolo confliggono in Desiderio di donna, opera di Douglas Sirk del 1953, dove un’attrice torna nella piccola cittadina di provincia che aveva lasciato per la scalata al successo. Il contrasto è tra lo star system e i valori famigliari. Leggi tutto
Un'opera estremamente stratificata e complessa, a tratti straniante, ma mai fine a se stessa nonostante i virtuosismi di un montaggio irreplicabile. Il primo film di Satoshi Kon, per tre giorni nelle sale. Leggi tutto
Nel suo terzultimo film americano, Il trapezio della vita, Douglas Sirk adatta Faulkner per mettere in scena un'America carnascialesca, con protagonista un gruppo di funamboli volanti, un melodramma d'alta quota. Ritornano alcuni protagonisti di Come le foglie al vento. Leggi tutto
Il più famoso dramma d'amore shakespeariano rivive nella campagna svizzera di fine Ottocento in un caposaldo del cinema elvetico quale Romeo e Giulietta al villaggio del 1941, regia attribuita a Valerien Schmidely e Hans Trommer. Leggi tutto
Improvvisamente l'estate scorsa costringe Joseph L. Mankiewicz a confrontarsi con la mannaia della censura; questo ostacolo permette però al regista insieme allo sceneggiatore Gore Vidal di trasformare l'allusione in rimosso dell'inconscio. Leggi tutto
La valle dell’Eden è ancora oggi un esempio eclatante non solo dell’intensità attoriale di Dean ma anche di un tipo di melodramma atipico che parla di scontro generazionale. Elia Kazan sembra quasi volersi scusare con un mondo che sa di aver “tradito”. Leggi tutto