Eternal Homecoming

Eternal Homecoming

di

In ogni fotogramma è scolpita una possibilità. In ogni fotogramma è scolpito il tempo. Non è quindi soltanto un riuscito e brillante esercizio di stile, questo Eternal Homecoming, bensì un’acuta riflessione sulla natura più profonda del cinema che non ha certo timore di contaminarsi, nelle modalità espressive, con la tradizione alta del teatro.

Attenti al loop

Al centro della storia ci sono Lui e Lei, due ex compagni di scuola che non si vedono da tempo. Un giorno, Lui arriva nella città di Lei per farle visita e chiedere consiglio sulla situazione in cui si è cacciato: ama due donne e non sa cosa fare. Una storia semplice ma universale, dove le infinite sfumature dei sentimenti umani risuonano attraverso le corde drammatiche dei più grandi attori russi. Un omaggio divertito e commosso all’arte dell’attore e alla sua capacità sempre rinnovata di raccontare l’amore e gli uomini.  [sinossi]
A chi discende nello stesso fiume
sopraggiungono acque sempre nuove.
Eraclito

La storia sembra ripetersi all’infinito, ma non è mai la stessa storia. Cambia volto, anzi, in continuazione, così come a cambiare sono i volti degli attori scelti per dar voce alle stesse battute, che però non saranno mai completamente le stesse. Variano l’intonazione, l’abbinamento degli interpreti, la cornice scenografica, le posture, i tempi dell’ingresso in scena, la presenza o meno dei gatti, l’arredamento di case borghesi e non. Possible worlds. E se dai tempi di Eraclito sappiamo che è impossibile bagnarsi due volte nello stesso fiume, il film della Muratova giunge a ricordarci che lo scorrere della pellicola non differisce poi tanto da quello di un corso d’acqua. Memoria fluida. In ogni fotogramma è scolpita una possibilità. In ogni fotogramma è scolpito il tempo. Non è quindi soltanto un riuscito e brillante esercizio di stile, questo Eternal Homecoming, bensì un’acuta riflessione sulla natura più profonda del cinema che non ha certo timore di contaminarsi, nelle modalità espressive, con la tradizione alta del teatro.

Un uomo e una donna. Un incontro a distanza di anni tra due persone che sembrano conoscersi solo in modo approssimativo, superficiale, ma che all’improvviso sentono il bisogno di aprirsi, di confrontarsi sui terreni più delicati dell’animo umano. Lui le racconterà il forte scombussolamento interiore dovuto al sentirsi diviso tra due amori, quello per la moglie e quello per una giovane amante. Lei lo ascolterà con attenzione, lo pungolerà a dovere, lo criticherà anche, cercherà di venire comunque incontro alla sua richiesta di un consiglio, di un momento di empatica condivisione. Questo plot elementare è racchiuso in pochissime scene, ossessivamente riproposte con gli attori che si alternano di continuo, in ambienti di volta in volta diversi; quasi in fuga prospettica, verso quell’orizzonte ipotetico dato dal film che ne dovrebbe scaturire, come somma  dei provini in questione.

Riecheggiando nei temi e nella messa in scena lo spessore di una certa tradizione teatrale, soprattutto russa, la grande cineasta ucraina Kira Muratova ha espresso così la sua volontà di prolungare il gusto della recitazione, dello studio delle inquadrature, dell’allestimento scenografico, fin quasi a saturare lo sguardo dello spettatore. Rifulgono in ciò interni di case che, con le loro differenze di mobilio e di toni (l’attenzione all’elemento scenografico ricorre spesso nel cinema della Muratova, si veda ad esempio l’eccellente The Tuner – Nastroishchik passato a Venezia anni fa) sono esse stesse esercizi di storytelling e complemento al carattere dei personaggi. Uno scherzo d’autore in loop. Girato peraltro in bianco e nero, un bianco e nero di rara eleganza. Ma questo ardito divertissement risulta poi incorniciato da altre scene, stavolta a colori, che dal punto di vista di un ipotetico regista e di altrettanto ipotetici finanziatori ridefiniscono, con una vena persino autoironica, il senso dell’operazione. E in tali circostanze si arriva ad ammettere, con grande candore, che non è certo cinema commerciale, di facile digeribilità, quello che si sta vedendo; ne saranno ugualmente soddisfatti tutti coloro che hanno interesse ad attraversare lo specchio, entrando nell’universo incantato di una tra le voci più autorevoli, per quanto riguarda la galassia autoriale post-sovietica, in compagnia di attori strepitosi e capaci di dar vita alle più sottili sfumature.

Info
Una sequenza tratta da Eternal Homecoming.
  • eternal-homecoming-2012-kira-muratova-01.jpg
  • eternal-homecoming-2012-kira-muratova-05.jpg
  • eternal-homecoming-2012-kira-muratova-06.jpg
  • eternal-homecoming-2012-kira-muratova-02.jpg
  • eternal-homecoming-2012-kira-muratova-04.jpg
  • eternal-homecoming-2012-kira-muratova-03.jpg

Articoli correlati

Array