Una storia d'amore che nasce da un incontro casuale e che passerà per momenti di gelosia e tensione. Si tratta di La chiamata dal cielo, presentato fuori concorso a Venezia 79, il film che Kim Ki-duk stava realizzando in Kirghizistan, poi portato a termine dai suoi collaboratori dopo l'improvvisa dipartita del regista sudcoreano. Leggi tutto
Poeticissima parabola di sessualità, dolore e liberazione, Birdcage Inn rappresenta nella filmografia di Kim Ki-duk il primo squarcio di speranza, come un consapevole ponte fra la disperazione elegiaca degli esordi e i suoi più conclamati capolavori. Leggi tutto
Bad Guy rinnova la riflessione di Kim Ki-duk sul tema della corporeità dell'esperienza umana, partendo da un bacio rubato per arrivare all'osservazione ossessiva di un corpo femminile venduto, e costretto in uno spazio chiuso, una prigione. Un'opera malsana quanto disperata, onirica e violentissima. Leggi tutto
Premio speciale per la regia alla 61ª Mostra di Venezia, dove era stato presentato come "film a sorpresa", Ferro 3 - La casa vuota rappresenta la consacrazione in occidente, non solo a un pubblico festivaliero, di Kim Ki-duk, che racconta una storia d'amore pura all'interno di un mondo corrotto. Leggi tutto
Grande successo al Festival di Locarno 2003 e opera che ha fatto conoscere Kim Ki-duk a un pubblico non festivaliero, Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera è un film a carattere elegiaco, apparentemente distante dal cinema della crudeltà del cineasta sudcoreano. Leggi tutto
La morte improvvisa di Kim Ki-duk, a neanche sessant'anni lascia un vuoto nel mondo cinefilo, quel mondo che venne squarciato poco più di vent'anni fa dall'apparizione del regista sul proscenio internazionale. Seom, L'isola, fu il film che sconquassò le masse critiche,. Leggi tutto
Presentato nella sezione Panorama della Berlinale, il ventitreesimo film di Kim Ki-duk "Human, Space, Time and Human" conferma l'involuzione del cineasta sudcoreano. Ambiziosa storia allegorica sull'umanità, e sulla sua tendenza a scivolare verso il Male. Leggi tutto
Kim Ki-duk torna al Lido di Venezia con Il prigioniero coreano, dramma dagli echi kafkiani sulle insanabili fratture tra nord e sud Corea, e sul concetto di "libertà". Un'opera non priva di difetti ma dominata da una sincerità disarmante, e da un'amarezza priva di confini. Leggi tutto