Where is the Lie?

Where is the Lie?

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Giocato sui frammenti, sui flashback che si intersecano con i piani del presente dei tre personaggi, Where is the Lie? del filippino Quark Henares è un lavoro molto contemporaneo nella forma, brillante nello svolgimento e in cui spiccano le interpretazioni delle due protagoniste principali, specialmente di Maris Racal nella parte della sadica Beanie. Al Far East 2023.

Le conseguenze del catfishing

Janzen è una giovane transgender di Cebu, nelle Filippine, che usa volentieri app di incontri e social per trovare un ragazzo con cui instaurare una relazione seria. Sfortuna vuole che Janzen si imbatta in Beanie, diabolica creativa di Manila che si diverte a ingannare proprio le persone transessuali con profili falsi e identità inventate… [sinossi]

La cattiva è una giovane donna che non ha elaborato la propria identità sessuale, la vittima buggerata con crudeltà è una romantica ragazza trans che cerca l’amore, il fantoccio scemo della situazione è un ventenne di scarso intelletto che in una scena dice di voler aiutare Duterte ad acciuffare i tossicodipendenti: il politicamente corretto non è esattamente la dimensione in cui si muove Where is the Lie? nuovo film di Quark Hernanes, regista filippino di buon richiamo commerciale, in grado di maneggiare un immaginario ultra pop senza farsene sopraffare. Non è semplice, ad esempio, inserire in un film il mondo dei social con tanto di schermate, foto e conversazioni come accade qui, ma Hernanes non ingolfa le immagini e fa un passo in avanti realizzando un lavoro le cui tre meta-cornici narrative – corrispondenti ai tre personaggi – rappresentano esse stesse dimensioni massmediatiche differenti: la “cattiva” si rivolge direttamente al pubblico come fosse una stand up comedian; la “vittima” parla tramite TikTok; il “fantoccio” racconta la sua versione della storia a un programma televisivo. Il “campo neutro” semplicemente non esiste e Where is the Lie? è infatti un racconto a incastri che si sviluppa attraverso flashback da tre punti di vista, ma soprattutto da quelli di Janzen (EJ Jallorina) e Beanie (Maris Racal), ossia la ragazza transgender e la demoniaca giovane donna che la prende in giro.

L’intreccio ha a che fare con il catfishing ossia con l’invenzione di un account falso su uno o più social con cui compiere azioni a vario livello fraudolente, a danno di qualcuno. In questo caso, il catfishing è letteralmente l’hobby di Beanie, ventenne art director e regista pubblicitaria di Manila, sempre su di giri e dal piglio dittatoriale con tutti i suoi sottoposti, che ritiene di essere stata bullizzata da ragazzina da persone transgender e adesso si diverte a vendicarsi creando profili falsi di virgulti muscolosi per poi fare ghosting quando le ragazze trans si sono innamorate e illuse di aver ricevuto reali attenzioni. Non verrà, nel film, fornita altra motivazione per i gesti sadici, gratuiti, malvagi di Beanie, se non che la ragazza a un certo punto si ecciterà con la sua nuova “relazione” con una trans, il che fa pensare che dietro a questa vendetta ci sia del rimosso o una parte poco accettata proprio di se stessi. Beanie, che passa da una presa in giro a un’altra tra uno spot e un altro, si fa infatti invischiare un po’ troppo dalla “storia” con Janzen, studentessa di design che sta cercando qualcuno che le voglia davvero bene dopo essere passata da una delusione all’altra e da una derisione all’altra. Non è facile essere transessuali nelle Filippine di Duterte come sottolinea anche un passaggio televisivo in cui l’ex orribile Presidente, nel 2020, grazia un marine statunitense colpevole di aver ucciso pochi anni prima una giovane trans: “Stai attenta” dice la madre di Janzen alla figlia, dopo aver sentito la notizia al tg. La denuncia della condizione e della discriminazione delle persone trans nelle Filippine è senza dubbio uno dei sottotesti fondamentali, ma in Where is the Lie? prevale la commedia pur portando in scena quella che potrebbe essere una storiaccia drammatica. Ambientato nelle classi agiate, almeno per quanto riguarda la viziatissima Beanie e la naïf Janzen, il film trova il suo genuino sbocco comico nel personaggio di Dennis (Royce Cabrera), il “body double” che deve impersonare Theo, il ragazzo inesistente che ha perso la testa online per Janzen: Dennis è un vero idiota teleguidato da Beanie, che accetta di farsi scattare delle foto per il finto profilo. E basta. I poco simpatici scherzi della creativa normalmente si concludono infatti nel momento in cui la vittima vuole incontrare lo spasimante il quale, non esistendo realmente, si dà alla macchia non senza aver prima insultato la povera ragazza ormai irretita. Dennis crede di doversi prestare a questa dinamica “standard” ma Beanie – che lo accetti o no – è attratta da Janzen e non vuol far finire il rapporto come fa abitualmente con tutte le altre: Dennis, che è fieramente eterosessuale (almeno è quel che sosterrà in tv, mentre le testimonianze in materia non combaciano totalmente), si trova così a dover interpretare la propria parte in carne e ossa, con una giovane che vuole essere amata…

Se innegabilmente Where is the Lie? affronta le paure e le difficoltà delle persone trans, il film intreccia però altre due dimensioni che ne determinano la buona riuscita: l’identità sessuale di tutti i protagonisti; la difficile linea di separazione tra verità e menzogna nel mondo della autorappresentazione. L’incipit del film è un video, postato su TikTok, in cui Janzen racconta ai suoi followers “Il giorno più bello della mia vita”, che sarebbe la giornata che passerà in giro con Dennis/Theo che si finge innamorato, mentre a un certo punto la ragazza stessa tornerà sul social per denunciare di aver subito catfishing, il che è indubbiamente vero, eppure quelle immagini iniziali sono esse stesse testimonianza estrinsecata al mondo, proiezione di sé desiderata e voluta, vera o finta poco importa, dunque l’essere ingannevoli è esattamente l’intima essenza dei social. Interessante poi come le identità sessuali si rivelino più fluide di quanto si voglie rivelare all’esterno e la domanda “dov’è la menzogna?” pare rivolgersi sia a ciò che i personaggi raccontano a loro stessi per determinarsi sia al mondo delle immagini che in quanto tali non significano nulla. Giocato sui frammenti, sui flashback che si intersecano con i piani del presente dei tre personaggi, Where is the Lie? è un lavoro molto contemporaneo nella forma, brillante nello svolgimento e in cui spiccano le interpretazioni delle due protagoniste principali, specialmente di Maris Racal nella parte della sadica Beanie. La donna in questo film non è portatrice di morale e non è un esempio rispettabile: scelta atipica di questi tempi e con questi temi, il che è un altro dato interessante, un divertente dirazzamento dall’ovvio.

Info
Where is the Lie? sul sito del Far East.

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