No Dogs Allowed
di Steve Bache
Esordio al lungometraggio per il regista tedesco Steve Bache, No Dogs Allowed è un’opera coraggiosa che prende di petto un tabù sociale come la pedofilia, considerandone varie sfaccettature, e mettendo lo spettatore al muro rispetto a facili opinioni consolidate sul tema. Un film devastante la cui riuscita è attribuibile in buona parte alla straordinaria interpretazione del protagonista Carlo Krammling. Vincitore della sezione First Feature del 28° Tallinn Black Nights Film Festival.
Sbatti il pedofilo in prima pagina
Il quindicenne Gabo sembra un adolescente come tanti altri, va a scuola, gioca ai videogiochi con il suo migliore amico, ma ha delle tendenze che sa essere sbagliate, che non riesce a controllare. Fa amicizia con Dave, un quarantenne, con le sue stesse fantasie. Presto i confini iniziano a confondersi tra un’amicizia complice e l’adescamento. Quando Dave viene indagato per sesso con minori, Gabo deve improvvisamente decidere se testimoniare contro il suo mentore con il rischio di svelare il proprio segreto. [sinossi]
In una celebre battuta di Io e Annie, Woody Allen faceva dire al suo personaggio che la moralità degli uomini politici è di un gradino più in basso rispetto a quelli che si inchiappettano i bambini (“child molester” in originale). La battuta non ha portato fortuna a Woody Allen che poi si è visto accusato della stessa cosa, ma è indicativa di ciò che la società considera come il gradino più basso dell’abiezione, ovvero la pedofilia. Molestie, abusi o stupri nei confronti di bambini significano in effetti rompere la sacralità dell’infanzia, oltre che a generare traumi che le vittime si porteranno dietro tutta la vita. Il tema è un tabù anche al cinema che raramente lo ha affrontato con lucidità. Possiamo annoverare Lolita, nei due adattamenti da Nabokov, oppure il bellissimo Mysterious Skin di Gregg Araki. Con straordinaria capacità di mettere il dito nella piaga è ora uscito No Dogs Allowed, esordio al lungometraggio per il tedesco Steve Bache, presentato nella sezione First Feature del 28° Tallinn Black Nights Film Festival, in cui ha vinto il primo premio. Un film che sul tema è riuscito ad andare là dove nessun film si era finora spinto.
No Dogs Allowed, ispirato a vicende reali, è incentrato sulla figura del quindicenne Gabo – incredibile lavoro attoriale per Carlo Krammling che costruisce un personaggio tremolante, impaurito nella sua discesa agli inferi –, un ragazzo come tanti della sua età. Sfreccia in bicicletta da una parte all’altra della zona residenziale in cui vive, ha un migliore amico con cui si trova spesso a giocare a videogiochi. Vive con la madre e la sorella maggiore, non si dice come mai manchi la figura paterna a casa. La mamma è al momento disoccupata, è una persona fragile e insicura, negazionista del cambiamento climatico. È lo stesso Gabo che la incita prima dei colloqui di lavoro che deve sostenere in inglese. Lei è una donna giovane e non c’è una enorme differenza di età con il figlio che, in quei momenti, mostra una maggiore maturità della madre. Proprio il concetto di maturità relativa, non sempre coincidente con l’età anagrafica, è al centro del film. Gabo si accorge di provare attrazione sessuale per il fratellino di 8 anni del suo amico più caro. Lo fotografa e ne ammira l’immagine sul cellulare. Da appassionato di stampa 3D, realizza una scultura con loro due insieme. Il ragazzo è sufficientemente maturo per trattenere questa pulsione ma anche per percepire l’enormità della cosa. Al contempo viene adescato da un quarantenne, Dave, un uomo di bell’aspetto e di buona posizione sociale, che ha gioco facile nel convincerlo a concedersi sessualmente. Sono i primi rapporti sessuali di Gabo, che probabilmente ci sta sentendosi affine a Dave in quanto entrambi pedofili.
In una società che considera la pedofilia, in quanto tale, una mostruosità da debellare, sembra coraggioso affermare che si tratta di una parafilia, ovvero un disturbo che non si sceglie, e che chi ne soffre non necessariamente commette reati di molestie o abusi nei confronti di bambini. Andrebbero poi fatte distinzioni tra minori puberi e prepuberi, in età del consenso o meno. In termini generali dovrebbe poi valere il principio che in campo sessuale tutto è concesso purché tra persone adulte e consenzienti. No Dogs Allowed non mette in discussione nessuno di questi assiomi, ma ci trascina nei territori di confine, nelle zone di grigio in cui è difficile distinguere tra bianco e nero, tra bene e male, sempre che esista un bianco nettamente separato da un nero. Gabo si trova al crocevia di tante zone grigie. Pedofilo platonico e vittima consenziente di un ebefilo. Se il suo rapporto con il bambino è innocente, rimane molto ambigua la valutazione morale che si dovrebbe dare del suo rapporto con Dave. Si può dedurre, ma il film non lo dice esplicitamente, che l’uomo manipoli psicologicamente il ragazzo, non è un rapporto mercenario ma nemmeno una passione erotica. Lui acconsente ad avere rapporti sessuali senza entusiasmo ma nemmeno ribrezzo. Tra i due si crea una complicità affettiva, ed è lo stesso Gabo a cercare Dave al telefono. Interrogato in merito dalla polizia, nemmeno il ragazzo sa spiegare la natura di quel rapporto. Tende a sminuire. L’altro ragazzo circuito da Dave si suicida, vero, ma probabilmente lo fa per la vergogna all’assedio sociale e delle forze dell’ordine.
Congegnato come un film di genere avvincente, come un thriller, con suspense e intreccio narrativo, No Dogs Allowed non giudica, lascia il giudizio al pubblico o dimostra l’impossibilità stessa di un giudizio una volta che si esplorino i meandri più reconditi e oscuri della mente umana. Ma il film è soprattutto su una società (esemplari in questo senso le figure negative della madre e in parte della poliziotta) – pur avanzata come quella tedesca, dotata di un programma di prevenzione cui Gabo prova a rivolgersi salvo chiudere subito la telefonata – incapace di comprendere il fenomeno, che deve categorizzare, colpevolizzare, estirpare. E questo vale in generale, anche oltre il fenomeno ascrivibile come pedofilia. E in tal senso il film è davvero devastante.
Info
No Dogs Allowed, il trailer.
- Genere: drammatico, thriller
- Titolo originale: No Dogs Allowed
- Paese/Anno: Germania | 2024
- Regia: Steve Bache
- Sceneggiatura: Stephan Kämpf
- Fotografia: Manuel Meinhardt
- Montaggio: Maximilian Merth
- Interpreti: Bineta Hansen, Carlo Krammling, Finlay Deavin, Lisa Riesner, Ole Eisfeld, Richard Kipp, Robin Sondermann, Sammy Schrein, Sean Douglas
- Colonna sonora: Andreas Pfeiffer
- Produzione: Das Kleine Fernsehspiel (ZDF), Schiwago Film
- Durata: 106'