I limoni d’inverno
I limoni d'inverno di Caterina Carone racconta l'incontro fra due solitudini, la fragilità dei rapporti interpersonali, l'inesorabilità del tempo che passa. Ma soprattutto un Christian De Sica inedito in un ruolo drammatico che la regista, alla loro seconda collaborazione, gli cuce addosso con un film d'alta sartoria. Forse anche troppo. Leggi tutto
My Soul Summer
My Soul Summer è il quarto lungometraggio diretto in nove anni da Fabio Mollo. Un teen movie in piena regola, genere trattato con troppa superficialità dalla produzione nazionale e che Mollo affronta con onestà e curiosità, ma senza riuscire a evitare i cliché che finiscono con l'affossare il film. Leggi tutto
Il cattivo poeta
Esordio nel lungometraggio per Gianluca Jodice, Il cattivo poeta non riesce a raccontare quanto promette: il D'Annunzio che emerge è infatti un personaggio piatto, per nulla affascinante e privo di lati oscuri. Il tutto appesantito da una narrazione che si innesca davvero solo a due terzi del film. Leggi tutto
Il primo Natale
Al loro esordio nel filone natalizio, Ficarra e Picone tentano ne Il primo Natale di mescolare commedia per famiglie e peplum biblico, recuperando il vecchio motivo del viaggio nel tempo: ma il risultato, pur a suo modo onesto, è esile e inconsistente. Leggi tutto
La paranza dei bambini
Tratto dal romanzo di Roberto Saviano e in concorso alla Berlinale, La paranza dei bambini è il quarto lungometraggio di finzione di Claudio Giovannesi. Un'opera matura, che riflette una volta di più sull'infanzia negata e sul desiderio adolescenziale di sfuggire alle regole della società. Leggi tutto
Il primo re
Il primo re è la versione di Matteo Rovere della storia di Romolo e Remo. Parlato in proto-latino, ambizioso nella scelta delle immagini, indeciso tra aspirazione autoriale e riverberi di genere, il film è limitato soprattutto da una sceneggiatura tesa alla continua semplificazione. Leggi tutto
La lotta
Nuovo corto di Marco Bellocchio, presentato stavolta alla Quinzaine, La lotta riflette in maniera abbastanza basica - ma con una bella intuizione - sul compulsivo desiderio di tornare a trovare uno scopo, guardando a quel mondo di partigiani che non si rimpiangerà mai abbastanza. Leggi tutto
Non c’è più religione
Provando a includere nell'usurato schema comico Nord/Sud anche la coabitazione tra italiani e arabi, Luca Miniero realizza con Non c'è più religione un film paternalista, maldestro e, soprattutto, mai divertente, ad eccezione di una fugace apparizione di Herlitzka. Leggi tutto