On Happiness Road

On Happiness Road

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Presentato al Far East 2018, On Happiness Road ha il merito di riportare finalmente l’animazione nella corposa selezione della kermesse friulana e di farci confrontare con le opere e le produzioni di paesi da sempre oscurati dai giganti Giappone e Corea del Sud (e dall’arrembante colosso cinese). Opera prima di Sung Hsin Yin, On Happiness Road è una graziosa storia familiare e generazionale che procede a braccetto con la Storia, impreziosita dalle sequenze oniriche ma imprigionata in un’animazione (troppo) limitata e patinata.

Take Me Home, Country Roads

Ai giorni nostri, Chi torna a Taiwan dall’America, dove lei vive, per partecipare ai funerali della sua amata nonna. Chi sta affrontando anche una crisi personale: il suo matrimonio con un americano è in difficoltà e lei deve pensare seriamente se vuole davvero metter su famiglia. Tornare nella casa dei genitori, in Via della Felicità, permette a Chi di capire lentamente qualcosa in più su se stessa e su quale sia il posto dove si sente davvero a casa… [sinossi – catalogo FEFF2018]

La nostalgia della giovinezza, del passato, degli spazi e dei ritmi provinciali e rurali potrebbe indirizzarci verso quelli che sono stati i lidi della new wave taiwanese, con la rinascita degli anni Ottanta e la memoria personale e collettiva come motore di alcune opere fondamentali – scomodiamo Hou Hsiao-hsien e I ragazzi di Feng Kuei (1983) e In vacanza dal nonno (1984) per inquadrare a grandissime linee l’humus narrativo/emotivo di Sung Hsin Yin e del suo esordio animato On Happiness Road. Filiazione diretta dell’omonimo cortometraggio realizzato nel 2013, l’opera prima di Sung segue indubbiamente queste traiettorie e suggestioni narrative, arrivando anche a scoperchiare alcuni lati oscuri e controversi della storia taiwanese, ma a interessarci maggiormente sono le scelte stilistiche e produttive, l’approccio a un certo tipo e declinazione della limited animation.

Presentato al Far East 2018, On Happiness Road ha indubbiamente il merito di riportare l’animazione nella corposa selezione della kermesse friulana e di farci confrontare con la produzione animata di un paese da sempre oscurato dai giganti Giappone e Corea del Sud (e dall’arrembante colosso cinese). Graziosa storia familiare e generazionale che procede a braccetto con la Storia, impreziosita dalle colorate e vivaci sequenze oniriche, On Happiness Road è imprigionata in un’animazione (troppo) limitata e patinata. In questo senso, si potrebbero scomodare opere affini – pensiamo alle vicende personali e familiari di Rocks in My Pockets (2014) di Signe Baumane, al gioiello I miei vicini Yamada (1999) di Isao Takahata o persino alla estrema e illuminata stilizzazione di It’s Such a Beautiful Day (2012) di Don Hertzfeldt – ma è la stessa Sung a offrire metaforicamente il fianco col precedente cortometraggio. Se dal punto di vista narrativo il passaggio dalla breve alla lunga durata mostra qualche difficoltà (l’eccessiva durata e lo squilibrio tra prima e seconda parte, con un affastellamento di accadimenti e temi), è nelle scelte grafiche e nell’interpretazione della limited animation che il cortometraggio si fa decisamente preferire alla versione estesa. In questo senso, non deve aver giovato la durata (di poco sotto le due ore), tallone d’Achille per una produzione animata con un budget ristretto.

Il character design poco ispirato e piuttosto standardizzato dei personaggi secondari, i cromatismi alla lunga monotoni (tranne le già citate sequenze oniriche) e una fastidiosa patina televisiva finiscono per disattendere le idee originali e ben più apprezzabili del cortometraggio, che trovava buone soluzioni nella messa in scena (ad esempio, accentuare la bidimensionalità) e non aveva paura di sporcare il design traballante dei suoi personaggi. Lontano dalla creatività e profondità del flusso di coscienza di Rocks in My Pockets, dalla dissimulata ricchezza grafica e dalle gag fulminanti di I miei vicini Yamada e dalla ricchissima povertà di It’s Such a Beautiful Day, On Happiness Road è l’esordio benaugurante di una cineasta che è di passaggio nell’universo animato. Un universo di ripiego, trampolino di lancio per l’esordio nel live action. Si vede. E un po’ dispiace.

Info
La scheda di On Happiness Road sul sito del Far East 2018.
Il trailer originale di On Happiness Road.
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