Il signore delle formiche segna il ritorno in concorso alla Mostra di Venezia per Gianni Amelio, che porta in scena la ricostruzione del processo che fu intentato sul finire degli anni Sessanta contro Aldo Braibanti, accusato di aver plagiato un suo studente maggiorenne che era in realtà il suo innamorato. Leggi tutto
Leonora addio, che Paolo Taviani dedica alla memoria del fratello Vittorio scomparso poco meno di tre anni fa, è una ricognizione sul concetto di "perdita", sul lutto, sull'invecchiamento, sull'impossibilità di accettare il distacco. Sempre sulle orme della drammaturgia nazionale del Novecento, Luigi Pirandello. Leggi tutto
Nell'anno in cui Mario Martone con Qui rido io raggiunge una delle vette della sua filmografia, anche Sergio Rubini torna alla regia (a due anni da Il grande spirito) per raccontare i fratelli De Filippo. Il suo film non possiede la stratificazione di Martone, ma non si può dubitare della sincerità del suo autore. Leggi tutto
Assurto in tempi rapidi a classico moderno, enorme successo di pubblico e critica, tributato di un amore sviscerato a livello internazionale, La vita è bella di Roberto Benigni riconferma i suoi tanti limiti di sguardo e inaugura l’incontro mancato del regista-attore toscano con una vera carriera d’autore. Leggi tutto
Il salto nel vuoto è quello sognato/temuto da Mauro Ponticelli, il magistrato che è stato praticamente cresciuto dalla sorella. Ma è un salto nel vuoto anche quello del cinema di Marco Bellocchio, così attento da sempre all'horror vacui dell'esistenza, e della placidità borghese. Leggi tutto
Colossale opera sulla fame eterna e atavica di un proletariato che ha perso qualsiasi coordinata (geografica, politica, morale) Il minestrone rappresenta uno degli apici della carriera di Sergio Citti, qui al quinto lungometraggio. Uno dei gioielli dimenticati del cinema italiano. Leggi tutto
Arrivati al loro nono film, i fratelli Taviani sentono la necessità di rappresentare un episodio storico che segnò la loro vita, l'eccidio nel Duomo di San Miniato avvenuto il 22 luglio 1944 nella loro città, quando erano ragazzi. La notte di San Lorenzo mette in scena quell'evento trasfigurandolo come fiaba, mito, racconto epico. Leggi tutto
Rifacendosi allo Scola di C'eravamo tanto amati, Muccino ne Gli anni più belli declina il pessimismo storico di quel film in pessimismo esistenziale, in ciclicità del tradimento, anche se poi non arriva fino in fondo e finisce per perdonare tutti. Leggi tutto