Aftershock

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Santificazione dell’indomito spirito cinese e dell’efficienza dei potenti mezzi del partito, Aftershock di Feng Xiaogang incastona il suo roboante melò familiare tra due terribili terremoti: quello del 1976 di Tangshan e quello del 2008 nella regione del Sichuan.

Ricordi e detriti

Il film comincia con le immagini di una calda serata del 1976, quando la vita di una famiglia, di una comunità e di una nazione viene sconvolta da un terremoto agghiacciante che causa la morte di 240.000 persone. Una madre si trova a dover fare una scelta impensabile, di cui paga le conseguenze morali e psicologiche per il resto della sua vita. Fino a quando, dopo 32 anni, un nuovo terribile terremoto riunisce casualmente la famiglia distrutta dal primo… [sinossi]

Santificazione dell’indomito spirito cinese e dell’efficienza dei potenti mezzi del partito, Aftershock di Feng Xiaogang incastona il suo roboante melò familiare tra le date di due terribili terremoti: quello del 1976 di Tangshan e quello del 2008 nella regione del Sichuan. Presentato al Far East Film Festival 13 di Udine proprio nel giorno della ricorrenza del terremoto in Friuli, avvenuto anch’esso nel 1976, il film di Feng centra senz’altro l’obbiettivo della commozione, ma non nasconde il suo esplicito intento propagandistico. Un tempo lo si sarebbe definito un film “spielberghiano”, ma si farebbe del torto al regista statunitense, i cui film, anche quando prodotti esplicitamente mainstream, contengono sempre riflessioni acute sulla propria cultura d’origine, ad accostare il suo nome a quello di Feng Xiaogang.
Un conto è infatti utilizzare l’arte cinematografica per scansionare la propria cultura mettendone in luce pregi e atavici difetti (come molto cinema hollywoodiano continua a fare), un altro è fare un film di propaganda, per quanto elegante e dispendioso.

Aftershock si apre con una suggestiva ricostruzione del terribile sisma di Tangshan, restituito da una Computer Grafica esibita e tronfia, che impreziosisce una sequenza esageratamente lunga. Poi viene il momento dei sentimenti e dei cuori straziati: quale situazione migliore allora di quella di una madre che deve scegliere se salvare, tra i suoi due gemelli, il maschio o la femmina? La donna, tra grida e lacrime (anche questi di una durata consistente), sceglierà il maschio, e proverà in seguito a ricostruirsi una vita. Ma la femmina inaspettatamente si risveglia dalla morte accanto al cadavere del padre, e finisce adottata da due membri dell’Esercito di Liberazione Cinese, una coppia ligia ai dettami maoisti, ma anche piena di buoni sentimenti. La storia procede accostando in montaggio alternato le storie dei due fratelli, quelle delle loro “nuove” famiglie e infine dei loro figli. A riunirli sarà un’altra terribile scossa tellurica, quella del 2008 dello Shicuan.
Il melodramma ha dunque un ruolo preponderante in Aftershock, mentre la storia della Cina fa da carta da parati alle numerose situazioni ininteressanti in cui incorrono le due famiglie e la loro progenie. A determinare i cambiamenti, nella Cina di Feng, sono soltanto i sommovimenti del terreno, mai gli eventi storici o politici. La stessa morte di Mao è ridotta a cartolina illustrata con tanti fiori bianchi di carta e ordinate adunate di cittadini in invisibile cordoglio e, dopo di essa, tutto ricomincia a scorrere come prima.

Costato circa 125 milioni di RMB, il film ne ha incassati in patria 670 ed è stato scelto dalla Cina come candidato al premio Oscar. Esempio di un cinema celebrativo sbrodoloso e chiassoso, Aftershock ha solo in apparenza le velleità di un blockbuster in stile Usa, ne possiede afflato epico e sbavature sentimentali, ne simula l’efficienza della Computer Grafica e ne riproduce i meccanismi atti a ricattare i nostri sentimenti. Ma nonostante la confezione, resta un prodotto ad uso e consumo del mercato nazionale, che (pur funzionando da un punto di vista strettamente epidermico, dome dimostra l’incoronazione popolare a Udine) difficilmente può trovare estimatori all’estero tra gli addetti ai lavori.

Info
Il sito ufficiale di Aftershock.
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