Risorto – Risen
di Kevin Reynolds
Velleitario nel tentativo di costruire un thriller su una narrazione dai contorni noti, Risorto – Risen affonda presto in un’epica forzata e ridondante, in cui regista e sceneggiatore sembrano essere i primi a non credere.
Risorto senza Passione
Poco dopo la crocefissione di Yeshua, in Giudea, i suoi seguaci iniziano a diffondere voci su una sua imminente resurrezione. Il governatore Ponzio Pilato, preoccupato per un ipotetico furto del cadavere, incarica il tribuno Clavio di mettere dei soldati a guardia del sepolcro. L’accorgimento, tuttavia, non si rivelerà sufficiente… [sinossi]
È interessante, ripensando a posteriori all’epica biblico-gore del gibsoniano La passione di Cristo, rilevare come il finale di quest’ultimo fosse (da un punto di vista meramente cinematografico) una sorta di perfetto cliffhanger a introdurre un ipotetico sequel. Ed è curioso, anche, pensare che uno spettatore ipoteticamente “vergine” delle narrazioni evangeliche, a digiuno di qualsiasi cenno sulla storia di Yeshua/Gesù, non avrebbe potuto, probabilmente, interpretare in altro modo la sequenza conclusiva del film di Gibson. Guardandola laicamente, ma con l’occhio e la competenza dello spettatore navigato, la confessionale opera di Gibson sembra richiamare naturalmente una sua prosecuzione, ed estensione, sullo schermo. Prosecuzione che, sia pure in forma non ufficiale, è arrivata ben dodici anni dopo: negli ambienti hollywoodiani, fin dal suo concepimento, di Risorto si è parlato di fatto come del “sequel de La passione di Cristo”. Un racconto che punta il suo sguardo su uno degli eventi-chiave di tutta la costruzione dottrinale del cristianesimo, mai narrato in modo così dettagliato (al punto da incentrarvi un intero film) dal cinema. In fondo, i motivi di interesse per un’operazione del genere non mancano.
Il film di Kevin Reynolds, nell’introduzione del plot e dei suoi personaggi, si presenta dapprima come una sorta di thriller politico ad ambientazione storica: motivo al centro dell’intreccio, la sparizione del corpo del crocefisso Yeshua dal suo sepolcro, evento prefigurato (e infine annunciato) come prova della sua resurrezione. È proprio dal doppio binario del feuilleton politico (introdotto, un po’ didascalicamente, dall’iniziale battaglia del tribuno Clavio contro un esercito di giudei ribelli) e della detection di matrice poliziesca, che il film di Reynolds muove inizialmente i suoi passi. Fedele, nello sfondo e negli eventi più significativi, alla narrazione evangelica, la sceneggiatura di Paul Aiello cerca di imbastire un’indagine che dipani quello che viene introdotto come un vero e proprio mistero. Nel ruolo di improvvisato investigatore, l’immaginario tribuno romano col volto di Joseph Fiennes, personaggio genericamente tormentato, stanco di battaglie e morti ma dall’incrollabile lealtà verso il potere romano. Man mano che Clavio (coadiuvato dal suo collega Lucio, un Tom Felton cresciuto – sullo schermo – interpretando il Draco Malfoy della serie di Harry Potter) raccoglie testimonianze e supposizioni sul presunto furto del cadavere, il suo scetticismo vacilla, e il film si avvia verso il mood mistico/sovrannaturale. Normalizzandosi così (fin troppo) rapidamente.
Guardandolo nel suo complesso, Risorto appare come un tentativo (velleitario, e destinato in partenza al fallimento) di costruire un thriller su una vicenda i cui contorni, storici o mitici che li si voglia considerare, sono abbondantemente noti. La velleità di generare suspence attraverso la ricerca del protagonista, e il timido tentativo di una presentazione “laica” degli eventi (per quanto il soggetto lo consenta) si infrangono presto contro lo scoglio del racconto a tesi, dell’epica biblica preconfezionata, del mero proposito, legittimo ma artisticamente poco interessante, di rafforzare la lettura canonica degli eventi. La sceneggiatura presenta un’indagine dall’esito noto in partenza: difficile, su queste basi, costruire qualcosa di narrativamente valido. Venuto a contatto con eventi inspiegabili, il personaggio di Fiennes smette presto i panni dell’osservatore scettico, per indossare quelli (portati senza troppa convinzione) del soldato colto da crisi di coscienza. Una trasformazione avvenuta con una rapidità fin troppo marcata, che rende ardua qualsiasi identificazione empatica col personaggio. Un Felton la cui presenza, irrilevante nell’economia generale della trama, pare rispondere unicamente a esigenze di “formato”, completa il quadro di un racconto dalle basi quantomai traballanti.
Dalla confezione discreta, diretto con professionalità ma senza guizzi da un artigiano capace (in passato) di prove decisamente più convincenti, Risorto trova il suo spazio tra le pieghe di un’epica religiosa risaputa, poco convinta, nella quale regista e sceneggiatore sembrano essere i primi a non credere. La scelta, palesemente poco felice, dell’interprete del Messia risorto (un Cliff Curtis dall’evidente assenza di carisma) è in questo senso esemplificativa. Forzatamente epico, insufflato di scene d’azione pensate come puro riempitivo, il film di Reynolds inciampa in un kitsch inconsapevole, tradotto in sequenze imbarazzanti (l’ascensione finale) e nell’assenza di qualsiasi dimensione umana, tangible e capace di essere compresa e fatta propria dallo spettatore, degli eventi che racconta. Un’operazione di cui, fatti salvi i deboli e subito accantonati propositi iniziali, si fa fatica a cogliere una reale urgenza giustificativa.
Info
Il trailer di Risorto – Risen su Youtube.
- Genere: action, avventura, drammatico
- Titolo originale: Risen
- Paese/Anno: USA | 2016
- Regia: Kevin Reynolds
- Sceneggiatura: Karen Janszen, Kevin Reynolds, Paul Aiello
- Fotografia: Lorenzo Senatore
- Montaggio: Steve Mirkovich
- Interpreti: Andy Gathergood, Antonio Gil-Martinez, Àlex Maruny, Cliff Curtis, Cuco Usín, Georgie-May Tearle, Joseph Fiennes , Kenneth Spiteri, Leonor Watling, Luis Callejo, Malcolm Ellul, María Botto, Mark Killeen, Mish Boyko, Peter Firth, Selva Rasalingam, Stephen Greif, Stephen Hagan, Stewart Scudamore, Tom Felton
- Colonna sonora: Roque Baños
- Produzione: Affirm Films, Columbia Pictures, LD Entertainment, Patrick Aiello Productions
- Distribuzione: Warner Bros.
- Durata: 107'
- Data di uscita: 17/03/2016
