Legge cinema, anno zero
L’associazione culturale e rivista cinematografica Quinlan.it, in accordo con la Casa del Cinema di Roma, organizza il convegno Legge cinema, anno zero mercoledì 11 aprile dalle 9 alle 17, per discutere sulla Legge Franceschini.
Legge cinema, anno zero
mercoledì 11 aprile dalle 9 alle 17
Casa del Cinema
(Largo Marcello Mastroianni, 1)
Un nuovo sistema di regole e risorse atteso da tempo. Ma cosa cambierà davvero dopo la legge Franceschini, tanto più in questa fase di incertezza politica? Come raccogliere l’eredità di una riforma ancora non pienamente applicata? Ne parlaremo con alcuni rappresentanti della filiera (autori, produttori, distributori, esercenti), con alcuni membri degli organismi direttivi e delle commissioni ministeriali, per approfondire la visione complessiva e le strade possibili tracciate dalla normativa. Ritenendo inoltre che l’obiettivo finale dovrebbe essere quello di creare un sistema virtuoso ed efficiente tra tutti i soggetti del comparto per generare innovazione di prodotto, aiutare i talenti, promuovere il cinema italiano e, non da ultimo, attrarre nuovi spettatori, a partire dai più giovani.
Interverranno, in ordine alfabetico:
Ore 9.00 – 11.00 | Le risorse e le applicazioni della legge: dal Consiglio superiore del cinema e dell’audiovisivo ai contributi automatici e selettivi – Roberto Cicutto (Presidente di Istituto Luce-Cinecittà); Carlo Degli Esposti (Palomar); Massimo Galimberti (Università RomaTre); Michele Lo Foco (Consiglio Superiore del Cinema e dell’Audiovisivo); Francesca Medolago Albani (Consiglio Superiore del Cinema e dell’Audiovisivo); Boris Sollazzo (Critico cinematografico).
Modera Elisa Battistini.
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Ore 11.00 – 13.00 | Il punto di vista di autori, distributori, esercenti, produttori indipendenti – Giacomo Caldarelli (Cinema PostModernissimo); Simone Isola (Kimerafilm); Roan Johnson (Regista e Sceneggiatore); Francesco Ranieri Martinotti (Presidente Anac); Paolo Minuto (Cineclub Internazionale); Stefano Sardo (Presidente 100autori).
Modera Alessandro Aniballi.
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Ore 14.00 – 16.00 | Promozione del cinema, educazione al cinema: quale spettatore per il futuro? – Daniela Currò (Cineteca Nazionale); Giovanna Gagliardo (Commissione Mibact Festival e Rassegne); Gianluca Giannelli (Alice nella Città); Franco Montini (Presidente Sindacato nazionale critici); Giuseppe Pierro (Dirigente Miur); Andrea Romeo (Biografilm); Chiara Valenti Omero (Presidente Afic).
Modera Raffaele Meale.
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Ore 16.00 – 17.00 | La giornalista e critica Cristiana Paternò intervista il Direttore generale per il Cinema del Mibact, Nicola Borrelli.
LEGGE CINEMA, ANNO ZERO
Un nuovo sistema di regole e risorse, una riforma attesa da tempo. Ma cosa cambierà davvero dopo la legge 220/2016 promossa da Dario Franceschini? Quinlan.it, rivista di critica cinematografica, organizza un convegno per capirlo e per approfondire la visione tracciata dalla normativa, tenendo conto soprattutto che la sua attuazione è ancora in fase embrionale. Per dare corpo a una legge non basta infatti il dettato normativo e, sebbene i principali attori della sua messa in opera siano stati delineati, questi stessi organismi si trovano oggi a raccogliere l’eredità di un provvedimento che non ha pienamente dispiegato i propri effetti nella pratica. È forse il momento di provare a chiarire cosa potrà succedere e cosa succederà realmente perché la filiera del cinema e dell’audiovisivo, da anni in cerca di rilancio economico e consolidamento industriale, rischia di trovarsi in mezzo a un guado tra vecchie e nuove regole, disorientata più che agevolata come naturalmente la legge 220/2016 si proponeva di fare.
Alla Casa del Cinema di Roma, mercoledì 11 aprile dalle 9 alle 17, interverranno autori, produttori, distributori, esercenti, membri degli organismi direttivi ed esperti, per aiutarci a capire a che punto siamo. La riforma Franceschini disegna meccanismi automatici di premialità per i produttori che ottengono buoni risultati, sia in termini economici che artistici, ripensa le modalità di erogazione dei contributi per le opere prime e seconde, consolida il tax credit per i soggetti finanziatori, introduce un prelievo di scopo sull’Iva per le piattaforme di distribuzione, e fornisce nel complesso più risorse (almeno 400 milioni di euro l’anno) all’intero sistema. La strada, per certi versi già imboccata dalla legge Urbani del 2004, conduce la filiera a un maggior auto-sostegno, a “farcela da sola” laddove possibile, ma pure a un maggior riscontro tra contributi e risultati, mantenendo l’idea che lo Stato debba agevolare gli esordi e i primi passi dei nuovi cineasti, i festival, le cineteche. Molto però c’è da fare anche sul pubblico: se l’obiettivo della norma è creare relazioni più efficienti tra tutti i soggetti del comparto per generare innovazione e irrobustire il prodotto italiano, un tema che deve attraversare l’intero settore è anche come formare nuovi spettatori, a partire dai più giovani, e come portare più persone in sala. Di certo i paragoni tra gli sbigliettamenti nostrani (nel 2017 il box office ha registrato circa 585 milioni di euro con un decremento del 16,3% rispetto al 2016) e quelli di altri paesi europei non sono lusinghieri: la sempre citata Francia nel 2017 ha portato a casa 1,3 miliardi di euro (più del doppio rispetto all’Italia), e un risultato simile si rileva in Gran Bretagna mentre la Germania si attesta poco sotto al miliardo. Inoltre, se i film francesi arrivano nel 2017, in madrepatria, a una quota di mercato del 37% e quelli tedeschi corrispondono al 25% in Germania, il prodotto italiano lo scorso anno ha raggiunto appena il 17,6% dello sbigliettamento nazionale. Dove si annidano i problemi e in che modo la nuova legge può agevolarne la risoluzione?