La Rosa di Bagdad in mostra a Rimini
Tra le mostre della quarta edizione della Biennale del Disegno di Rimini (4 maggio – 28 luglio 2024), segnaliamo più che volentieri La Rosa di Bagdad. Alla riscoperta del primo film animato italiano, curata da Andrea Losavio e dedicata ovviamente al film di Anton Gino Domeneghini, con una trentina di opere originali da (ri)scoprire.
Rodovetri, disegni originali realizzati da Angelo Bioletto, fondali dipinti a mano da Libico Maraja, Gildo Gusmaroli e Sandro Nardini. Insomma, un tuffo nel glorioso e avventuroso passato dell’animazione italiana, negli anni Quaranta, quando sulla scia del capolavoro disneyano Biancaneve e i sette nani (1937) il Bel Paese fu tra i primissimi a realizzare un lungometraggio d’animazione a colori. Non solo uno, tra l’altro: la corsa al primo film si risolse infatti con una sorta di pari merito tra il film di Anton Gino Domeneghini e I Fratelli Dinamite di Nino Pagot. Era il 1949 quando i due film vennero presentati al pubblico, ma la lavorazione iniziò ovviamente qualche anno prima, a inizio decennio, attraversando poi la Seconda guerra mondiale tra mille difficoltà.
In fantasioso equilibrio tra le mirabilie disneyane e le suggestioni narrative de Le mille e una notte, La Rosa di Bagdad è anche il primo film italiano realizzato interamente a colori con la tecnica del technicolor, ma è soprattutto il promemoria delle potenzialità spesso sopite dell’animazione del Bel Paese, che da quel fatidico e benaugurante 1949 procede a singhiozzo. Ospitata nel Palazzo del Fulgor, la mostra curata da Andrea Losavio ha il merito di riportare alla luce il lavoro di artisti come Libico Maraja, in primis i notevoli fondali, ricchi di dettagli e dai raffinati cromatismi.
La Storia dell’animazione italiana seguì poi strade tortuose, a volte alquanto fertili e felici (l’epoca creativa del Carosello, l’irruzione portentosa di Bruno Bozzetto, le magie di Gianini e Luzzati…), ma senza mai riuscire a dare e darci quella tanto sperata continuità che La Rosa di Bagdad e I Fratelli Dinamite avevano fatto presagire.
La mostra offre anche la visione integrale della pellicola, proiettata su una parete di grande dimensione, per poter così ammirare in azione rodovetri e fondali. La Biennale del Disegno è organizzata dal Comune di Rimini e curata da Massimo Pulini.